Ulteriori riflessioni su uno sviluppo futuro e diverso del nostro amatissimo e maltrattato Appennino.
di Dario Mingarelli
Presidente
del Consorzio Produttori della mela Rosa Romana dell’Appennino
Una gran parte del nostro patrimonio architettonico sta disfacendosi e andrà irrimediabilmente perduta (terme, Casalino, Stella Matutina, chiesa di Prada, Montecavalloro, numerose case torri medioevali e interi nuclei antichi di straordinaria bellezza e importanza; fra tutti cito Chiapporato e Medelana). Questo settore conferma lo strabismo e gli squilibri territoriali esistenti nella politica regionale (sempre la costa e la città vengono promosse e finanziate spesso a scapito della montagna). Da anni si vive nel campo dei servizi una politica di sistematiche riduzioni.
Questo progetto, sempre in atto, ha raggiunto livelli intollerabili e ciò trascinerà intere piccole comunità a regredire e scomparire.
Sono assenti nel territorio iniziative qualificate di formazione professionale. Il potenziale delle scuole si riduce e ci sono poche sedi staccate di istituti.
Stessa sorte per gli uffici di previdenza, delle poste e di altri servizi con diminuzione di categorie di occupati inseriti nella locale società civile. Non parliamo poi dei problemi socio-sanitari.
ALLE POPOLAZIONI RESIDENTI NELLE ZONE MONTANE, che esercitano una funzione di servizio che svolgono a presidio del territorio, è necessario riconoscere tale attività in modo adeguato e conseguente,vanno a loro forniti i mezzi necessari e idonei a compensare le condizioni di di disagio derivanti dall'ambiente montano, sostenendo in modo adeguato iniziative innovative riconducibili ad ipotesi di sussidiarie .
E nel comune di Monzuno nessuno parla dell'OSPITALE risalene all'anno mille,antico convento passato di mano in mano e ora quasi rudere che qualcuno aspetta che crolli completamente per poi ......
RispondiEliminaSpeculazione ?? CHE PECCATO !!!!!