domenica 1 dicembre 2019

FINESTRE SULLA FILOSOFIA



di Marco Leoni

             

            P L A T O N E

      La Repubblica

                 e lo stato giusto

Lezione di Matteo Saudino fantastico prof. di filosofia


         Lezione dedicata alla Repubblica di Platone (2° parte)


SECONDA PARTE
Il modello politico di Platone
Prima cosa da sapere: un modello politico elaborato perfetto è perfetto per 
chi lo scrive. La filosofia, anche se Platone si presenta come filosofo della
verità, rimane pur sempre un’opinione e questa è la visione politica di
Platone trattando la quale però emergeranno dei problemi politici,
come quello della corruzione, che sono problemi politici ancora
presenti nella nostra società.
Ecco che Socrate prende la parola e descrive uno stato ideale. Socrate parla,
come sempre in questi dialoghi della maturità, per bocca ovviamente di
Platone, ovviamente utilizzando le idee di Platone.
Lo stato ideale di Platone è uno stato diviso in tre classi sociali e uso il 
termine classe e non casta perché sono classi teoricamente aperte: si può
passare da una classe all’altra. Ma, come voi vi accorgerete e mi farete 
notare, è molto molto difficile passare da una classe all’altra. Le tre classi
che vi presento non sono caste sul modello indiano induista: nasci in una 
casta e appartieni a quella casta. Nelle classi sociali, un cittadino o una 
cittadina può passare da una classe ad un’altra.
Sarà però difficilissimo perché ci sono dimensioni valoriali e conoscitive
che uno deve avere per appartenere a una classe o a un’altra.
Innanzitutto vi è la classe più elevata, quella degli uomini con l’anima 
aurea, la classe dei governanti, in cui gli uomini nascono con un’anima
aurea o hanno un’anima che deve essere allenata.
Platone ci dice che alcuni uomini nascono con un’anima aurea, propensa al 
bene e vanno educati al bene. Non è che l’anima aurea è un’anima già bella 
fatta e confezionata, completa. I governanti sono quelle persone che hanno 
un’anima aurea che è stata allevata e educata.
Sempre magnifico Platone.
I governanti che compito hanno? Quello di governare, cioè di amministrare
la città, guidarla. Al governo non devono andare gli uomini che hanno 
l’anima di bronzo o di ferro, non devono andare gli uomini che non sono
adatti a governare. Le persone adatte a governare sono quelle con l’anima
aurea perché sono i sapienti, cioè coloro che conoscono il bene.
Qual è la qualità che deve possedere il governante? è la conoscenza del
 Bene e i governanti filosofi sono quelli che avranno come sapere la 
Scienza. E che tipo di virtù devono possedere? La sapienza, la saggezza.
Ci tengo a precisare che per Platone saggezza e sapienza coincidono perché
chi è sapiente conosce il bene, è saggio e si comporta bene. La sapienza
riguarda la sfera della conoscenza, la saggezza la sfera del comportamento.
Quando voi dite mio nonno è saggio perché mio nonno sa comportarsi bene,
ha vissuto una vita tale per cui quando deve fare una scelta la fa ponderata,
la fa giusta. Non si è saggi senza essere sapienti, non si è sapienti senza 
essere saggi. Ecco il Platone immenso.
Seconda classe sociale è quella dei guerrieri, detti anche guardiani, quelli
che hanno un’anima propensa al coraggio. Non sono gli scienziati del bene,
sono gli uomini che hanno la capacità di essere coraggiosi e hanno il 
compito di difendere la città.
Ci tengo a precisare che parliamo di un’opera in cui i guardiani non sono
dei militari d’attacco ma sono dei guardiani, cioè predisposti a difendere i 
governanti e proteggere la città.
Qua Platone si rifà al mito delle stirpi, cioè ci sono gli uomini che nascono
con l’anima dorata e hanno la propensione a governare, ci sono invece degli
uomini che hanno un’anima d’argento e hanno la caratteristica di essere
coraggiosi.
Nel mito delle stirpi gli uomini nascono già con la stirpe aurea e la stirpe
d’argento. Gli uomini che appartengono alla stirpe aurea governeranno,
gli uomini che hanno la stirpe d’argento saranno i guardiani.
Platone oggi ci parlerebbe di talento o predisposizioni: non tutti hanno
la predisposizione al coraggio o alla conoscenza perché c’è chi è più
portato per la fisicità e chi è più portato allo studio.
Vi ho già parlato di questo con l’anima, non tutti hanno l’anima per fare i
soldati, i pompieri, non tutti hanno l’anima per governare non tutti hanno
l’anima per fare i panettieri. Ci sono delle predisposizioni naturali, poi uno
può forzarle.
La terza classe sociale è quella più vasta, più ampia, quella dell’anima di
ferro e di bronzo e vi appartengono i cittadini normali.
Ma la normalità è ciò che permette allo stato di funzionare perché i cittadini
normali sono quelli che hanno la qualità di essere Temperanti.
Certamente questi uomini hanno un livello di conoscenza molto bassa,
ignorano le virtù militari, ignorano il bene e la giustizia, dunque non
potranno governare. Però magari conoscono la tecnica del seminare, del
raccogliere, del remare, del fare il pane, di battere il ferro, del fare le scarpe,
del fare il vasellame. I cittadini temperanti hanno delle qualità che
esercitano la loro funzione lavorativa e sociale. Ognuno ha una virtù (virtù 
vuol dire essere capaci, di parlare, scrivere, fare sport, di cantare). Le virtù
sono delle capacità per Platone, si possono moderatamente allenare, cioè si
può divenire più temperante, più coraggioso, più sapiente, ma in parte si
nasce già così. Questo è il determinismo sociale di virtù che Platone 
esprime e che è criticabile: allora nasci già con la camicia del governante,
nasci già con la camicia dell’insegnante, del vasaio, del contadino.
Chiaramente il fisico ti aiuta: non è che tutti possono fare rugby come Aisha
ma ci possono essere delle persone minute che con forza di volontà riescono
a giocare a rugby; lo stesso, non tutti possono avere la voce di un buon 
soprano ma non vuol dire che allenandosi non si possa diventare un buon
cantante.
Però Platone ci parla di classi sociali: ognuno appartiene a una classe 
sociale, alle classi sociali corrispondono le tre parti dell’anima, 
metaforicamente la parte dell’anima dei governanti è quella razionale, 
quella dei soldati guerrieri è irascibile, cioè coraggiosa e volitiva e il 
guardiano lo fa chi ha volontà e coraggio , poi quella dei cittadini, che sono
quelli concupiscibili che vivono con passione e irrazionalità e solo di
emozioni.Per Platone deve guidare lo stato chi è razionale, non potrà essere
un Razzista elitario a guidare uno stato, a diventare sindaco. Non potrà
essere una persona irrazionale ed emotiva, deve essere solo una persona
razionale, che sa guidare, condurre l’anima, lo stato, la città.
Dopodichè la persona più emotiva e passionale potrà avere una funzione
fondamentale, quella coraggiosa, quella più portata all’organizzazione.
Ognuno deve svolgere il proprio compito .
Sto arrivando a rispondere alla domanda iniziale: quando uno stato è
giusto? Quando ognuno svolge al meglio il proprio compito; lo stato è
giusto quando chi ha l’anima aurea governa, chi ha quella d’argento difende
lo stato, chi ha quella di ferro e di bronzo obbedirà e svolgerà il proprio
compito. Uno stato è giusto quando il governante governa bene, il soldato
difende bene, il panettiere fa bene il pane, il ciabattino fa bene le scarpe, il
vasaio fa bene il vaso, il contadino lavora bene la terra.
Se io vado dal panettiere che è un ottimo cantante ma quel pane che mi ha
dato lo posso tirare contro il muro e abbatto il muro, non gli dirò che ha
fatto bene il pane, ha fatto un pane terribile, ma canta bene. Ma se canta
bene non venga a fare il pane. Se io vengo qua e sono bravo ad allenare a
pallavolo ma non so insegnare filosofia, non sarò un buon insegnante di
filosofia poiché sono un buon insegnante di pallavolo. E' chiaro che bisogna
fare bene ciò per cui si è predisposti ed essere nel posto giusto a fare il 
proprio mestiere. Così lo stato funziona.
Sulla carta ha un suo senso.
E qui c’è il famoso paragone tra lo stato e il corpo umano.
Platone è un organicista, siamo agli antipodi della democrazia e
dell’essere liberali, lo stato è come un corpo umano.
Un corpo umano funziona bene quando funziona bene la testa, i governanti.
La parte del cuore è il coraggio, i guardiani.
Ma poi quando funzioneranno bene tutti gli altri organi secondari che sono
la milza, i reni ecc. ecc. funzionerà bene tutto il corpo.
Quando il vasaio non fa il vasaio, s’inceppa. Quando i difensori non fanno
il loro dovere, s’inceppa il meccanismo. Quando chi governa governa male, 
lo stato è portato al fallimento, alla deriva perché a ogni ruolo sociale
corrispondono responsabilità diverse.
Dunque questo stato è uno stato aristocratico dove c’è di fatto una 
minoranza di uomini sapienti che devono guidare lo stato. Ma come lo
guidano questi sapienti? Bene, perché conoscono il bene.
E non ci sono nella Repubblica neanche le leggi, perché se io sono 
governante e conosco il bene, governo bene, a cosa servono le leggi? Se
 tutti sanno quello che devono fare lo fanno senza che vi sia la legge e le
 cose vanno avanti: fatto utopico, ideale, perfetto.
E' superiore nel corpo umano il tutto o le parti che lo compongono? Nello
 stato di Platone vengono prima i cittadini, i singoli uomini o il tutto?
Per Platone prima viene lo stato e poi i cittadini: è lo stato che fa i cittadini, 
non i cittadini che fanno lo stato.
Ecco perché non è democratico: in democrazia, in socialdemocrazia, in 
liberal democrazia, prima vengono i cittadini, gli uomini, le donne, i 
bambini, i ragazzi e le ragazze con i loro diritti e i loro valori e poi viene lo
stato. Invece per Platone è lo stato che forma i cittadini, è lo stato che fa la
comunità politica.
Vado in conclusione. Perchè la Repubblica è immensa?
Vi dico solo una cosa, quella dei governanti. Per i governanti è
abolita la proprietà privata ma come, perché? Perché i 
governanti sono i servitori dello stato e chi governa non lo deve
agire per accumulare denaro ma lo deve fare per il bene dello
stato e della comunità e dunque i governanti vivano in case dello
stato, che vuol dire che gliele ha costruite lo stato, la comunità.
I politici governanti vanno mantenuti, ma non nel lusso. No, vanno
mantenuti nella moderazione.



1 commento:

  1. Carissimo Marco, grazie per le perle di cultura e di speranza che intendi condividere con noi. E' nella tua natura la curiosità e la continua ricerca della bellezza non intesa in maniera estetica e superficiale, ma quella vera, autentica che fa affiorare in superficie l'essenza delle cose e che può trasformare le persone. Quella bellezza che gli antichi greci, al tempo di Platone la definivano con un'unica espressione "kalokagathos" che significa bello e buono e unisce l'ideale di bellezza all'etica.
    Mi piace pensare, assieme a te che questa bellezza salverà il mondo.

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