Trovato
due mesi fa in difetto nella gestione del personale, non si è messo
in regola, anzi ha peggiorato la situazione
Foto dei Carabinieri di Pianoro |
Il
Comando Provinciale Carabinieri di Bologna informa:
Ieri
pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Pianoro hanno eseguito
una serie di controlli in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento alle
aziende specializzate nel confezionamento di capi di abbigliamento.
Il
servizio, eseguito col supporto dell’AUSL Emilia Romagna e dei
Carabinieri dei Nuclei Ispettorato del Lavoro e Antisofisticazioni e
Sanità di Bologna, è terminato con la denuncia di un
cinquantaduenne cinese, titolare di un’impresa che era stata già
ispezionata dai Carabinieri un paio di mesi fa. Questa volta, invece
di mettersi in regola, rispettando la legge e adottando un
comportamento onesto, soprattutto per la salute dei suoi dipendenti,
il titolare ha fatto un passo indietro, arruolando 14 dipendenti, di
cui soltanto 5 assunti regolarmente, 6 assunti in nero e 3 assunti in
nero e senza permesso di soggiorno. Il cinquantaduenne si è reso
responsabile di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina,
lavoro nero per stranieri irregolari, intermediazione illecita e
sfruttamento del lavoro e obbligo del datore di lavoro in relazione
alla conformità del luogo di lavoro circa i requisiti di salute e
sicurezza. L’azienda è stata sospesa e l’imprenditore è stato
anche sanzionato per un importo di 36.560 euro.
Ancora
a Pianoro i Carabinieri hanno sanzionato un altro titolare di
un’impresa per non aver rispettato le misure restrittive che erano
state emesse con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 22 marzo scorso, in materia di contenimento e gestione
dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero
territorio nazionale. In particolare, il titolare dell’impresa, un
cinquantaduenne cinese, invece di chiudere la sua attività di
confezionamento di capi di abbigliamento che non rientrava tra quelle
previste dalla normativa, aveva proseguito a lavorare di nascosto,
mettendo a rischio la salute dei suoi quattro dipendenti che stavano
lavorando alle macchine da cucire. La consapevolezza di aver violato
la normativa in vigore è emersa al momento del controllo (ore 22:30
di sabato 11 aprile 2020) quando il titolare, alla vista dei
Carabinieri che stavano arrivando, ha staccato l’energia elettrica
e ha tentato la fuga al buio da un’uscita secondaria dell’azienda,
seguito da suoi fedeli operai. La fuga è stata interrotta dai
militari e i soggetti sono stati identificati. Il titolare è stato
sanzionato e l’azienda è stata sottoposta alla chiusura per la
durata di cinque giorni.
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