Unione
dell’Appennino bolognese: si intervenga immediatamente sui
trasporti regionali ferroviari per risolvere i problemi denunciati
dagli utenti
di
Carmine Caputo
I
sindaci dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese
sollecitano TPER-Trenitalia e la Regione Emilia-Romagna affinché
si intervenga subito per risolvere i problemi delle linee ferroviarie
dell’Appennino.
Già
lo scorso febbraio i sindaci avevano inviato una lettera a
TPER-Trenitalia per manifestare la loro preoccupazione in merito alle
vicende, purtroppo di segno negativo, riguardanti il servizio
ferroviario regionale, con particolare riferimento alla linea
ferroviaria Porrettana, vicende puntualmente segnalate dagli utenti
delusi. In quei giorni infatti il Comitato per la Ferrovia Porrettana
denunciava treni soppressi o in ritardo, con disservizi per almeno
25/30 mila viaggiatori. Già allora erano emerse forti perplessità
nei confronti dei cosiddetti treni “Pop”, giudicati insufficienti
negli orari di maggior affluenza sia per la scarsità di posti sia
perché hanno solo tre porte di accesso. Ritenuti più moderni ed
efficienti rispetto a quelli precedentemente a disposizione, questi
treni si sono rivelati piuttosto inadatti specie nelle fasce orarie
con maggior frequenza.
A
maggio, in piena emergenza coronavirus, la giunta dell’Unione era
tornata ad affrontare il tema: in particolare, i timori degli
amministratori locali erano legati al rischio che treni sovraffollati
potessero diventare veicoli di contagio. Se durante la fase più
grave della pandemia, grazie anche all’impegno delle aziende di
mobilità, i servizi erano stati garantiti in sicurezza, i sindaci
evidenziavano un grosso interrogativo sull’evoluzione futura,
soprattutto con il ritorno dei pendolari,
e chiedevano l’aumento dell’offerta per garantire il
distanziamento da parte degli utenti.
Purtroppo
le preoccupazioni si sono dimostrate più che fondate: nei
giorni scorsi, come denunciato dal Comitato per la ferrovia
Porrettana, un guasto a un deviatoio a Santa Viola prima e un guasto
al passaggio a livello di Borgonuovo ha causato disagi fino a tarda
serata. Quel che è più grave
e che per poter rientrare a casa dal lavoro i pendolari hanno dovuto
viaggiare stipati nei treni superstiti annullando completamente le
precauzioni anti Covid.
Al centro delle lamentele poi c’è sempre il famigerato treno Pop,
che secondo gli utenti, oltre a essere inadatto negli orari di punta,
ha manifestato anche problemi alla climatizzazione, facendo
rimpiangere a molti i treni
Stadler
che la Regione ha assegnato ad altre linee
«Il
servizio pubblico è vitale per
l'economia dei centri dell'Appennino: per i pendolari che lavorano in
città, per gli studenti, per i turisti e i visitatori che lo
integrano a percorsi a piedi o in bici» spiegano
i sindaci. «Abbiamo segnalato
i primi problemi dei nuovi treni a inizio anno, attribuendoli a una
fase di collaudo, abbiamo pazientato durante l’emergenza perché in
quelle circostanze non si poteva chiedere di più, ma adesso
chiediamo una decisa inversione di rotta prima che riaprano le scuole
e la situazione precipiti».
Dovremo ricominciare a viaggiare con la diligenza tirata dai cavalli ?
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