venerdì 20 settembre 2019

La DEMM e i suoi lavoratori non vanno abbandonati


Galeazzo Bignami e Marta Evangelisti scrivono:

Da notizie apparse sulla stampa locale si apprende nuovamente come l’esito del tavolo regionale intercorso tra azienda DEMM, associazioni di categoria e sindacati, sia stato nuovamente interlocutorio.
Inizio a sospettare che la situazione sia sfuggita al controllo di chi a ciò era preposto o che forse un controllo adeguato, in fase di cessione, non vi sia proprio mai stato” commenta la Consigliera Metropolitana Marta Evangelisti che depositerà nei prossimi giorni una nuova interpellanza in Città Metropolitana.
A suo tempo non ho esitato a manifestare la mia perplessità nei confronti di questa operazione: non è mai stato chiaro quale fosse il piano industriale richiesto per legge e dalla procedura e dalle numerose interrogazioni depositate, le risposte sono sempre state evasive:  oggi però i fatti parlano da soli e la situazione è ben lungi dall’essere quella prospettata dal Governatore regionale e dal suo Assessore, entrambi in continua propaganda elettorale, senza però ottenere risultati concreti per l’azienda” prosegue Evangelisti.
Ricordo infatti che al tavolo convocato al Mise in Aprile per fare il punto, l’azienda aveva già confermato le preoccupazioni delle Istituzioni e dei rappresentanti dei lavoratori in merito al reale calo dei volumi produttivi, impegnandosi a incrementare gli stessi attraverso il recupero dei vecchi clienti e grazie al recupero di efficienza del modello produttivo che doveva consentire di migliorare la competitività commerciale. A ciò avrebbe contribuito anche la successiva individuazione di un nuovo responsabile di stabilimento, del nuovo direttore commerciale ed altresì il nuovo piano di riorganizzazione dello stabilimento portato a regime entro il 2019, per avere effetto a partire dal 2020”  evidenzia la consigliera che precisa: “ Il processo di riorganizzazione si avvale anche dei fondi destinati alla formazione del personale attualmente in forza, messi a disposizione dai bandi regionali e proprio l’Assessore regionale ad una interpellanza del gennaio scorso ci rispose che “ i finanziamenti che la Regione Emilia Romagna può mettere a disposizione a sostegno del piano di rilancio industriale e della formazione interna del personale, sono risorse disponibili solo in caso di rispetto degli accordi sottoscritti”.


Mi chiedo quindi cosa stiano facendo quei funzionari che si presentano in ritardo alle sedute ministeriali, salvo poi garantire che la situazione è monitorata e che vi è stata interlocuzione con tutti i soggetti. Qui mi sembra che si parli molto ma, a fronte di una cassa integrazione che scadrà nell’estate prossima con conseguenti possibili 80 esuberi, la situazione non sia davvero da prendere sotto gamba”.
Alla Consigliera Metropolitana si aggiungono i rilievi tutti negativi del deputato FDI On Galeazzo Bignami il quale non manca di ricordare come “ la politica regionale in materia di lavoro è stata disastrosa, soprattutto nel territorio della provincia ex in particolare in quello dell’Appennino. Trovo scandaloso che proprio chi si è impegnato ad investire ed ha garantito risultati, si giustifichi adducendo a motivo la solita congiuntura economica negativa. Mi chiedo cosa stia facendo la Regione dopo aver caldeggiato questa operazione le cui modalità erano state da noi fortemente contestate”.  Conclude infine il deputato Bolognese “Sono preoccupato per le famiglie dei lavoratori e per le ripercussioni territoriali che un epilogo negativo comporterebbe, il fatto che gli stessi sindacati parlino oggi di proclami sterili che non portano lavoro e di assenza di visione di rilancio è senza dubbio allarmante. Mi attiverò nei confronti del nuovo Ministro affinché si controlli quanto sta accadendo e quanto Gino adesso accaduto, per comprendere l’esatta situazione, la correttezza delle procedure adottare e quali soluzioni e/o correttivi possano essere adottati per risollevare le forti della azienda”. 

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