Dante
Franchi ha inviato le osservazione del WWF al progetto di 'Seggiovia
esaposto al Corno alle Scale':
Il
documento depositato in Regione segna, purtroppo, una svolta: è
chiara la decisione di continuare a puntare sulla neve che non c’è
e su costosi impianti di risalita in un momento in cui i soldi sono
pochi e gli investimenti vanno ben valutati. Infatti nella situazione
economica disastrosa del dopo
pandemia,
sembra inconcepibile che si trovano soldi per demolire una seggiovia
esistente (la nota “direttissima”), quasi nuova, per progettarne
e costruirne un’altra che utilizza lo stesso tracciato prolungato
verso il Lago Scaffaiolo di soli 200m.
Il
WWF, dopo approfondita esamina della documentazione, fa motivate
critiche e proposte alternative per la tutela dell’Ambiente e lo
sviluppo realmente sostenibile della montagna nell’Alto Appennino
bolognese.
1.
Costi: il costo del nuovo impianto (seggiovia esaposto, lunghezza di
circa 1Km) è di 7.097.936,50€.
L’impianto
rientra in un progetto più vasto per collegare l’Emilia con la
Toscana e prevede una lunga serie di interventi (innevamento
artificiale ecc.) che porteranno a circa 40 milioni di euro gli
stanziamenti nell’alto Appennino tosco-emiliano (Repubblica, 24
gennaio 2017). Tutto questo in un comprensorio (il Corno alle Scale)
dove l'appetibilità sciistica è scarsa per ragioni climatiche
(venti fortissimi, scarsa copertura nevosa, frequente presenza di
nebbia) oltre che per strutture ricettive inadeguate; sono queste le
ragioni per cui l'appetibilità sciistica del Corno è in crisi e non
certo per carenze degli impianti di risalita! Oggi una quantità di
studi impressionante indicano che nel prossimo futuro l’innevamento
è destinato a diminuire. Già adesso tutti gli impianti di risalita,
al di sotto dei 1800m, sono quasi tutti in perdita; il nuovo impianto
progettato al Corno alle Scale, ha la stazione di monte, la più
alta, a quota di soli 1778m! Per la pratica dello sci l’innevamento
artificiale sarà indispensabile; tuttavia la neve artificiale è
costosa e spesso impossibile da
produrre
per le alte temperature che si registrano anche di notte e nel cuore
dell’ inverno; poi è noto che l’innevamento artificiale
determina impatti ambientali e paesaggistici molto rilevanti a causa
dei macchinari necessari, per il consumo di energia, e per la
captazione di sorgenti e acque superficiali.
2.
Utilizzo e impatto sull’ambiente: l’idea, espressa più volte, è
quella di utilizzare il nuovo impianto anche in estate; per questo il
progetto prevede di dotare i sedili dell’impianto di risalita con
appositi “ganci” per appendere le biciclette; le persone che
utilizzeranno i “ganci” saranno anche coloro che praticano il
cosiddetto “downhill” che consiste nel lanciarsi a forte velocità
in discesa dopo essere saliti in quota con gli impianti di risalita.
La discesa avviene in percorsi dedicati ai bikers oppure in tracciati
che creano gli stessi bikers (a volte con trampolini e altre
strutture). L’impatto ambientale sarebbe devastante, soprattutto in
Val di Gorgo (adesso è un vallone stupendo e intatto), dove le
condizioni climatiche, il tipo di terreno e le pendenze renderebbero
irreversibili le conseguenze causate dall’apertura di nuovi
percorsi di discesa utilizzati a fortissima velocità.
3.
L’Ambiente: sulla base di molteplici studi il Corno alle Scale (e
montagne vicine) risulta il luogo con maggiore biodiversità in tutta
la regione Emilia-Romagna. Favorire il massiccio afflusso estivo di
turisti e bikers, concentrato in pochi giorni a 1800 metri di quota,
avrebbe un impatto pesante sui fragili habitat d'altitudine.
Di
tutto questo non si fa menzione nel documento da noi esaminato e
depositato in Regione. Sulla base anche degli studi da noi effettuati
(cfr. Bonafede et al. 2014), tutto questo porterebbe al
danneggiamento di 4 habitat di interesse comunitario presenti
nell’area interessata dal nuovo impianto “Polle-Lago Scaffaiolo”
e i connessi percorsi di discesa per lo sci e per i bikers. Gli
habitat sono: 4060, 6170, 6230 (prioritario), 8120, tutti compresi
nel SIC–ZPS “IT4040001 M. Cimone, Libro Aperto, Lago di
Pratignano”. Testimonianza evidente della superficialità con cui è
stato redatto il documento esaminato è la descrizione della
componente faunistica che si riferisce all'area del Gran Sasso
(Abruzzo) o ad ambienti estranei come i boschi di Cerro; qui vengono
riportate “osservazioni” curiose su specie faunistiche come:
Vipera dell'Orsini, Coturnice, Calandro, Pispola, Rigogolo, Picchio
verde, Lanario e altre specie assenti al Corno alle Scale.
Evidentemente
si è ritenuto opportuno effettuare un “copia” da un documento e
“incollarlo” su di un documento differente che si riferisce a una
zona (il Corno) distante oltre 300 Km in linea d’aria dal Gran
Sasso! Per tutto questo la valutazione preliminare di impatto
ambientale riportata nel documento esaminato e depositato in
Regione è del tutto inattendibile.
4.
Proposte WWF per l’ambiente e l’economia in alta montagna:
occorre prendere atto che è in corso una trasformazione epocale del
turismo e che la pandemia sta precipitando. Le esperienze turistiche
di massa, concentrate intorno a grandi infrastrutture, cedono il
passo a una miriade di offerte personalizzate e di nicchia, in cui la
carta vincente è una rete di tante occasioni e percorsi ben
distribuita su di un ampio comprensorio ben qualificato e
adeguatamente fatto conoscere. Da anni il segmento in costante
crescita è quello legato alle lunghe camminate e al trekking. A
questo proposito citiamo esempi significativi: la Via Degli Dei nel
2018 ha avuto 12.000 camminatori e negli ultimi due/tre anni si sono
aperte 22 nuove strutture ricettive; lo stesso successo lo sta avendo
il percorso noto come “La via della Lana e della Seta”. Sono in
progetto altri percorsi come la Linea Gotica mentre altri ancora,
come l' Alta Via dei Parchi, sono già una realtà consolidata. E’
ovvio che i tanti turisti coinvolti in queste proposte di tipo
ecosostenibile, non potranno vedere positivamente l'ipotesi di
camminare sotto i piloni di una funivia per arrivare al Lago
Scaffaiolo, una delle tappe più suggestive della Via dei Parchi.
Invece di “buttare” soldi negli impianti di risalita il WWF
propone: a) migliorare le strutture ricettive in Alberghi e Rifugi;
b) fare manutenzione della
rete
sentieristica; c) valorizzare I beni storici, artistici e culturali;
d) creare e utilizzare un percorso ecoturistico sugli alberi
monumentali; e) incentivare la pastorizia che, se correttamente
condotta, è un elemento centrale per mantenere la Biodiversità
(cfr. Bonafede et al. 2014) e nel contempo può costituire un
elemento importante per valorizzare altre attività economiche
collegate al turismo di qualità.
Spendere
oltre 7 milioni di € per abbattere un impianto funzionante e per
costruirne un altro sostanzialmente analogo e sullo stesso tracciato,
ci pare assurdo e una beffa per chi vorrebbe lavorare utilizzando in
modo sostenibile le risorse dell’ambiente montano. Il WWF farà
tutto il possibile, anche sul piano legale, per difendere il Corno
alle Scale e lo sviluppo di un’economia sostenibile a vantaggio
dell’Ambiente e di tutti i cittadini.
Fausto
Bonafede
WWF
Bologna Metropolitana OdV
Chiedo scusa vorrei porre un problema all'ambiente e non solo alla cava in via Setta (Casalino)Sasso Marconi hanno ripreso a scavare le ruspe estraggono ghiaia bagnata si parla di tantissimi metri in profondità.prima hanno distrutto le montagne ora distruggono il sottosuolo e falde acquifere.,come è possibile che nessuna autorità competente fermi questo scempio, forse girano troppi interessi.
RispondiEliminaspero che ci sia qualche autorità che vada a verificare si vede dalla strada
Osservazioni ragionevoli, speriamo siano recepite e si abbandoni questo sperpero di denaro.
RispondiEliminaSe le cose stanno come descritte nell'articolo, chi propone cose diverse da Bonafede è in Malafede.
RispondiEliminaIn sostanza sperperare molti soldi solo per soddisfare, si fa per dire, alcune persone senza una visione ecologica e sostenibile nel tempo, mi pare fuori da ogni logica sia politica che economica.
Se i soldi fossero di chi fa proposte simili, non credo avrebbero seguito alcuno.
Rendiamo invece più fruibile la nostra montagna sia d'inverno ma sopratutto d'estate proponendola a chi sta e sa vivere nella natura nel massimo rispetto e conservazione, sono certo che chi vive in montagna ne trarrebbe maggior beneficio.
Ma che non rompano
RispondiEliminaAndremo lo stesso a sciare
https://www.italiaskirama.it/neveplast-sciare-tutto-lanno-senza-neve
Non capisco perche' nella vicina modena (comprensorio del cimone) si investa ogni anno e al corno alle scale appena si apre una prospettiva di qualche investimento vengano fuori tutti questi STUDI che di fatto hanno l'unico scopo di bloccare I progetti.. Come se gli abitanti della parte bolognese non avessero il diritto di ammodernarsi... o forse meglio ancora Se non li facciamo ammodernare...forse avremo un concorrente in meno. Ma'..qualche dubbio comincia a venirmi
RispondiEliminaQui campano con le pastasciutte.
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