sabato 31 ottobre 2020

Dov'è finito il Consorzio Olivicoltori di Sasso Marconi ?


Come mai il Consorzio Olivicoltori dei Colli Bolognesi non funziona ?” è il secco interrogativo che il consigliere comunale della Lega, Mauro Muratori (nella foto) , ha posto all'amministrazione comunale. Il Comune è fra l'altro uno fra i soci fondatori. “La nuova realtà associativa, che è attiva dal 2003, ha visto negli anni l’erogazione da parte del Comune di circa 35.000 euro per l’acquisto di piante certificate di olivo che sono state distribuite agli agricoltori interessati. 

Il frutto delle piantumazioni ha prodotto discreti e riconoscibili livelli di qualità, tant’è che nell’ambito della Rassegna Pandolea, tenutasi presso il Ministero dell’Agricoltura, l’olio prodotto dagli Studenti dell’Istituto Professionale Ferrarini di Sasso Marconi, si è classificato al TERZO posto. Si spera di trovare una soluzione idonea a incrementarne la produzione di cui beneficerebbe sicuramente tutto il Comune di Sasso Marconi,” precisa Muratori nella sua richiesta.


All'interrogazione ha dato risposta l'assessore Raschi che, dopo aver chiarito che il Comune si era reso promotore, anche con un significativo contributo economico, per avviare l'importante coltivazione che ha interessanti precedenti nell'economia agricola dell'area, ha poi lasciato che il Consorzio camminasse con le proprie 'gambe' e quindi l'amministrazione è passata agli organismi con cui si era strutturata la nuova realtà. Quindi alla domanda di Muratori i più preparati a dare una risposta esaustiva e concreta erano certamente le componenti consortili.

Alla rassegnata reazione in consiglio comunale, il consigliere della Lega, ha fatto seguire un comunicato in cui scrive:

"Sono senza parole per la risposta ricevuta all'interrogazione che ho fatto sul Consorzio olivicoltori. Realtà che esiste ancora a Sasso Marconi ma che, da quello che ho capito. non ha mai funzionato. Volevo solo un chiarimento e cercavo di spronare il Comune a dare un patrocinio, anche senza la partecipazione al Consorzio. Speravo in un po' più di interesse. Sono rimasto sconcertato.  Le piantumazioni di olivi hanno anche portato alla premiazione da parte di un organismo nazionale. Una produzione di nicchia, come l’olio extravergine del nostro territorio, merita di essere valorizzata e ciò darebbe un beneficio a tutto il Comune. Ora vorrei sapere  se i vecchi consorziati olivicoltori siano ancora interessati alla sopravvivenza del loro Consorzio e sono disposti a lavorare tutti insieme per avere  un frantoio in loco”.

 


1 commento:

  1. Siamo certamente ancora molto interessati,
    tanto che per frangere dobbiamo andare a Imola o a Brisighella,
    il che mi pare abbia davvero poco senso.
    Alessandra Montanari

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