Il report completo 2020 conferma il calo dovuto al lockdown, le anticipazioni sul primo trimestre 2021 mostrano un leggero calo di incidenti ma un aumento della mortalità
Nei primi tre mesi del 2021, i dati provvisori
sull’incidentalità relativa alle strade del territorio metropolitano bolognese
(comunali, provinciali, statali e autostrade) mostrano una leggera diminuzione
dell’incidentalità stradale pari a circa il 3%, soprattutto riferito ai primi
due mesi. Dolente è invece l’osservazione sulla mortalità che registra un
aumento di 5 persone.
Questo invece il report sul 2020 che
approfondisce la tipologia di utenti e mezzi coinvolti, le strade a più alto
rischio, i comuni con più vittime, le modalità e i costi sociali degli
incidenti stradali.
Il report 2020: dati,
indici e tendenze
Nel 2020 nella città metropolitana di Bologna
sono avvenuti 2.633 incidenti stradali con infortunati, 1.172 in meno rispetto
a quelli rilevati nel 2019, in media 7,2 incidenti al giorno. Nel capoluogo si
concentrano la metà degli incidenti e quasi un quarto dei decessi (14). Negli
ultimi anni il calo deciso dell’incidentalità si osserva fino al 2012, dopo di
che la numerosità degli incidenti tende ad essere stazionaria con modeste
diminuzioni o aumenti da un anno all’altro, con l’eccezione dell’ultimo anno,
quando, soprattutto il lockdown e la decisa diminuzione della mobilità, ha
comportato un calo del 30% degli incidenti.
Quando avvengono gli
incidenti
Dal report emerge che il maggior numero di
incidenti si sono verificati nel mese di ottobre (319), ed escludendo i mesi di
completo o parziale lockdown (da marzo ad oltre metà maggio), è agosto il mese
dove se ne verificano meno, con una numerosità di incidenti comunque inferiore
ad agosto 2019. Venerdì e mercoledì sono i giorni in cui è più rilevante il
numero di incidenti, mentre gli intervalli orari tra le 17 e le 18 sono i più
critici in termini di rischio di incorrere in incidente stradale. Nel fine
settimana si registrano meno incidenti, anche se nelle ore notturne il loro
numero aumenta.
Utenti deboli
Gli utenti deboli (pedoni, ciclisti,
ciclomotoristi e motociclisti) comprendono il 48% dei decessi e la categoria
più rappresentata nel 2020 è quella dei motociclisti, con 12 morti, in
particolare tra 40-59enni (5) e 60-79enni (4). I ciclisti deceduti sono 4, in
netta diminuzione rispetto al precedente anno; 10 sono i pedoni, 8 dei quali
con più di 60 anni. I motociclisti sono i più coinvolti anche tra i feriti,
seguiti da ciclisti e pedoni.
Dove avvengono gli
incidenti
Il 73% degli incidenti avviene in un contesto
urbano, il 19,4% in extra-urbano e il rimanente su autostrada o tangenziale.
Per quanto riguarda gli incidenti mortali, sulle strade comunali sono morte 20
persone (37% del totale), sulle strade provinciali 23 (42,6%), in autostrada,
tangenziale o raccordo 8 (14,8%), sulle statali 3 (5,6%). Rispetto alla
distribuzione percentuale dei decessi per classificazione della strada,
l’aumento percentuale più rilevante è sulle provinciali, mentre il decremento è
su autostrade/tangenziale.
Tra le strade provinciali e le 2 statali, in
cui nel 2020 è stato rilevato almeno un incidente con infortunati, le statali
Porrettana e Via Emilia continuano ad essere quelle con il maggior numero di
sinistri, rispettivamente 60 (84 nel 2019) e 39 (78 nel 2019), in parte spiegabili
con la loro rilevante estensione chilometrica. Tra le strade provinciali, le
più incidentate in valore assoluto risultano essere la SP 610 Selice o
Montanara imolese con 29 incidenti e la SP 253 San Vitale con 24 incidenti come
la SP 568 Di Crevalcore, quest’ultima registra anche più decessi (5).
Escludendo gli incidenti avvenuti su autostrada
e tangenziale, con una componente d’incidentalità parzialmente esogena al
territorio comunale (traffico di attraversamento), i comuni con un maggior
tasso d’incidentalità sono: Argelato (3,5), Castel del Rio (3,3) e Granarolo
dell’Emilia (3,1).
Quali veicoli fanno
incidenti
Nel 2020 i veicoli coinvolti in incidente sono
4.785 (contro i 7.079 del 2019) e di questi il 61,7% sono rappresentati dalle
autovetture, il 14,2% da motocicli, l’8,5% da autocarri-autotreni-motrici. Dal
2012 solo i ciclomotori coinvolti sono costantemente in calo.
Come avvengono gli
incidenti
La tipologia di incidente più diffusa è lo
scontro: frontale, frontale-laterale e laterale (1.305 casi, 20 vittime e 1.736
feriti), seguita dal tamponamento (487 casi, 5 decessi e 738 persone ferite).
La tipologia più pericolosa è l’urto con ostacolo (5,7 decessi ogni 100
incidenti) seguono lo scontro frontale (4,0) l’investimento di pedoni e la
fuoriuscita del veicolo (3,8) e l’urto con veicolo in fermata o arresto (2,0).
Costo degli incidenti
Il costo sociale sostenuto dalla collettività
metropolitana a causa della morte o del ferimento delle persone in seguito ad
un incidente stradale è stato pari a quasi 254 milioni di euro, in diminuzione
rispetto all’anno precedente del 30%. Quando il costo era di oltre 363 milioni.
Per ogni residente metropolitano, gli effetti dell’incidentalità sono
quantificabili in 248,8 euro di costo sociale a testa.
“Negli ultimi anni – è il commento del
consigliere metropolitano alla Viabilità Marco
Monesi - i numeri sull’incidentalità e la mortalità sulle strade
sono tornati ad essere preoccupanti. Come istituzioni manteniamo dunque alta la
guardia e continuiamo a mettere in campo interventi puntuali nei punti più
rischiosi del territorio metropolitano. Il tema che ci preoccupa di più
ultimamente è tuttavia quello del comportamento alla guida: alcol, distrazioni,
uso del cellulare, eccesso di velocità… su questo occorre l’impegno e la
sensibilizzazione da parte di tutti”.
A questo link le mappe e i grafici interattivi
con possibilità di selezione territoriale per comune, unione e distretto:
https://www.cittametropolitana.bo.it/statistica/Osservatorio_incidenti_stradali
(Segnalato da Dubbio)
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