lunedì 26 aprile 2021

“ Acqua Bene Comune”. Il Comitato propone un percorso partecipativo

Dante Franchi ha informato dell'Appello per la realizzazione di un percorso partecipativo finalizzato ad una gestione pubblica del servizio idrico in occasione della scadenza dell’affidamento ad HERA del servizio nel territorio metropolitano Bolognese.

Per adesioni : andrea.caselli@er.cgil.it oppure corrado.oddi131157@gmail.com o 3357307499 per i singoli, sarà pubblicato sulla piattaforma CHANGE.ORG


Noi cittadini/e, associazioni e movimenti sottoscrittori del presente appello, in considerazione della vicina scadenza dell’affidamento del servizio idrico del territorio Bolognese (19 dicembre 2021),

ritenendo che:

  • la pandemia da Coronavirus ha prodotto accanto alla crisi sanitaria una oggettiva limitazione dei diritti fondamentali e compressione degli spazi di partecipazione democratica;

  • la crisi sanitaria si incrocia con la crisi climatica ed ambientale ed una profonda crisi sociale ed economica;

  • appare ancora più evidente la necessità di difendere i beni comuni e quindi la gestione pubblica e comunitaria dei fattori strategici della vita umana: salute, ambiente, acqua etc.

Ricordando che a dieci anni dalla vittoria storica nel nostro Paese del referendum sull’acqua (oltre che sul nucleare), quel risultato è stato disatteso e dunque resta attuale l’obiettivo di sottrarre l’acqua al mercato ed al profitto, andando verso una sua gestione pubblica e partecipata dai cittadini e dalle comunità locali.

Rilevando come nel Recovery Plan si intenda dare nuovo impulso alle privatizzazioni del servizio idrico e ciò non è più accettabile.

Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per la situazione che si profila e ribadiamo la necessità di una radicale inversione di rotta per riaffermare il valore umano e universale dell’acqua bene comune. Per questo, a livello locale e approssimandosi la scadenza dell’affidamento del servizio idrico, chiediamo:

  • che sia realizzato uno studio di fattibilità per l’organizzazione del servizio tramite un’azienda pubblica totalmente controllata dai Comuni;

  • l’apertura di un percorso democratico di discussione tramite un FORUM PARTECIPATIVO che identifichi l’impatto ambientale, sociale ed economico del servizio di una azienda pubblica;

  • alle Amministrazioni di evitare la scelta della gara europea che precipiterebbe in una gestione privatistica, scegliendo l’opzione dell’azienda speciale pubblica con la quale i Comuni potranno esercitare la propria responsabilità di rispondere alle esigenze dei cittadini e del territorio.

A 10 anni da quella vittoria basata sull’affermazione dei diritti di tutti sui profitti di pochi, facciamo del 2021 un anno di svolta per l’acqua.

 

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