Il
Comune di Monzuno ha ospitato la direttrice della Agenzia Regionale
di Protezione Civile Nicolini e i suoi tecnici che hanno potuto
osservare di persona i lavori fatti e fare il punto su quelli da
intraprendere
di
Carmine Caputo
La
direttrice della Agenzia Regionale per la Protezione Civile Rita
Nicolini ha visitato lo scorso 13 febbraio la frazione di Rioveggio,
a Monzuno, ospite del sindaco Bruno Pasquini. Qui
ha potuto osservare in prima persona gli interventi che sono stati
realizzati nei pressi della località Molino Cattani e fare il punto
con i suoi tecnici e quelli comunali sullo stato di un territorio che
negli ultimi anni ha subito diversi gravi danni a causa del maltempo
e delle crisi climatica.
«La
grossa emergenza dello scorso novembre era stata proceduta da
un'altra situazione critica nel maggio 2019»
ha commentato la direttrice Nicolini «Avendo
ottenuto lo stato di dichiarazione di emergenza abbiamo la
possibilità di intervenire. Queste infrastrutture sono importanti e
il lavoro dovrà analizzare il loro rapporto con il fiume: le
infrastrutture devono essere sicure e al tempo stesso consentire al
fiume di scorrere in sicurezza. C’è il nostro massimo impegno con
i tecnici del servizio per continuare a lavorare in questi
territori».
A
Molino Cattani il ponte omonimo sul fiume Setta che collega la
frazione di Rioveggio (Monzuno) con i comuni di Grizzana da una parte
e Marzabotto dall’altra fu chiuso dopo la piena del 17 novembre
scorso, per fortuna prima che qualcuno potesse farsi seriamente male.
Le acque del fiume, infatti, infrangendosi contro la struttura
avevano provocato il cedimento di un parte della stessa: tuttavia
dopo neanche due mesi il ponte è tornato ad essere percorribile,
grazie ad un primo tempestivo intervento costato approssimativamente
135 mila euro, di cui circa 80 mila garantiti proprio dalla
Protezione Civile regionale. I lavori non sono ancora conclusi,
perché la ditta Cave Due Torri sta continuando ad operare per
mettere in sicurezza le sponde del fiume, ma intanto la circolazione
è garantita.
Essendo
largo appena due metri, il ponte può essere percorso da un solo
veicolo o a piedi, è interdetto ai mezzi pesanti. Ciò nonostante è
fondamentale in particolare per i residenti delle località vicine.
Purtroppo negli anni recenti è stato spesso chiuso: l’impressione
è che la realizzazione della vicina Variante di Valico abbia deviato
parzialmente il corso del fiume che si infrange con maggiore violenza
contro la riva destra, quella opposta alla variante, che a novembre
ha rischiato di finire sommersa, e contro il fiume stesso. Per questi
motivi si è intervenuti non solo per ripristinare il ponte, ma anche
per mettere in sicurezza il vicino borgo tramite una serie di blocchi
di contenimento che impediscono alle acque, anche in caso di piena,
di raggiungere l’abitato.
Oltre
a verificare i lavori conclusi e quelli in corso, la mattinata è
stata l’occasione per individuare strategie comuni di progettazione
e finanziamento per garantire la sicurezza di tutte le frazioni
vicine ai fiumi; principalmente quelle lungo il torrente Setta, ma
anche quelle nei pressi del Savena, sul fronte orientale del Comune.
Le precipitazioni violente degli ultimi anni hanno fatto provocato
frane e smottamenti in tante aree dell’Appennino: la principale è
sicuramente quella della strada provinciale 325 Val di Setta,
crollata l’aprile scorsa e per la quale non si hanno ancora tempi
certi di riapertura. Si è discusso anche di questo durante
l’incontro, con il sindaco Pasquini che oltre a ringraziare per il
supporto sin qui mostrato ha chiesto supporto all’agenzia regionale
sia per comprendere a che punto sono le progettazioni presentate alla
cittadinanza nei mesi scorsi, sia per chiedere collaborazione nel
sollecitare l'avvio dei lavori.
La
frana è ancora in movimento e questo complica i lavori, sollecitati
dalla popolazione visto che con la chiusura della provinciale i
veicoli si riversano sulle piccole strade comunali adiacenti, che
però non possono sopportare a lungo il traffico, soprattutto quello
dei mezzi pesanti, con situazioni critiche quando a causa di
incidenti nemmeno l’autostrada è percorribile, come accaduto di
recente.
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