Il sindaco Parmeggiani e la direttrice AUSL Franchi spiegano.
L'Asl cerca personale per affiancare gli operatori di Villa Teresa.
Dopo
gli ultimi preoccupanti report che in soli due giorni assegnavano a
Sasso Marconi un incremento notevole di contagi Covid-19, ben 22, in
tanti hanno esternato le loro perplessità e il loro disappunto. Gli
interrogativi erano: si è sottovalutata l'emergenza al suo primo
apparire e si è mancato di intervenire nel modo opportuno? Per
arrivare a questo punto, il virus era presente e attivo da tempo,
perchè non se ne è data notizia? Ciò che sappiamo è l'esatto
stato della pandemia a Sasso Marconi ? C'era anche chi parlava di un
numero superiore di decessi rispetto al dato del Report, in
particolare a Villa Teresa, e chi asseriva che la situazione era in
sostanza fuori controllo per mancanza di operatori, decimati dal
virus. Infine c'era chi chiedeva una disinfestazione nell'area dove
il contagio è fortissimo e in atto e si chiedeva perchè non si è
ancora proceduto di fronte a una emergenza tanto acclarata.
Agli
interrogativi danno una risposta il sindaco di Sasso Marconi, Roberto
Parmeggiani e la Direttrice del Distretto AUSL Valli Reno Lavino
Samoggia, Fabia Franchi. In
un comunicato congiunto fanno il punto della situazione
sulla casa di riposo "Villa Teresa", la più coinvolta
nella pandemia.
Dall'inizio
dell'emergenza sanitaria i gestori e gli operatori di Villa Teresa,
in continuo contatto con Azienda USL di Bologna e Comune di Sasso
Marconi, hanno messo in atto le misure necessarie per garantire agli
ospiti la maggior protezione da un possibile contagio. Sia attraverso
l'uso dei dispositivi di protezione individuale, che utilizzando le
stanze singole per l'isolamento delle persone sintomatiche e dei
primi casi di positività. Inoltre, il contatto continuo del gestore
con il Direttore sanitario per il monitoraggio della situazione
clinica e la collaborazione con Geriatra, Infettivologo, Medico di
Igiene Pubblica e Infermiere per il controllo qualità, hanno
permesso di riorganizzare la struttura sotto più fronti, garantendo
la massima tutela possibile agli ospiti.
Negli
ultimi giorni sono stati eseguiti tamponi e screening sierologici a
tutti gli ospiti (di qui l'aumento dei casi di positività
comunicati al Comune) e al personale sanitario della struttura.
Alcuni operatori sono risultati positivi e sono stati immediatamente
sospesi dal servizio, altri si trovavano già in malattia: è
stato così richiesto un ulteriore sforzo al personale rimasto in
servizio per accudire e tutelare gli ospiti.
Nonostante
tutte le precauzioni messe in atto, la virulenza del virus fa sì che
la situazione clinica cambi rapidamente e per alcuni pazienti il
declino sia molto veloce. I familiari, giustamente preoccupati, sono
stati informati della situazione reale dei loro parenti e, nei
limiti di ciò che permette la privacy, anche della situazione
della struttura in generale. Al momento la vera criticità è
quella del numero degli operatori in servizio che, seppur stiano
coprendo con dedizione tutti i turni, non possono reggere a
lungo. Per questo tutti gli sforzi sono ora rivolti alla ricerca di
personale, OSS e infermieri, da poter inserire nell'organico della
struttura.
Sono
stati naturalmente informati tutti gli organi competenti -
azienda USL di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Protezione civile
regionale e Prefettura -, cui è stata chiesta collaborazione per
individuare personale, anche volontario, in grado di offrire un
tempestivo sostegno ai gestori della struttura.
Queste frasi sono inquietanti: "Negli ultimi giorni sono stati eseguiti tamponi e screening sierologici a tutti gli ospiti (di qui l'aumento dei casi di positività comunicati al Comune) e al personale sanitario della struttura."
RispondiEliminaQuesto vuol dire che se non saltava fuori il bubbone queste persone anziane venivano assistite da persone che li avrebbero contagiati e viste l'età media dei decessi, probabilmente (non sta a me calcolare la probabilità) uccisi?
Che si dia da fare il comune perchè se aspetta aiuto da governo ed enti di stato campa a cavallo.
RispondiEliminaCertamente a Villa Teresa ci sono stati ritardi nell'affrontare il "coronavirus".
RispondiEliminaNon sono scattate subito le misure di contenimento, il personale che sta a
contatto con i pazienti/clienti è stato controllato in ritardo con le conseguenze
che si sono verificate.
Non sono stati tempestivi nel comunicare ai famigliari ciò che stava succedendo.
Ora dicono che sono carenti di personale ? per via degli operatori "positivi" ?
Se si fanno un esame di coscienza, sanno da molto tempo che il personale non è sufficiente. Per seguire circa 90 pazienti, ci sarà un rapporto tra OOSS e ospiti/ pazienti ????? Le OOSS devono "correre" per poter seguire i malati, i tempi sono "strettissimi" per svolgere le attività .
Si spera solo che tutto questo serva di lezione per il prossimo.
Le case di cura hanno fatto di tutto per coprire il problema, quando scoppierà il caso di Villa Ranuzzi a Bologna dove i decessi con febbre sono schizzati in poco tempo, con i dirigenti che vietavano l'uso della mascherina al personale che vergogna.
RispondiEliminaMa forse Villa Ranuzzi è semplicemente più brava a tenere sommerse le "mancanze" rispetto a Villa Teresa più piccola anche politicamente.
A questo punto speriamo che la Procura apra un fascicolo e faccia una indagine per chiarire quanto sta succedendo, come già fatto per altre RSA in diverse regioni. Un atto dovuto nei confronti dei pazienti e dei loro famigliari. Anche se temo non verrà fatto, sarebbe troppo scomodo politicamente per qualcuno.
RispondiEliminaE'opportuno che l'anonimo delle 21,57 sporga denuncia alla Procura della Repubblica se in possesso di prove certe, altrimenti sono solo chiacchiere.
RispondiEliminaA blaterare sui forum e i blog siam tutti buoni, me compreso.
RispondiEliminaFare una denuncia ci vogliono nome, cognome, le prove, una firma e soprattutto le palle.
Io parto da un dato che credo sia incontrovertibile: ad essere cinici, per le proprietà di queste strutture, gli ospiti costituiscono la loro fonte di reddito, pertanto avrebbero tutto l'interesse a mantenerli in buona salute per quanto più tempo possibile. Evidentemente c'è stata una sottovalutazione iniziale che ha portato ad una proliferazione incontrollata dei contagi. Questa sottovalutazione è stata generalizzata ed a livello mondiale, proprio perché non si poteva immaginare una evoluzione così rapida ed aggressiva. Certo, sono stati fatti degli errori, ma più che cercare colpevoli, occorre fare in modo che servano da monito per il futuro per farci trovare preparati ad un altro evento simile.
RispondiEliminaDi esposti ne stanno per essere presentati più di uno.
RispondiEliminaSi spera entro il 32 di Agosto...
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