mercoledì 19 maggio 2021

Quattro chiacchiere con il sindaco di Vergato, Giuseppe Argentieri

Il Sindaco esordisce con un annuncio che vuole subito rendere pubblico con evidente soddisfazione: “Vergato, con Castel San Pietro, è uno dei due comuni bolognesi dove sorgerà un centro di mobilità sostenibile. Stiamo già redigendo il progetto. Chi arriverà a Vergato in treno o con altro mezzo, troverà auto o bicicletta elettrica che potrà utilizzare per percorrere e conoscere il nostro Appennino in modo appunto 'sostenibile'”.

Ma vogliamo anche sapere qualcosa del problema 'ospedale', interessato da marcate proteste perchè pare avviato a divenire la base amministrativa della sanità appenninica con la destinazione del terzo piano dello stabile, e non solo, alla direzione sanitaria, non ai servizi medici.

Questa progettualità viene da lontano”, egli dice. “E' stata richiesta una ristrutturazione per accogliere dirigenza e amministrazione. Ma ci sono ancora margini di modifica. Da un recentissimo incontro con la diregenza dell'Ausl abbiamo saputo che c'è intenzione di ampliare i servizi sanitari, sia l'attività chirurgica ambulatoriale , sia specialistica. C'è la necessità di una progettazione complessiva che tenga conto di tutte le esigenze del territorio. L'arrivo della direzione sanitaria può divenire una opportunità interessante, a condizione che non sia un baratto con servizi. La nascita a Vergato della chirurgia d'urgenza è stata ritenuta tecnicamente non realizzabile. Vedremo politicamente se tale proposta potrà essere sostenuta”.

E la maternità ?

La riapertura del punto nascita ha un ruolo importante se si affronta l'intero percorso, prima della nascita e dopo. Riaprire solo il punto nascita è positivo, ma si rischia poi che non possa essere sostenuto dai numeri”.

Della viabilità?

Ciò che sta succedendo con la chiusura del ponte Da Vinci a Sasso Marconi, ha evidenziato la fragilità della rete infrastrutturale ed era prevedibile fino dagli anni '90 quando la Regione e gli enti di quel tempo mancarono di lungimiranza nell'affrontare in modo adeguato il problema. C'è poi il passaggio della Rupe che preoccupa. Sono mai stati fatti sondaggi sulla sua stabilità ? Già in passato ci sono stati crolli di cui uno molto importante. Se crolla la Rupe la vallata è isolata. Gravissimo non aver fatto il ponte da Fontana. Per noi Sasso Marconi è stato sempre un imbuto che deve essere risolto”.

E il tanto discusso Piano Territoriale metropolitano?

 “Contiene tante parti positive per l'Appennino. Il 90% delle osservazioni dei Comuni dell'Appennino è stata accolta. Solo la differenziazione e la distinzione fra gestione agricola dell'Appennino e della pianura è stata negata ma il tema è ancora in discussione.

Turismo e lavoro post pandemia, quali sono state le conseguenze dell'impatto di questa gravissima contingenza ?

Abbiamo assistito a una forte riscoperta dell'Appennino che ha visto il ritorno dei 60enni e dei 70enni e l'arrivo dei 30enni che lo hanno scoperto e apprezzato per le bellezze che non conoscevano. Ora dobbiamo operare perchè il ritorno per le vacanze e il tempo libero si consolidi. Per il lavoro invece prevedo un disastro. Quando finirà il sostegno degli ammortizzatori sociali si aprirà una fase incerta e grigia. Tante realtà che offrivano lavoro, anche saltuario, sono nei guai

 

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