Fra
gli obbiettivi, l'acquisto dell'autoscala dell'Appennino.
Sono
passati 13 anni da quel terribile scoppio di San Benedetto del
Querceto che si prese la vita di Simone, e Simone è ancora in
attività. Ogni giorno aspetta i compagni all'inizio di ogni turno e
li saluta compiaciuto, li precede nei servizi di soccorso e con il
suo esempio li comanda, li guida e i compagni scattano a quegli
ordini, compiaciuti di averlo ancora per 'capo'; nel suo nome ancora
si spendono nel soccorso a chi è in difficoltà e con gesti sicuri e
ordinati, risolvono. Poi, una pacca sulla spalla di Simone, per aver
operato come lui avrebbe desiderato.
E ancora una volta i volontari del Distaccamento di
Monzuno lo hanno festeggiato con una bella cerimonia, aperta da una
funzione religiosa cui hanno partecipato quanti apprezzano la
presenza rassicurante del distaccamento di Vigili del Fuoco.
“Simone
vive. Non c'è vita più grande che quella spesa per i fratelli”,
ha detto don Marco durante la Santa Messa.
Il sindaco di Monzuno
Bruno Pasquini nel suo intervento celebrativo ha rimarcato come: “Il
tempo ha reso più forte il sacrificio di Simone: dà forza di
volontà a chi ha saputo tradurre quel sacrificio in un quotidiano
servizio alla società”. Poi ha ricordato la testimonianza di
Luigi Mezzini che si trovava a pochi passi da Simone in quel
terribile scoppio. Vide Simone coperto dalle macerie. Solo il viso
era libero e l'espressione era serena. Poi una luce bianca e la
sagoma di una bambina in lontananza, probabilmente quella della
figlia, lo portò alla perdita dei sensi. Luigi riportò ustioni di
secondo e terzo grado in molte parti del corpo, la frattura di una
gamba, di diverse costole e di altre ossa fra cui quelle di un piede.
Gli era stata diagnostica la perdita di un occhio e solo il
fortunato intervento della dottoressa Pertili dell'ospedale Negrar di
Verona attraverso la ricostruzione dell'occhio con una pupilla di
plastica ridiede funzionalità all'occhio. Il discorso del sindaco è
stato seguito con grande emozione dallo stesso Luigi e dal papà di
Simone.
Quindi, l'intervento del presidente dell'Associazione Vigili
del Fuoco di Monzuno, Eugenio Salamone: “ Dopo tre anni di
risultati eccezionali , ora puntiamo a un nuovo traguardo, quello
dell'acquisto di una 'Autoscala per l'Appennino' per una migliore
qualità del servizio e del raggio operativo del distaccamento,”
ha detto il presidente. “Il risultato sarà raggiungibile solo con
l'aiuto e il contributo di tutti”.
Fra i presenti anche l'ex
sindaco di Monzuno, Marco Mastacchi, ora candidato alle regionali con
la Lista Civica di sostegno a Lucia Borgonzoni. Mastacchi ha
ricordato il tristissimo momento della tragedia del Querceto. “La
prima notizia non indicava chi era il ragazzo deceduto e per me era
come fossero morti tutti. Una diapositiva della mia vita che mi
rimane sempre più impressa. Oggi Simone, vittima della sua
generosità, è un esempio e un motore per i tanti giovani che hanno
deciso di sostituirlo”. La cerimonia è seguita con la consegna di
un attestato di benemerenza a Simone, ritirato dal padre, e a Luigi.
Infine
un ricco ristoro preparato in collaborazione con i volontari della
Pro Loco di Monzuno che saranno protagonisti in piazza anche
domattina, giorno di Natale, nell'aiuto a Babbo Natale, nella
distribuzione dei doni ai bambini buoni e meno buoni. Per gli
accompagnatori e i presenti, cioccolata calda e vin brulè e il
ricavato dalle offerte sarà devoluto alla scuola materna.
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Unità cinofila: Matteo con Cola, Elena con Niki e Paola con Juma. Dietro don Marco |
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I padre di Simone mostra il manifesto con l'invito a contribuire per l'acquisto dell'Autoscala dell'Appennino |
Non ricordavo, mia colpa, questa storia. Stasera, notte di Natale di Cristo Salvatore, dirò una preghiera per Simone.
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