Lo ha annunciato l'assessore regionale alla mobilità e trasporti, Andrea Corsini, in risposta a una interrogazione del consigliere regionale Igor Taruffi
Dalla risposta pare che la scelta sia quella di rinforzare e consolidare la struttura esistente. Sarebbe quindi tramontata l'ipotesi, avanzata in un primo tempo e salutata favorevolmente da molti, della realizzazione di un nuovo ponte a fianco dell'attuale. Vengono confermati i timori che la chiusura possa superare i due anni, come annunciato. I due anni sono quelli che occorrono per i lavori, ma prima va avviata una lunga indagine e un iter di controllo e di verifica progettuale e procedurale che allungherà sensibilmente i tempi. Gli automobilisti della valle del Reno dovranno quindi armarsi di 'santa pazienza' e affrontare l'imbuto viario di Sasso Marconi in un percorso ad ostacoli. Nel contempo gli abitanti della cittadina dovranno, a loro volta, sopportare le lunghe file di veicoli all'interno dell'abitato e l'inquinamento conseguente dell'aria che peggiorerà la qualità ambientale.
Andrea Corsini |
Ecco i passaggi della risposta che indicano i tempi
“Per quanto riguarda l’intervento vero e proprio di consolidamento complessivo della struttura del ponte Leonardo da Vinci, si prevede di avviare la progettazione a inizio giugno. Di conseguenza, tenuto conto dei tempi necessari per l’approvazione del progetto e per l’affidamento dell’appalto, si prevede indicativamente, da cronoprogramma di ANAS, l’avvio dei lavori nella primavera del prossimo anno e la conclusione nella primavera del 2024. Naturalmente”, continua l'assessore Corsini, “mi rendo conto che, detta così, i tempi potrebbero sembrare – e in parte lo sono – non brevi. Questo è il cronoprogramma che ci ha inviato ANAS. Ovviamente rispetto a questo cronoprogramma, di cui abbiamo preso atto, chiederemo alla stessa proprietà del ponte di accelerare il più possibile le tempistiche, per arrivare alla realizzazione definitiva dell’infrastruttura, tenuto conto che ci sono dei passaggi da effettuare, quindi un percorso che prevede la progettazione preliminare, la progettazione definitiva, la progettazione esecutiva, ovviamente l’acquisizione di tutti i pareri e l’affidamento dei lavori”.
Igor Taruffi |
L'augurio è che si riesca a ottenere, come si auspica nella risposta, una riduzione dei tempi, ma va anche detto che solitamente i tempi preventivati subiscono allungamenti per gli imprevisti che una così lunga operazione di recupero può trovare.
(Dubbio)
Tre anni per rimetterlo in sesto !
RispondiEliminaSi faccia come per il ponte di Genova che in due anni lo hanno demolito e ricostruito !
Che intervengano politici di alto livello , non dei semplici signorsi' !
Si facciano manifestazioni per sensibilizzare il popolo italiano !
Rimettiamo in funzione il traghetto !
RispondiEliminaBisogna far intervernire Enrico Giovannini ministro delle infrastutture e della mobilità sostenibile.
RispondiEliminaChiediamo che ARPA metta un rilevatore di smog in via Kennedy.
RispondiEliminaVisto che si devono fare tutta una serie di passaggi: progettazione preliminare, la progettazione definitiva, la progettazione esecutiva, ovviamente l’acquisizione di tutti i pareri e l’affidamento dei lavori , credo che fra 10 anni almeno il ponte non sarà pronto!
RispondiEliminaSi fanno scommesse !
Speriamo solo 10
EliminaQuesti assessori, presidenti, vicepresidenti, responsabili ecc. ecc. troppe volte hanno comunicato date che poi puntualmente non si sono avverate.
RispondiEliminaIn altri paesi in tre anni o anche meno si tira su un ponte nuovo di zecca.
Qua da noi troppa burocrazia, vari enti che devono dare l'approvazione, gare che poi devono essere approvate, scaricabarili vari e non si finisce più.
E la frana di Gardeletta?
Qui sul blog dopo vari annunci hanno stabilito l'inizio dei lavori in primavera 2021....
Visto qualcosa?
http://notiziefabbriani.blogspot.com/2020/06/la-notizia-tanto-attesa-ci-sono-tre.html