venerdì 1 maggio 2020

Il grido d'allarme dei musicisti “ rischiamo di non riprendere l'attività'

Molti artisti e operatori del settore musicale stanno inviando mail al Ministero perchè giungano segnali concreti di aiuto anche per tutte le realtà piccole ma diffuse e preziose che operano nel settore musicale. Oggi, primo maggio, la rete sarà invasa da video di musicisti con strumento o bacchetta in mano, ma IN SILENZIO PER UN MINUTO davanti allo schermo.
Questo il link ad un video ricevuto ieri dal Maestro Donato Renzetti : https://www.facebook.com/michela.tintoni/videos/10223238711539282/ e la mail che Michela Tintoni ha inviato al Ministero della Cultura (la stessa identica è stata inviata in massa) e al Ministero dei beni culturali:
 

Mi presento: sono Michela Tintoni,
docente di violino presso il MIUR da circa 20 anni, violinista e direttrice d'orchestra. Direttrice artistica e musicale dell'Orchestra L'Oro del Reno . Nata fiscalmente nel 2017, l'Orchestra è gestita dall'omonima APS Oro del Reno, e s'impegna per dare lavoro e speranza ai numerosi ex alunni delle scuole statali SMIM e Conservatori di Musica ora professionisti e musicisti in carriera.


Lo stop delle attività dovuto ai decreti per la lotta alla diffusione del COVID – 19 ha colpito severamente e senza esclusione tutti i comparti del paese, l'impresa, il commercio, la produzione, la scuola.

Vi sono però alcuni settori, che già in epoca di “normalità” avevano parecchie criticità, che per forza di cose riapriranno, se riapriranno, per ultimi, perché riguardano i luoghi dove i cittadini stanno insieme per antonomasia: piccola ristorazione, club e associazioni culturali, musica dal vivo, piccoli teatri.

Saranno in tanti i musicisti che, quando gli sarà concesso, torneranno a provare ad approcciarsi con i gestori delle attività dove è possibile organizzare eventi, e proveranno a farlo forse in maniera diversa: non avendo avuto aiuto alcuno nel periodo di lockdown (non è facile avere 30 contributi regolari l'anno, specie per i giovanissimi che tentano di farsi le ossa, non tutti sono titolari di partita IVA) si sono resi ancora più conto della loro fragilità e invisibilità nel mondo del lavoro, e chiederanno di poter suonare in maniera più regolare e tracciabile.

D'altro canto i gestori, sommersi a loro volta dalle difficoltà di uno stop prolungato, potrebbero facilmente arrendersi e decidere di prolungare la pausa delle attività artistiche, se non di sospenderle, per provare a rimettersi in piedi.

Questo porterà inevitabilmente alla scomparsa di un piccolo ma importante mondo di scambi culturali, quello delle piccole e piccolissime realtà dei club e dei festival, fondamentali, ripeto, soprattutto alle nuove leve, una generazione intera di ragazzi talentuosi che vedrebbero sparire ogni luogo d'esibizione e di maturazione artistica, ragazzi spesso iscritti nei conservatori, negli IMP, nei licei musicali, che nutrono speranze, e potrebbero decidere di interrompere tali percorsi se la strada già difficile che hanno intrapreso diventasse oramai quasi chiusa.

C'è bisogno di un tavolo aperto con le autorità competenti in materia quali Assessorati alla cultura comunali e regionali oltre che con i canali ministeriali , che possa portare alla stesura di un disegno di legge che aiuti la ripartenza del consumo della musica, ce n'era già bisogno prima ma adesso diventa un imperativo.

Le idee sono:

Tassazione light ed agevolazioni per tutti i luoghi ed Associazioni che riprenderanno o favoriranno eventi di musica dal vivo.

Siae al 50% per cento per tutti i luoghi ed Associazioni in cui si fa musica e teatro dai 150 ai 500 posti, Siae azzerata (nel senso che sarà pagata dallo Stato, disegno già presentato in passato e scaduto) nei luoghi ed Associazioni fino ai 150 posti. Una semper.

Possibilità di contratto semplice in autocertificazione per le prestazioni occasionali, anche per chi non è dotato di P. IVA.
Soluzione questa che potrebbe portare finalmente alla luce del giorno una grossa fetta di sommerso che esiste nella categoria e la danneggia diffusamente.

Riconoscimento delle incisioni fisiche, CD e Vinili come prodotti di cultura e abbattimento pertanto dell'IVA per questi prodotti, portandola alla percentuale di cui godono i libri.

Migliaia di esercizi hanno chiuso non solo per l'avvento della musica digitale, ma perché comprare due dischi al mese è diventato un lusso, specie per i giovanissimi, che sono fetta fondamentale della fruizione della musica.

Criteri più flessibili e congrui rispetto agli attuali per accedere ai sussidi di disoccupazione.

Una discussione seria sulle ripartizioni delle riproduzioni in Streaming in Italia, le percentuali destinate a compositori, esecutori, cantautori e strumentisti è risaputo essere esigua ed ingiusta.

Creazione di un'associazione/Albo di rappresentanza unica ed onnicomprensiva, nella quale possono essere incluse tutte le sotto-categorie, come MIDJ etc, di Unione Musicisti Italiani, con un contributo annuo ragionevole, dove gli iscritti sono riconosciuti come professionisti della musica, e avranno ulteriori semplificazioni ed agevolazioni, se iscritti, nelle esibizioni e nelle organizzazioni di eventi, mentre i non iscritti, non professionisti ed amatori, pagheranno e faranno pagare ai gestori una regolare cifra sia in Siae che in altre tassazioni vigenti.



Distinti saluti
Michela Tintoni


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