venerdì 18 settembre 2020

Vaccini in farmacia, oggi l’incontro al ministero. Obiettivo aumentare le quote

di Rossella Gemma

E’ previsto per oggi il nuovo incontro tra le rappresentanze del mondo della farmacia e il ministero della Salute, per mettere a punto la strategia che porti ad una rimodulazione della quota di vaccini antinfluenzali da mettere a disposizione delle farmacie. L’incontro arriva dopo che la Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera alla re-distribuzione delle Regioni solo per l’1,5% dei prodotti già acquisiti dal Ssn per la prossima campagna vaccinale. Una quota ritenuta insufficiente da Federfarma, Fofi e Assofarm.

Una quota “completamente inadeguata” anche per il segretario di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso che, in un post su Facebook, afferma: “in questa vicenda c’è qualcosa che non va. Lo scorso anno sono state acquistate in farmacia direttamente dai cittadini circa 900.000 dosi di vaccino. Quest’anno giustamente la previsione era parecchio più alta per le giuste campagne che invitano tutti a vaccinarsi contro influenza in un anno difficile a causa del Covid e delle complicazioni che bisogna assolutamente evitare per non intasare gli ospedali. La risposta delle regioni è di rendere disponibili in farmacia 250.000 dosi, circa un quarto dello scorso anno”.

“Nei prossimi giorni – continua Gaudioso - aspettiamo i risultati della nostra richiesta di accesso civico fatta alle regioni per sapere quando, quanto e come ci si è approvvigionati di vaccini. Così sapremo chi ha fatto il proprio dovere. Non possiamo trovarci in queste condizioni alla vigilia della campagna vaccinale più importante degli ultimi decenni”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute, che parla di “decisione che lascia perplessi” e sottolinea come proprio a causa della pandemia in atto, quest'anno una circolare del ministero della Salute ha esteso la gratuità di questa vaccinazione anche agli over 60 (prima era per gli 'over 65'). “Aumenta quindi la platea dei potenziali destinatari. L'Italia non può assolutamente rischiare di farsi trovare impreparata di fronte a quella che si prospetta come la più importante campagna di vaccinazione degli ultimi anni", conclude Gelli.

Torna sul tema, in una nota, anche il presidente della FOFI Andrea Mandelli. “Vaccinare le persone attive significa ridurre in misura importante la circolazione del virus nei luoghi di lavoro, sui mezzi di trasporto, nelle famiglie e non possiamo proprio quest’anno negarci questa possibilità. E’ quindi indispensabile che si aumenti la quota di vaccini destinati alle farmacie a livelli adeguati alle necessità. Sui vaccini non possiamo permetterci un’altra emergenza come quella delle mascherine: ne va della protezione di milioni di persone e della tenuta del Servizio sanitario, già duramente messo alla prova in questi mesi. Ci auguriamo che nell’incontro di domani (oggi, ndr), organizzato dal Ministero della salute, si raggiunga questo obiettivo fondamentale per la tutela della salute”.

Intanto, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, parlando in Consiglio regionale ha auspicato che la quota dell'1,5% possa essere implementata. “Abbiamo fatto richiesta di acquisire il cosiddetto 'sesto quinto', ovvero il 20% in più previsto in ogni gara, che il venditore è tenuto a dare a fronte di necessità. E abbiamo chiesto al Governo e all'Aifa un impegno specifico sul fatto che le dosi siano effettivamente consegnate. E soprattutto l'impegno, su richiesta Lombardia, a sbloccare le dosi ferme in giro per il mondo. Il tutto a fronte dell'impegno fornire il vaccino alle farmacie per il libero mercato. Se l'impegno sarà mantenuto, mi sento di dire che potremo fornire alle farmacie quanto chiedono".

Segnalato da Dubbio


 

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