domenica 11 luglio 2021

In bici sulla dorsale d’Italia: nasce Appennino Bike Tour


di Antonio Cianciullo

 

L’osso d’Italia ora si può scalare in bici. L’Appennino si prepara alla stagione di un turismo dolce che si è riavvicinato alla natura per sfuggire al virus e ha scoperto che qualche volta, muovendosi

più lentamente, si pensa e si sente più velocemente. Per la prima volta un itinerario lungo 2.600  chilometri, che corre lungo tutta la dorsale montuosa d’Italia, toccando 26 parchi e aree protette, si è attrezzato per accogliere viaggiatori dal passo diverso.

 

Ogni 60 chilometri è organizzato un posto tappa con una colonnina che fa da ciclofficina. I ciclisti tradizionali, quelli che sudano in salita, avranno a disposizione gli strumenti necessari per rimediarea eventuali guasti e gonfiare le gomme. Chi invece, visti dislivelli di alcune tappe, preferisce risparmiare energia utilizzando una bici elettrica potrà infilare la spina e fare il pieno. Nella postazione ci saranno anche rastrelliere, un pannello con informazioni di servizio e un QRcode per scaricare le mappe del tracciato.

È Appennino Bike Tour, la ciclovia più lunga d’Italia: un progetto di turismo sostenibile nato dai cittadini e dalle associazioni, finanziato dalle istituzioni, sostenuto dal brand Misura del Gruppo

Colussi. Il Giro dell’Italia che non ti aspetti, organizzato da Legambiente e ViviAppennino, andrà dalla Liguria alla Sicilia: partirà il 16 luglio da Altare (Savona) e si concluderà l’8 agosto ad Alia (Palermo).


In mezzo altre 42 tappe che si potranno percorrere attraversando piccoli borghi, aree interne, zone protette, città d’arte. Sono previste degustazioni e ogni tappa sarà contrassegnata da una poesia scelta in base a un progetto internazionale che racconta il mondo visto dalla bici, con versi dedicati a chi pedala.

Durante le soste verrà anche presentato il Patto per il clima per l’Appennino, un impegno che Legambiente e ViviAppennino chiederanno ai sindaci di sottoscrivere per creare una rete di Comuni della ciclovia impegnata a ridurre le emissioni di gas serra.

“La ciclovia dell’Appennino sarà un’occasione di ripartenza del Paese”, commenta Stefano Ciafani,presidente di Legambiente “Quest’anno si prevede un boom del cicloturismo: si andrà oltre i 5 milioni di italiani che già nel 2020 hanno utilizzato le due ruote durante le vacanze. È un esempio applicato di transizione ecologica: il tracciato della ciclovia rappresenta un’opportunità per la nascita di nuove imprese, anche giovanili”.

Un rilancio che parte da un rigoroso made in Italy per la dotazione delle 44 postazioni dei posti tappa. Le mini ciclofficine ad esempio sono state create da un’azienda di Cesena, la Buratti meccanica. “Abbiamo deciso di dotare il Paese di un’infrastruttura su larga scala pensata specificamente per le due ruote perché Misura è noto per essere l’health food italiano per eccellenza

e negli anni abbiamo capito che il benessere delle persone non poteva essere slegato da quello  dell’ambiente in cui viviamo”, commenta Massimo Crippa, direttore commerciale del Gruppo

Colussi. “Crediamo che un paese più sostenibile e avanzato passi anche per la promozione del turismo e della mobilità dolce e il cicloturismo può essere uno straordinario volano per attivare le economie locali e promuovere stili di vita più sani”.

L’opera è stata finanziata con due milioni di euro per la  cartellonistica dal ministero dei Trasporti e della mobilità sostenibili, entro la prossima estate sarà completata l’installazione della segnaletica.

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