di
Ilaria Vesentini, sollecitato da Dubbio
Il
percorso era già tracciato nel piano strategico 2019-2021 presentato
lo scorso maggio ai mercati e nel claim scelto: “Mission evolve”.
Ora sta prendendo forma, con l’investimento in un centro
diagnostico e chirurgico, l’impegno del gruppo Unipol a
diversificare il business in segmenti contigui a quelli assicurativi
in cui è leader, a partire da mobilità, welfare e immobiliare,
puntando ad attività “beyond insurance”, come recita il piano.
E
non poteva che essere Bologna (la città che ha dato i natali al
gruppo assicurativo, 12,4 miliardi di raccolta tra rami danni e vita
nel 2018), il laboratorio di sperimentazione del nuovo modello di
salute che va oltre la polizza offrendo direttamente servizi sanitari
e medici di altissimo livello, con un nuovo brand Dyadea, che
caratterizzerà tutti i centri del gruppo.
È
stato inaugurato a Bologna, in zona fiera, il nuovo Centro
diagnostico chirurgico Dyadea, un investimento greenfield di
circa quattro milioni di euro, per offrire non solo ai clienti Unipol
ma a tutta la cittadinanza un'area di 1.400 metri quadrati con
tecnologie all'avanguardia (tra cui macchinari per radiografia e
mammografia con biopsia ad alta precisione e minimo dosaggio di raggi
x), 11 ambulatori polispecialistici, uno spazio dedicato alla
chirurgia ambulatoriale, una sala dedicata all’endoscopia, una sala
chirurgica con tre letti per l'attività in “day surgery”, una
vasca riabilitativa riscaldata di 27 mq e un'attrezzata palestra con
annessi 7 box di fisioterapia, oltre al servizio di “fast aid”
per offrire un'alternativa alle lunghe code ai pronto soccorso. Nella
struttura lavora uno staff di 100 medici specialisti e 15
fisioterapisti che si alternano tra il nuovo centro e il polo
terapeutico creato da Unipol nel 2013.
Oltre
a Bologna il Gruppo Unipol è già presente anche a Firenze (dove
gestisce la storica clinica fiorentina Villa Donatello e il
poliambulatorio Villa Vittoria), “due città test che ci servono
per calibrare bene l'attività in un settore come la salute dove la
domanda è in forte crescita, ma dove l'offerta pubblica fatica a
essere efficiente e quella privata è perlopiù costosa. Partendo
dalla centralità del cliente – spiega Gian Luca Santi, direttore
generale Business development and corporate communication – e in
particolare gli 8 milioni di clienti di UniSalute, vogliamo
sviluppare poliambulatori con tecnologie di ultima generazione e
servizi specialistici di qualità a un costo monitorato e a un
prezzo accessibile, promuovendo nel contempo la cultura della
copertura sanitaria”.
L'investimento
nel centro chirurgico bolognese Dyadea rappresenta un vero salto di
qualità nel livello di servizio offerto da Unipol, in vista di un
forte sviluppo nell'ambito sanitario da qui ai prossimi anni,
puntando sulle altre grandi piazze del territorio nazionale.
“Non abbiamo un piano di aperture definitivo a tavolino, sarà il
mercato a orientare gli investimenti in base alle opportunità che ci
sono di acquistare centri esistenti, attivando un processo di
convergenza e integrazione con il modello di business Dyadea” . Un
servizio privato efficiente e complementare a quello del Servizio
sanitario nazionale, che si inserisce nelle aree mediche di
bassa/media complessità in modo che il sistema pubblico concentri
risorse e spazi alle patologie gravi, acute e croniche che sono in
continuo aumento.
“Siamo
partiti da Bologna non solo perché qui è nato e cresciuto il gruppo
Unipol e quindi conosciamo molto bene il tessuto cittadino –
conclude Giacomino Vallar, direttore generale dei Centri medici
Dyadea – ma perché la città, rispetto anche ad altre aree
metropolitane italiane, ha una bassa densità di centri chirurgici
ambulatoriali privati di eccellenza rispetto alle esigenze evolute
della popolazione residente e ha buoni indici di popolazione che
dispone di forme di copertura finanziaria della prestazione medica”.
Proprio quello che ci voleva per la declinante sanita' pubblica emiliana... un'alternativa a pagamento governata dagli amici degli amici.
RispondiElimina