giovedì 24 ottobre 2019

A Marzabotto un nuovo film, non 'L'uomo Che verrà', ma ' la macchina dei biglietti ferroviari che non arriva'

L'amara denuncia del gestore del bar della stazione ai Marzabotto, Marco Sabbioni ( nella foto):

Abbiamo acquistato l’attività nel marzo 2018 e abbiamo formalizzato la richiesta alla F.I.T. (Federazione Italiana Tabacchi), di poter emettere i biglietti ferroviari in quanto ci sembrava un servizio dovuto, nonostante gli scarsi guadagni, poiché il locale da noi gestito è il bar della Stazione Ferroviaria di Marzabotto.
In luglio dello stesso anno abbiamo ricevuto il terminale e il tecnico lo ha installato segnalando però che non vi era alcun manuale per poterlo avviare al servizio e che egli non era tenuto alle spiegazioni anche perché non era in grado di usarlo. Ha poi informato che avremmo dovuto innanzitutto acquistare la carta termica e l’unico fornitore era la sua azienda. Dopo di che avrebbero fornito un codice d'accesso e 'forse' ci avrebbero spiegato anche il funzionamento. A rendere la situazione grottesca, l'uomo ha inoltre precisato che a breve avremmo ricevuto un nuovo terminale perché quello appena installato era un modello obsoleto. Alla faccia della buona organizzazione e del servizio attento.

Il bar della stazione ferroiviaria di Marzabotto
Nel mese di dicembre, sempre del 2018, stanchi dell'inutile attesa, abbiamo ricontattato la F.I.T. e abbiamo appreso che avremmo dovuto ripresentare domanda in quanto il servizio era passato alla Lottomatica. Ci è stato inoltre consigliato di richiedere anche la strumentazione per le ricariche telefoniche. Pur non essendo nostro interesse aggiungere questo servizio, abbiamo seguito il consiglio nella speranza di velocizzare l'operazione. Presentate tutte le pratiche, le richieste hanno avuto l'esito positivo e ci è stato consegnato il pos per poter effettuare le ricariche, ma non ancora quella dei biglietti ferroviari. Alla consegna abbiamo ricordato che mancava il terminale per l’emissione dei biglietti e ci hanno risposto che ci sarebbe stato consegnato in settimana, in quanto l'installazione era compito di un altro tecnico.
Passate due settimane e non avendo ricevendo nulla, abbiamo sollecitato la consegna e ci è stato risposto che per ricevere il terminale avremmo dovuto attivare la carta dei servizi. Purtroppo a causa di gravi e inattesi problemi, abbiamo tardato e, dopo aver finalmente attivata la carta, abbiamo richiesto l’invio del terminale.
Il tempo passava e arriviamo al luglio 2019. Ricontattiamo più volte il numero verde per avere spiegazioni e capire il perchè non avevamo ancora ricevuto quanto richiesto. La risposta era sempre che il terminale era in consegna, ma non arrivava mai. All’ennesima telefonata ci comunicano che ci avrebbe contattato un responsabile (speravamo che tale fosse) per concordare la data di consegna. Finalmente il responsabile si fa vivo e dopo averci chiesto quale era la nostra chiusura estiva, concorda la consegna nella settimana dopo Ferragosto. Ma ancora una volta, una balla: ai primi di settembre il terminale non era ancora stato consegnato. Riprendiamo a sollecitare telefonicamente e la risposta era sempre la stessa: 'provvediamo a un risollecito della consegna…'. 
Dopo il nostro insistere con telefonate 'ci sbolognano' dicendoci di contattare il S.I.R. (Servizi In Rete). Qui troviamo un'operatrice molto gentile e paziente che verifica la nostra situazione e risulta che siamo già in possesso del terminale. Alla nostra precisazione che tale consegna non era mai avvenuta e dopo ulteriori verifiche apprendiamo con stupore e soprattutto con sconforto che il nostro terminale ( quello non obsoleto) era stato consegnato a La Locomotiva S.R.L. di Varese e non a La Locomotiva di Sabbioni Marco a Marzabotto, ma erroneamente caricato come consegnato a noi. L'operatrice sollecita allora la consegna alla Lottomatica, consigliando anche a noi di chiamarla nuovamente.
Ma costatiamo che 'erano cambiati i suonatori , ma non la musica': la risposta alle nostre sollecitazioni era sempre la stessa: 'è in consegna a breve'. Abbiamo testardamente ripetuto i solleciti telefonici, ma la consegna era sempre in itinere, il materiale richiesto però non arrivava.
Sentendoci presi in giro, siamo ripartiti dall'inizio e abbiamo ricontattato la F.I.T. Ci rispondono che a loro risultava una comunicazione del 16 ottobre ( quindi di pochi giorni fa) della Lottomatica con cui segnalava il loro contattato con noi per la consegna , ma anche il nostro rifiuto definitivo alla possibilità di emettere i biglietti, rifiuto e contatti mai avvenuti. Constatato l'errore, ci è stato consigliato di contattare nuovamente il numero verde per capire cos’era successo. Abbiamo, sempre più provati, richiamato il numero verde di Lottomatica, ma chissà perchè ogni volta che inserivamo il codice cliente cadeva la comunicazione. Ormai era diventata per noi una questione di principio e, sempre più testardamente chiamiamo la Lottomatica. L'ultima volta ci risponde un operatore dalla Romania e, dopo averci lasciato a lungo in attesa, ci dirotta alla S.I.R., da cui avremmo appreso come emettere i biglietti del treno con il Pos per le ricariche telefoniche. Non siamo del mestiere, ma presso alcuni colleghi abbiamo visto come emettono i biglietti e posso assicurare che non è assolutamente possibile emetterli dal Pos. Anzi, anche le ricariche vengono emesse dal terminale perché più semplice. Quindi tutto il contrario di quanto mi era stato comunicato dalla Romania.
Ora siamo di nuovo al punto di partenza, " conclude amaramente il barista, che aggiunge: "Se le cose vanno male e i disservizi stanno diventando una regola, le ragioni sono evidenti: disorganizzazione e  disimpegno diffusi, a tutti i livelli. Dopo oltre un anno di richieste e solleciti, la vicenda si conclude con una proposta impossibile. Impossibile è lavorare in questo paese. Dobbiamo arrenderci e tornare alla confusione barbarica ?”

Il film è ai titoli di coda o 'riusciranno i nostri eroi a ritrovare il bandolo della matassa e ad ottenere l'agognato terminale funzionante?

3 commenti:

  1. Il disservizio è della FIT che è una organizzazione sindacale che rappresenta i tabaccai italiani e che come dimostra la vicenda testè scritta evidenzia una incapacità gestionale
    tipica di organizzazioni che vivono di monopoli.

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  2. Che amarezza leggere queste storie.

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