Il
murale sulla via degli Dei a Brento sta per diventare una realtà.
Gli artisti, organizzati dall'associazione 'Libertà era Restare',
sono al lavoro e nel prossimo fine settimana si conta di giungere al
termine dell'opera.
Coloro che hanno miscelato i colori per arrivare alla tonalità voluta e intinto i pennelli per dare forma alla loro fantasia artistica sono in molti. E il loro dipingere li diverte. Dai visi traspare il piacere di essere in tanti impegnati per arrivare a un risultato unico ottenuto con l'apporto di tutti. Non si capisce se per loro è un piacevole lavoro di gruppo e uno sforza artistico. Forse è entrambi le cose.
“Prima abbiamo dato il fondo bianco a tutta la facciata muraria”, ha spiegato la sassese Chiara Capri ( nella foto) alle prese con la sua porzione di lavoro. “Poi abbiamo diviso la parete in riquadri, affidandone uno ad ogni artista. Quindi abbiamo considerato il motivo conduttore dell'insieme e abbiamo bozzato il disegno significante. Infine tutti all'opera” e l'immagine si arricchisce strada facendo. “Qui ci starebbe bene un campo fiorito”, si sente dire. “L'idea non è male”, qualcuno risponde.
“Il messaggio del murales è quella dell'accettazione dei migranti,” spiega poi Francesco Manieri (nella foto) dell'associazione La Libertà Era Restare, fulcro organizzativo di tutto il progetto. “La grande barca al centro del muro rappresenta appunto l'attraversata del mare e la ricchezza di colore, il diritto di muoversi sulla terra e sulle acque del globo senza ostacoli. Il vero problema sono i cambiamenti climatici. E' inevitabile che se i deserti avanzano, gli uomini abbandono quelle aree in cerca di sopravvivenza”. Gli abbiamo chiesto poi se la raccolta di fondi promossa dalla sua associazione ha avuto i risultati sperati, Manieri ha chiarito: “Non l'intera cifra che ci eravamo proposti, “ ha detto, “Comunque sufficiente ad acquistare i colori, che costano parecchio, e a garantire il soggiorno agli artisti che vengono da lontano e hanno quindi la necessità di alloggiare una notte del fine settimana”.
Minchiate, preferivo il muro al naturale, quando il tempo comincerà a degradare il dipinto sarà una vera schifezza, per favore lasciate le cose come sono, non fate prevalere il vostro istinto di esibizionismo.
RispondiEliminaSe il tuo problema è davvero il rischio di decadimento della pittura, tranquillo, hanno inventato ottimi prodotti da utilizzare, che durano del tempo. Invece di denigrare buoni propositi e iniziative di aggregazione e arte, sfrutti la scusa dell'esibizionismo e del rischio di degrado...ma per favore!!
EliminaA Sasso, entrando da nord, c'è una fila di murales che, vado a memoria, sono lì da più di 10 anni e sono ancora belli dal punto di vista della conservazione. Credo sia necessario un trattamento per far si che i colori restino vivaci e nitidi. Ritengo che Brento possa solo giovare di questa iniziativa. Ad anonimo delle 20:18, più che il pensiero che il dipinto possa diventare una schifezza con il passare del tempo, da fastidio il messaggio che questi murales vogliono trasmettere....
RispondiEliminaNon manca, ovviamente, la catechesi dell'Unica Giusta e Superiore ortodossia possibile, quella a favore delle migrazioni di massa, una religione farcita di falsi, mezze verità, omissioni e menzogne.
RispondiElimina("Sono partiti da una guerra", etc. etc., ormai sono falsi talmente ripetuti che troppe persone le assumono come vere e pure le... disegnano!!)
Perché non disegnano cose come questa, che ne sono uno dei molteplici risultati quotidiani?
https://twitter.com/RadioSavana/status/1306204215795216390