La preoccupazione è generale. I disagi si protrarranno a lungo.
Aumenta la preoccupazione per la situazione creatasi a seguito della chiusura del ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi.
Preoccupa anche perchè sostanzialmente il sindaco Roberto Parmeggiani ieri in Consiglio Comunale ha riconfermato i tempi per la risistemazione riferiti dall'assessore regionale alla viabilità, Andrea Corsini, il quale ha ipotizzato circa 3 anni prima di riavere il ponte fruibile.
Oggi si legge in un articolo di cronaca locale che Anas, chiamata al effettuare il rifacimento, non ha ancora valutato i tempi utili al completamento del recupero e ciò non rassicura poiché, qualcuno dice, potrebbero rilevarsi più lunghi di quelli ora ipotizzati.
Inoltre in Consiglio Comunale si è detto che non si procederà all'esame dello stato dell'aria a seguito della rivoluzione viaria in atto che appesantisce il traffico nel centro cittadino. “Inutile chiedere un esame di ciò che già si sa notevolmente peggiorato”, è stato affermato. Si procederà nella realizzazione di un progetto già avviato che si propone, tramite diversi punti di controllo, di monitorare l'intero terriotorio comunale e con questi dati fare poi pressioni verso gli enti preposti alla viabilità. Non sono gli amministratori locali a essere i destinatari delle critiche, ma chi ha mancato ai controlli e a una burocrazia che invece di aiutare, appesantisce in modo sostanziale i tempi di procedura.
Lo sconforto dei sassesi è palpabile e sui social si propone con sempre maggiore insistenza una manifestazione popolare perchè chi può accelerare venga sollecitato a farlo. Si teme, qualcuno sostiene, l'intromissione dei partiti che potrebbero allontanare la parte politica avversa. Si vuole una dirigenza neutra per avere l'adesione dell'intera comunità.
C'è poi chi fa riferimento al ponte di Genova, demolito e ricostruito in tempi record e certamente molto più impegnativo di quello sul Reno a Sasso Marconi e si richiede la nomina di un commissario. C'è anche chi suggerisce l'intervento dell'Esercito pechè installi un ponte provvisorio tipo Bradley. “Se regge un carrarmato regge anche i camion”, si dice. E i tempi per realizzarlo sarebbero notevolmente ridimensionati. In tutto questo una cosa è certa, il calvario è appena avviato e la conclusione non sarà indolore.
E' cominciato lo scaribarile fra ANAS, città metropolitana e Regione.
RispondiEliminaUn bel inizio nella tradizione italiana di passarsi la palla l'un all'altro !
E non risolvere un fico secco !
Visto che la qualità dell'aria è peggiorata , facciamo come gli struzzi : mettiamo la testa
RispondiEliminasotto la sabbia !
Facciamo un flash-mob in via Kennedy quando i semafori sono gialli !
RispondiEliminaPonte nuovo fra La Fontana e Ziano !
RispondiEliminaBella idea balzana! Poi avremo 2 valli che devono passare sotto la Rupe... Altro che Toninelli!
EliminaIl contrario: toglieremmo dalla rupe e da viale Kennedy il traffico da-per Marzabotto-Vergato-Porretta.
EliminaEsenzione bollo auto per tutti i residenti nella valle del Reno e del Setta ,finchè il ponte
RispondiEliminanon sarà percorribile.
Bisogna far intervernire Enrico Giovannini ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile.
RispondiEliminaSe il sindaco, l'assessore, il presidente o il padre eterno tutte le mattine dovessero portare i figli a scuola dai Cinquecerri a Sasso capoluogo e poi andare a Bologna al lavoro e pomeriggio rifare la stessa via crucis forse troverebbero il modo di velocizzare il tutto ,che si prenda da esempio GENOVA
RispondiEliminaper essere creativi dicono: "mettre in discussione l'ovvio" e "pensare l'impensabile"
RispondiEliminaper seguire l'anonimo delle 14:37 direi che dalla rotonda abbassarsi verso la cemtrale di potabilizzazione traversando Setta e Reno e riprendere il vecchio tracciato della porettana oltre la Fontana risolverebbe anche i problemi della rupe con un'opera che non sembra così più impattante di un nuovo ponte grande ed alto...
boohhhh! pensiamoci
Rileggete il POC e Il PUA firmato dall'allora sindaco Marilena Fabbri.
RispondiEliminaTroverete la previsione della nuova viabilità per Sasso Marconi.
La zona di via San Lorenzo doveva essere destinata ad uso abitativo.
Con conseguente modifica alla viabilità verso il vecchio casello dell'autostrada
PSC, Relazione Illustrativa, par.4.3.1.3: "Corridoi di salvaguardia per la realizzazione di una variante alla SS64 a monte del centro capoluogo:
RispondiEliminael documento Preliminare del PSC veniva indicata la necessità di approntare una
verifica di fattibilità, una valutazione tecnico economica ed una valutazione di
sostenibilità ambientale su un set di soluzioni alternative relative ad una possibile
variante alla SS 64 a monte dell’abitato del capoluogo. Le analisi e la
modellizzazione del traffico hanno messo in evidenza come questo tronco mantenga
ed anzi aggravi in prospettiva le condizioni di insufficienza e congestione rispetto ai
flussi che deve sostenere.
A motivazione ulteriore si tenga conto della situazione di rischio determinata dalla
pericolosità di un eventuale crollo di blocchi dalla parete rocciosa sovrastante la SS
64 nel tratto compreso tra l’abitato di Fontana ed il capoluogo con conseguenze, nel
caso di fenomeni rilevanti, sia sull’incolumità di persone e cose, sia
sull’impedimento della circolazione nei collegamenti lungo la valle del medio Reno.(...)