L’onorevole Galeazzo Bignami (foto in alto) e il consigliere metropolitano Marta Evangelisti ( foto in basso) (FDI) inviano:
“ Evidenziamo ancora criticità segnalate alla nostra attenzione, intercorse presso il Pronto Soccorso di Vergato nelle ore notturne.
Pare infatti siano occorsi diversi episodi in cui utenti rivoltisi presso la suddetta Struttura,
durante gli orari di chiusura, sono stati intercettati dagli infermieri del
servizio 118 che, in assenza di personale medico, sono intervenuti.
Ci risulta che il personale Infermieristico del servizio 118
assegnato alla zona di Vergato, abbia la propria postazione nelle strutture del
pronto soccorso, in attesa di eventuali attivazioni relative all’emergenza
territoriale, pertanto si trovano loro stessi ad intercettare gli utenti, che
arrivano nelle ore di chiusura, grazie anche da una cartellonista forviante, il
tutto in assenza di indicazioni impartite loro dalla Azienda sanitaria.
Per queste motivazioni non di poco conto e
rilevanti soprattutto sotto il profilo delle responsabilità professionali e
della garanzia di sicurezza dei servizi impartiti agli utenti, chiediamo
all’Azienda ed agli enti preposti, di chiarire in maniera inequivocabile se
questi accessi debbano considerarsi “impropri”, quali siano realmente le
istruzioni operative relative alla gestione dei pazienti afferenti alle
strutture di pronto soccorso durante gli
orari di chiusura, come mai non sia stata installata una adeguata e chiara
cartellonistica sugli orari di chiusura del PS con conseguente spegnimento
dell’insegna luminosa onde evitare confusione nell’utenza, e rendere così noto,
quali siano le reali intenzioni dirigenziali, ovvero di non riattivare - come
promesso- il PS h24. Domandiamo altresì di esprimersi, se si ritenga corretta
l’attivazione o meno, dell’unico Dirigente Medico presente in struttura durante
le ore di chiusura del medesimo Pronto Soccorso, nonché ribadiamo la necessità
di una diversa collocazione degli equipaggi notturni attualmente presenti nel
pronto soccorso di Vergato ed infine rileviamo forti perplessità in tema di sicurezza,
sulla adeguatezza degli ambienti dove sono stati collocate le apparecchiature
POCT nell’ambito del PS e la loro opportunità.
Riteniamo infatti che il tergiversare
dell’Azienda, le risposte fumose e poco concrete abbiano terminato il loro
corso, a fronte di un presidio oggettivamente depotenziato e con servizi
inadeguati a rispondere alla utenza”.
La farsa della malasanità continua.
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