La legge regionale che promuove e disciplina la salvaguardia del patrimonio sentieristico regionale, non può avere gli effetti auspicati, per la mancanza di regolamenti che ne regolano l'accesso e ne garantiscono la fruizione da parte degli escursionisti e degli appassionati, osserva il Presidente del Cai Emilia-Romagna, Massimo Bizzarri . "Dalle iniziali difficoltà e perplessità circa la mancata redazione dei regolamenti, si è passati ad una fase di stallo che non solo non permette di procedere secondo le indicazioni prese otto anni fa ma che ha appesantito e aggravato il territorio, lasciato così allo sbando", afferma il Presidente.
Bizzarri ha inviato una lettera al Presidente della Regione
Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, all'Assessore alla montagna, aree
interne, programmazione territoriale e pari opportunità, Barbara Lori,
all'Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo e
commercio, Andrea Corsini, e all'Assessore all'ambiente, difesa del
suolo e della costa e protezione civile, Irene Priolo, per chiedere
una maggiore regolamentazione del settore. "Spero che vi sia la volontà
urgente di dare risposte esaustive dovute e attese, oggi più che mai",
auspica il Presidente, che si augura di poter incontrare personalmente
Bonaccini per approfondire i temi affrontati nel documento.
Nella lettera, Bizzarri si sofferma sul problema dell'accesso ai
sentieri da parte dei mezzi motorizzati. "Ritenuto da tutti un
controsenso (siamo di fatto l'unica Regione che lo permette), aggravato dal
conseguente mancato impegno da parte degli Enti territorialmente competenti a
disporre i relativi divieti in tante zone protette". Allo stesso
tempo, entra in gioco il tema del significato e dell'interpretazione di
cosa si debba intendere per "interesse pubblico" di un
sentiero. "Visti i continui accessi di motociclisti, molti
proprietari, inizialmente propensi o quanto meno accondiscendenti in forma
implicita, ora pongono divieti di passaggio sui loro terreni a tutti", puntualizza ancora.
Per quanto riguarda il catasto regionale dei sentieri, "senza
il coordinamento, la collaborazione dei comuni, senza un ufficio e un servizio
che trasferisca fattivamente su carta i sentieri segnalati, si tratta di un
progetto senza capo né coda", continua il Presidente del gruppo
regionale. Bizzarri si concentra anche sull'inefficacia, di
fatto, dell'azione del Coordinamento e della Consulta,
previsti dalla normativa. "Organi che senza il substrato fondante
non hanno avuto la benché minima utilità. Inoltre, dopo alcune riunioni ed
assemblee, da anni tutto è cessato".
Infine la manutenzione, che, in base alla legge regionale, deve
essere svolta dai comuni. "Purtroppo sta emergendo sempre più la
non corretta valutazione ed interpretazione di cosa si intenda per
manutenzione. In ambito Cai, deve essere intesa come controllo della
percorribilità del sentiero per gli escursionisti a piedi o mtb e come verifica
della segnaletica. Allo stesso tempo, fare manutenzione significa assumere il
ruolo di sentinella del territorio che segnala le eventuali interruzioni del
percorso o gli evidenti pericoli. Senza dimenticare che, a varie sezioni
CAI è stato richiesto di modificare le convenzioni, tentando di far passare in
capo alle sezioni stesse, ogni responsabilità per gli incidenti sui
sentieri", conclude Bizzarri.
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