domenica 27 ottobre 2019

FINESTRE SULLA FILOSOFIA

 





di Marco Leoni

 




             SOCRATE :  


                                 sapere di non sapere,
 
                                                   ironia e maieutica

Torniamo, per questo appuntamento, a dedicarci a Socrate e a come egli trattava del passaggio dal discutere delle cose della natura al discutere delle cose umane.

Il pensiero, la ricerca, si sposta dall’ambito naturalistico a quello
dell’uomo e il momento, il modo per discutere dell’uomo,
parlare dell’uomo, indagare l’uomo è il dialogo.

Il dialogo consta di tre momenti:

1°) primo momento, momento distruttivo è un momento di
critica ed è il celebre sapere di non sapere .
Secondo Socrate, il sapiente è colui che ammette la sua
ignoranza, non colui che è ignorante ma non sa di esserlo,
non colui che è ignorante e pensa di sapere, non colui che
è ignorante e si vanta dell'ignoranza senza poi metterla in
discussione , ma colui che, ammettendo di essere ignorante,
essendone consapevole quindi sapendo di non sapere inizia
la ricerca, e questo vale in tutti gli ambiti della vita.
Se io so di non sapere la grammatica, la matematica, la
medicina mi metterò a studiarla. Per cui, prima di parlare,
bisogna ammettere l’ignoranza.
Cosa che purtroppo oggi nel mondo dei social molto spesso
non avviene: la gente parla senza sapere quello che dice.
La curiosità, la fame di bellezza, i viaggi sono i motori della
ricerca della conoscenza.
Purtroppo oggi viviamo in un mondo omologato dove le città
si rassomigliano tutte.
Nei vari centri delle città ritroviamo spesso le stesse
architetture, gli stessi negozi delle multinazionali, le banche,
le assicurazioni, e questo rende il viaggiare sicuramente meno
interessante.

2°) secondo momento è l’ironia che è una tecnica oratoria.
Secondo Socrate consiste in un metodo per fare cadere in
contraddizione colui col quale stai dialogando e così sarà
facile dimostrare che su quella questione non conosce la
verità.
E’ una tecnica importante nel dialogo per cui una volta
caduto in contraddizione, perde credibilità l’interlocutore.
Ma soprattutto la perde oltre che con gli altri anche con sé
stesso e dunque deve mettersi alla ricerca.
L’ironia è una tecnica che distrugge le false conoscenze e
costringe ad ammettere l’ignoranza sul tema.
Per questa sua tecnica Socrate era anche abbastanza odiato
fino a diventare quasi insopportabile.

3°) Terzo momento, pilastro del dialogo socratico, è la
celeberrima maieutica. Ripresa dalla madre che faceva la
levatrice e portava alla luce bambini, egli riporta questo
concetto in filosofia.
Chi è il filosofo, chi è insegnante, colui che insegna, non deve
riversare dei contenuti nelle menti dei ragazzi, agli allievi non
deve dire: “La bellezza è, la democrazia è, la giustizia è, la
teoria fisica è...” , deve invece portare gli studenti a giungere
alla verità. Cioè il filosofo è colui che aiuta lo studente a
partorire la verità.
Bisogna avere la capacità di autoeducarsi, l’insegnante è colui
che aiuta l’allievo ad autoeducarsi, l’insegnante non è colui che
ti dà il contenuto, ma è colui che ti da gli strumenti per
cercare il contenuto.

La filosofia è uno strumento di autoeducazione.

Come potete facilmente intuire il pensiero degli antichi
filosofi è sempre d’attualità.

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