Dopo aver pagato si potrà richiedere la restituzione in parte
Delusione dei consiglieri comunali della Dimmi per la bocciatura della loro proposta di ridurre la Tari agli operatori che in questo periodo di chiusure non hanno prodotto rifiuti. Ora si paga poi si potrà chiedere la riduzione proporzionata ai tempi di inattività.
I Dimmi scrivono:
Alla nostra interrogazione che proponeva di applicare una riduzione della Tari (Tassa sui Rifiuti) alle attività del terziario (Bar, Ristoranti, Pubblici esercizi, palestre, ecc.), il Sindaco nel Consiglio comunale del 3 maggio ha risposto di no, affermando sostanzialmente che trova più corretto che queste attività paghino la Tari (senza tenere conto che nei numerosi periodi di chiusure e lockdown non hanno prodotto rifiuti o li hanno prodotti in minima parte!) e che dopo aver pagato, poi, potranno fare richiesta per averne in restituzione una parte.
Potrebbe sembrare in fondo la stessa cosa, ma c’è una differenza di fondo tra la nostra proposta, che sarebbe a impatto burocratico zero e la loro che sarà a impatto burocratico in linea con i livelli di burocrazia medi italiani, quindi alto. Con la nostra proposta, già divenuta realtà in altri comuni, una volta decisa la percentuale di riduzione della Tari, gli operatori economici non avrebbero avuto nessun adempimento burocratico se non il pagamento con la riduzione stabilita. In base alla decisione del Sindaco (la cui risposta nei nostri confronti è stata molto sbrigativa), ci saranno invece probabilmente i seguenti passaggi burocratici e amministrativi:
Per il Comune:
definire un regolamento al quale attenersi per fare la richiesta
indicare le modalità applicative
definire eventuali casistiche differenziate
definire i documenti da allegare alla domanda
predisporre una modulistica
pubblicare l’avviso con i termini per fare la domanda
Successivamente verificare ogni domanda pervenuta e nel caso la stessa non sia completa o contenga errori e imprecisioni scrivere chiedendo integrazioni o correzioni.
Per gli operatori economici richiedenti:
pagare comunque la tassa
prestare attenzione all’uscita dell’avviso o del bando
studiarlo dettagliatamente per capire se e come rientrare nell’agevolazione
raccogliere i dati e i documenti per fare la domanda (probabilmente rivolgendosi al proprio commercialista con i costi conseguenti) e compilare la modulistica
presentare la domanda facendo attenzione a non far scadere i termini
rispondere a eventuali richieste di integrazioni
aspettare infine il rimborso o il credito d’imposta.
Questo dimostra la differenza di visione tra chi, come noi di Dimmi – Lista Civica per Sasso Marconi, pensa che il Comune debba andare incontro ai cittadini cercando di aiutarli semplificando loro la vita e chi, come il Sindaco e l’attuale Amministrazione comunale di Sasso Marconi, pensa che debba essere il cittadino ad andare con il cappello in mano a chiedere ciò di cui ha diritto, spendendo il proprio tempo e il proprio denaro per produrre della burocrazia evitabile. La sinistra che governa con Draghi dice di essere d’accordo sulla semplificazione amministrativa e burocratica ma poi, nelle amministrazioni periferiche, in pratica fa il contrario.
Sasso merita un Sindaco, Mastacchi e Dimmi sono il gruppo migliore che si è visto da queste parti !
RispondiElimina"dopo aver pagato, poi, potranno fare richiesta per averne in restituzione una parte."
RispondiEliminaHa Ha! Le solite promesse.
Ma sì massacriamo del tutto le attività in difficoltà.