Attraverso
i video online le comunità di San Benedetto e Monzuno raccontano la
loro storia e le loro tradizioni grazie a Foiatonda e al Gruppo Studi
Savena Setta Sambro
Pavesi, Santoni e Zanini |
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alla narrazione orale attraverso le nuove tecnologie: è l’idea,
realizzata nell’ambito del progetto “Sconfiniamo Insieme”
sostenuto dai comuni di San Benedetto Val di Sambro e di Monzuno e
dall’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, realizzata dalla
cooperativa Foiatonda in collaborazione con il Gruppo di Studi Savena
Setta Sambro.
«Saranno
divulgati contenuti video non di solo di puro svago ma anche di
contenuto storico e sulle nostre tradizioni, reperiti in gran parte
dagli scritti che Savena Setta Sambro ha prodotto in tanti anni di
attività divulgativa e pubblicazioni» commenta Ermanno
Pavesi, vicesindaco del Comune di Monzuno. I video,
in cui diversi lettori leggono alcune pagine di storia bolognese,
sono visibili sulle pagine social della cooperativa Foiatonda.
Il
Gruppo di Studi Savena Setta Sambro, attreverso i suoi collaboratori,
da anni racconta le vicende storiche dell’Appennino bolognese,
andando ad indagare non solo tra le pagine di storia ufficiali, ma
anche tra gli episodi di vita quotidiana e popolare. Tra i primi a
prestare le loro “voci narranti” sono stati proprio Ermanno
Pavesi e Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto, che si
sono prestati in questo insolito ruolo di cantastorie. Il primo
racconterà la storia della banda musicale di Vado, attingendo dal
lavoro di Renato Mazzanti e Giorgio Quadri, mentre il
secondo se la vedrà con alcuni brani dell’epopea contadaina
raccontata da Adriano Simoncini nel suo volume “Ugone Eroe”,
con una vicenda che vede protagonista un sindaco a cui viene chiesto
di mettere a posto una strada del paese. Il primo cittadino di San
Benedetto spiega che la cooperativa
al tempo stesso aggrega interessi e bisogni della comunità e
li ripropone come un megafono, in modo da spronare tutti a cercare di
soddisfarli insieme «narrando la propria storia le comunità
narrano non solo il loro passato, troppo spesso colpevolmente
sconosciuto alle giovani generazioni, ma il loro presente e quindi,
speriamo, il loro futuro».
Un’altra
tra le prime lettrici coinvolte è Ida
Zanini del Gruppo Savena
Setta Sambro, che ha raccontato la favola un po’ surreale e
grottesca di Lugheda, ambientata a Baragazza e così popolare che in
Appennino una volta per dire che una ragazza era disordinata si
diceva che era una Lugheda.
Walter
Materassi, presidente della cooperativa, conclude che
«Foiatonda vede nella “attivazione” delle comunità uno degli
strumenti indispensabili alla rivoluzione culturale e sociale
dell’Appennino. Saranno quindi le comunità le vere artefici dei
contenuti video, essendo ormai sufficiente possedere un telefonino
per compiere il prodigio. La cooperativa monterà i video in
post-produzione e li pubblicherà sui suoi canali social
diffondendoli sul territorio ed oltre».
Carmine
Caputo
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