giovedì 21 gennaio 2021

La biblioteca di San Benedetto Val di Sambro è attrezzata per il coworking

Disponibili spazi per accompagnare le esigenze delle famiglie e, di conseguenza, di lavoratori e studenti.


di Daniela Farini

Sono stati inaugurati e subito utilizzati presso la biblioteca comunale di San Benedetto Val di Sambro, gli spazi di lavoro condiviso  che diventano, da oggi, un nuovo punto di riferimento per le esigenze delle famiglie del Comune, in pieno rispetto delle regole anti Covid.

Si tratta di 4 postazioni attrezzate con strumenti computerizzati che il comune mette a disposizione gratuitamente a studenti, lavoratori, docenti, ricercatori e aziende che potranno utilizzare come luoghi di  coworking, all'interno della biblioteca comunale dove è possibile di usufruire di una connessione veloce grazie alla banda larga, nonché a servizi gratuiti di wi-fi.


Il primo a cogliere questa opportunità è stato un giovane ingegnere italo-brasiliano, Lino Cesar Greghi, da poco trasferitosi nel Comune di San Benedetto Val di Sambro assieme alla propria famiglia. Il giovane lavora già da una settimana utilizzando tali spazi per sviluppare progetti per la La Scuderia italiana di Formula 1 AlphaTauri di Faenza.

Questi spazi non servono solo per poter fruire di connettività a banda larga, ma rappresentano una risposta alla necessità di studiare o lavorare in spazi dedicati al di fuori dell'ambito domestico per ovviare ai problemi tipicamente riscontrati da coloro che lavorano da casa: mancanza di spazi adeguati e difficoltà di mantenere un equilibrio soddisfacente tra vita lavorativa e vita privata. Il telelavoro e questo tipo di iniziative particolarmente brillanti possono effettivamente essere uno strumento per rilanciare l'Appennino: si può abitare in un luogo accogliente, salubre e particolarmente gradevole anche con un lavoro che ha sede molto distante.

Come osserva Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro «Questo progetto è una delle tante azioni inserite dentro al piano politiche familiari del Comune che trova compimento. Ma il risultato più bello non è rappresentato tanto dall'essere riusciti a realizzare le postazioni, quanto più quello di vedere che le stesse sono effettivamente utili ed utilizzate dai nostri cittadini. Ciò che mi aspetto per il futuro è che l'utilizzo di tali spazi possa diffondersi sempre più tra studenti e lavoratori, ma non solo. Uno spazio utile anche per il progetto a favore della comunità di studenti universitari fuori sede che nel nostro Comune continua a crescere. Molte aziende hanno team o professionisti che lavorano fuori sede o potrebbero avere la necessità di creare uffici satellite, progetti come questi possono andare incontro a tali nuove esigenze. Per concludere, un ambiente ideale in un Comune ideale per studiare o lavorare in autonomia. Si dimostra che i Comuni dell'Appennino, fieri delle loro peculiarità, sono comunque in grado di offrire opportunità.»

 

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