Marco
Suppini è l’astro nascente del tiro a segno italiano per quanto
concerne la carabina.
Il 21enne di Vergato (Bologna) rappresenta forse la
principale speranza di medaglia per la Nazionale azzurra di questo
sport, in ottica Tokyo 2020.
Considerando che le qualificazioni olimpiche non si sono ancora
concluse, le possibilità di medaglia a cinque cerchi per il
bolognese potrebbero aumentare ulteriormente nel caso ottenesse il
pass una donna nella carabina, visto che la coppia
automaticamente parteciperebbe alla gara riservata ai Mixed Team.
Suppini, tesserato
per le Fiamme Oro, nonostante la sua giovane età, ha dimostrato in
questi ultimi anni di essere
tra i migliori tiratori al mondo.
Nel 2019 appena concluso (prima stagione disputata nella categoria
senior), ha dimostrato che il passaggio dalla categoria junior è
stato ben assorbito: sono
arrivati risultati strepitosi in Coppa del Mondo, tra i quali il
sesto posto a Monaco nella carabina 10 metri che è valso il pass
olimpico (non
nominale). Tra l’altro, già nella prima tappa di Coppa a Nuova
Delhi Suppini era stato sfortunatissimo perché avrebbe potuto
ottenere il pass nella specialità della carabina libera 3 posizioni
50 metri maschile, ma una rottura della sua arma gli ha impedito di
affrontare l’ultima serie dei tiri di finale, retrocedendo dal
quarto posto provvisorio fino all’ottavo nella gara che però ha
dato il pass a Marco De Nicolo (sempre non nominale).
Nel 2014 Marco ha esordito con la Nazionale junior, disputando tra l’altro i Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino ed ottenendo il settimo posto nella carabina 10 metri aria compressa maschile. Nel 2015 sono arrivati altri risultati di prestigio per il bolognese, come il terzo posto nella 3 posizioni alla Coppa del Mondo junior di Suhl ed il titolo italiano junior nella stessa specialità. Il 2016 è cominciato per l’azzurrino con il terzo posto nella carabina 10 metri nella Competizione Internazionale di Monaco, seguito dal titolo italiano junior sempre nell’aria compressa. Dopo un 2017 un po’ in ombra, ad inizio 2018 Marco ha ottenuto subito un bronzo a squadre nella carabina 10 metri agli Europei di Gyor, ma, soprattutto, in estate sono arrivati risultati eclatanti: primo posto nella 3 posizioni nella Coppa del Mondo di Suhl e titolo iridato juior nella carabina 10 metri mista a Changwon (assieme a Sofia Benetti), con tanto di record mondiale di categoria.
Nel 2014 Marco ha esordito con la Nazionale junior, disputando tra l’altro i Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino ed ottenendo il settimo posto nella carabina 10 metri aria compressa maschile. Nel 2015 sono arrivati altri risultati di prestigio per il bolognese, come il terzo posto nella 3 posizioni alla Coppa del Mondo junior di Suhl ed il titolo italiano junior nella stessa specialità. Il 2016 è cominciato per l’azzurrino con il terzo posto nella carabina 10 metri nella Competizione Internazionale di Monaco, seguito dal titolo italiano junior sempre nell’aria compressa. Dopo un 2017 un po’ in ombra, ad inizio 2018 Marco ha ottenuto subito un bronzo a squadre nella carabina 10 metri agli Europei di Gyor, ma, soprattutto, in estate sono arrivati risultati eclatanti: primo posto nella 3 posizioni nella Coppa del Mondo di Suhl e titolo iridato juior nella carabina 10 metri mista a Changwon (assieme a Sofia Benetti), con tanto di record mondiale di categoria.
Detto già delle
eclatanti performance di Suppini nel 2019 in Coppa, bisogna anche
aggiungere i due titoli italiani assoluti nella carabina 10 metri e
50 metri 3 posizioni, oltre alla medaglia
d’argento nella carabina 10 metri mista (in coppia con Petra
Zublasing) agli Europei 10 metri di Osijek, con tanto di record
europeo nella fase di qualificazione (840,5), punteggio che la dice
lunga sulle grosse possibilità che avrebbe questa coppia di salire
sul podio a cinque cerchi.
La
costante crescita ed evoluzione tecnica che sta dimostrando il
giovane bolognese, ci fanno inoltre pensare che potrebbe essere un
outsider di lusso
in entrambe le discipline che disputerebbe finora a Tokyo 2020.
Forse nella specialità a fuoco sarebbe, ad oggi, un gradino sotto
nelle potenzialità, visto che l’esperienza risulta determinante
soprattutto nella posizione a terra (suo attuale punto debole). L’età
però è tutta dalla sua parte, sperando di ritrovare, a Tokyo 2020
(o Parigi 2024), il successore di un certo Niccolò Campriani.
E pensare che il poligono di Vergato era andato in disuso ed è stato fermo per anni, complimenti a coloro che con dedizione l'anno rimesso in funzione, si cominciano a raccogliere i frutti delle semine.
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