Secondo
i sindacati non hanno possibilità di scelta. Altrimenti devono
dimettersi perdendo il lavoro e l'indennità di disoccupazione
La
sede Nike di
Casalecchio di
Reno chiuderà entro
luglio 2020 e per i 30 dipendenti
si profila un
trasferimento a Milano.
Cgil,
Cisl e Uil denunciano che non vi sono alternative e sembra che, al
momento, i margini di trattativa siano scarsi nonostante i loro
sforzi per cercare di concordare “piccoli aggiustamenti o percorsi
alternativi per offrire protezione e sostegno per coloro che, per
ragioni soggettive o oggettive, non sono nelle condizioni di
trasferirsi nella sede milanese”, ma la dirigenza sarebbe
“irremovibile. Lavoratrici madri, donne e uomini con impegni di
cura e assistenza a genitori anziani, soggetti fragili non hanno
molte possibilità di scelta: dimettersi, perdendo non solo il
lavoro, ma anche probabilmente l'ammortizzatore sociale
dell'indennità di disoccupazione (Naspi)”. Per i sindacati,
"un comportamento inaccettabile per una multinazionale
che ha fatto del
motto 'prima le persone' la sua bandiera; che nel suo Codice etico
cita che 'le azioni concernenti il lavoro di ogni dipendente devono
rispecchiare determinati standard di onestà, lealtà, affidabilità,
correttezza, attenzione per gli altri e responsabilità".
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