domenica 5 luglio 2020

Il trasporto ferroviario della valle del Reno fa 'pena' e fa rimpiangere quello dell'800

Unione dell’Appennino bolognese: si intervenga immediatamente sui trasporti regionali ferroviari per risolvere i problemi denunciati dagli utenti

di Carmine Caputo

I sindaci dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese sollecitano TPER-Trenitalia e la Regione Emilia-Romagna affinché si intervenga subito per risolvere i problemi delle linee ferroviarie dell’Appennino.
Già lo scorso febbraio i sindaci avevano inviato una lettera a TPER-Trenitalia per manifestare la loro preoccupazione in merito alle vicende, purtroppo di segno negativo, riguardanti il servizio ferroviario regionale, con particolare riferimento alla linea ferroviaria Porrettana, vicende puntualmente segnalate dagli utenti delusi. In quei giorni infatti il Comitato per la Ferrovia Porrettana denunciava treni soppressi o in ritardo, con disservizi per almeno 25/30 mila viaggiatori. Già allora erano emerse forti perplessità nei confronti dei cosiddetti treni “Pop”, giudicati insufficienti negli orari di maggior affluenza sia per la scarsità di posti sia perché hanno solo tre porte di accesso. Ritenuti più moderni ed efficienti rispetto a quelli precedentemente a disposizione, questi treni si sono rivelati piuttosto inadatti specie nelle fasce orarie con maggior frequenza.

A maggio, in piena emergenza coronavirus, la giunta dell’Unione era tornata ad affrontare il tema: in particolare, i timori degli amministratori locali erano legati al rischio che treni sovraffollati potessero diventare veicoli di contagio. Se durante la fase più grave della pandemia, grazie anche all’impegno delle aziende di mobilità, i servizi erano stati garantiti in sicurezza, i sindaci evidenziavano un grosso interrogativo sull’evoluzione futura, soprattutto con il ritorno dei pendolari, e chiedevano l’aumento dell’offerta per garantire il distanziamento da parte degli utenti.

Purtroppo le preoccupazioni si sono dimostrate più che fondate: nei giorni scorsi, come denunciato dal Comitato per la ferrovia Porrettana, un guasto a un deviatoio a Santa Viola prima e un guasto al passaggio a livello di Borgonuovo ha causato disagi fino a tarda serata. Quel che è più grave e che per poter rientrare a casa dal lavoro i pendolari hanno dovuto viaggiare stipati nei treni superstiti annullando completamente le precauzioni anti Covid. Al centro delle lamentele poi c’è sempre il famigerato treno Pop, che secondo gli utenti, oltre a essere inadatto negli orari di punta, ha manifestato anche problemi alla climatizzazione, facendo rimpiangere a molti i treni Stadler che la Regione ha assegnato ad altre linee

«Il servizio pubblico è vitale per l'economia dei centri dell'Appennino: per i pendolari che lavorano in città, per gli studenti, per i turisti e i visitatori che lo integrano a percorsi a piedi o in bici» spiegano i sindaci. «Abbiamo segnalato i primi problemi dei nuovi treni a inizio anno, attribuendoli a una fase di collaudo, abbiamo pazientato durante l’emergenza perché in quelle circostanze non si poteva chiedere di più, ma adesso chiediamo una decisa inversione di rotta prima che riaprano le scuole e la situazione precipiti».

1 commento:

  1. Dovremo ricominciare a viaggiare con la diligenza tirata dai cavalli ?

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