sabato 21 settembre 2019

Bologna, Sasso Marconi e Pieve di Cento per la rinascita delle campanerie emiliane

Oggi, domenica 22 settembre, visite guidate ai campanili e alle scuole campanarie con dimostrazioni di suono

di Carla Conti
Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio


In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il mondo della tradizione campanaria emiliana apre al pubblico i suoi luoghi più significativi sia dal punto di vista materiale (i campanili e le loro campane) che immateriale (il patrimonio musicale, tecnico, sociale e culturale) con un variegato programma diffuso in tutti i territori colpiti dal sisma.
 
Domani, domenica 22 settembre, sarà possibile visitare alcune scuole campanarie, autentici scrigni di competenze e saperi, ambienti preziosi e suggestivi in cui si tramanda la tradizione campanaria formando i campanari di domani.
 
La giornata si concluderà alle 18-18.30 con il suono delle campane che annunciano la riapertura del Duomo di Mirandola, in Piazza della Conciliazione, al termine dei lavori di ricostruzione post sisma: l'iniziativa è a cura dell'Associazione corde di Bronzo di Mirandola, con la presenza di delegazioni delle associazioni campanarie regionali che svolgeranno il solenne servizio liturgico di suono, contribuendo ad inviare un messaggio di speranza per tutte le comunità colpite dai terremoti.
 
Alla scoperta delle scuole campanarie e delle tecniche di suono

Sempre domani, nel Cortile di Villa Pallavicini, Via Marco Emilio Lepido n. 196, i maestri dell'Unione Campanari Bolognesi, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, insegnano le tecniche del suono nella struttura fissa a terra installata nel cortile della villa, abitualmente utilizzata per allenare giovani campanari e formare gli allievi.

Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
 
Info  info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441


Le campane della una palestra per allievi campanari di Villa Pallavicini provengono dal campanile della soppressa parrocchia di Nugareto a Sasso Marconi. Le quattro campane sono state fuse nel 1884 da Clemente Brighenti e installate dal 1993 su un telaio in ferro all’interno della “casetta” posizionata nel cortile di Villa Pallavicini.
La Curia Bolognese, proprietaria della villa, ha concesso alle Associazioni Campanarie locali l’utilizzo di queste campane che in virtù delle loro medie dimensioni vengono assiduamente utilizzate dai campanari come "palestra" per la formazione di allievi e per allenamento allo scopo di affinare la tecnica.
Sono sempre a disposizione per le prove e saranno visibili a tutti coloro che vorranno raggiungere il cortile domenica 22 settembre.

Sasso Marconi , località Tignano, Via Tignano n. 53, ancora domani, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, visita al campanile a terra recentemente ristrutturato e alla scuola campanaria intitolata a Mirco Nivazzi dove i maestri del Gruppo Campanari Padre Stanislao Mattei si esercitano e fanno crescere nuove leve.

Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info
info@gruppocampanaristanislaomattei.it oppure Gabriele Sarti 355669720 (Presidente) o Giovanni Cati 3280011740 (Segretario)

La Chiesa di Tignano, parrocchia ora soppressa e chiesa sussidiaria di Mongardino, si trova sullo spartiacque fra la valle del Reno e quella del Lavino, nel territorio di Sasso Marconi ma a pochi passi dal comune di Monte San Pietro.
L'odierno complesso parrocchiale, risalente al 1883/84, è molto diverso da quello riprodotto in una litografia del 1851 nella quale il campanile figura posto sul lato occidentale della chiesa. Attualmente la cella campanaria si trova su una collinettta posta di fronte all'ingresso della chiesa il cui accesso è facilitato da una scala costruita da 99 tronchi di legno, opera dei campanari negli anni '80.
Il concerto è composto da cinque campane, quattro in tono maggiore realizzate da Gaetano Brighenti nel 1835 e la quinta, una grossa fusa da Clemente Brighenti, aggiunta nel 1883, accordata in tono minore.
Il concerto ha voci melodiose, ben intonate e risulta assai piacevole all'ascolto.
Un'epigrafe posta all'interno della cella ne riporta la data di costruzione, 1883, per cui si presume che le prime quattro campane abbiano alloggiato nel campanile dal momento della loro fusione almeno fino al rifacimento del complesso parrocchiale. La stessa epigrafe riporta la data di una ristrutturazione, nel 1937, e quella di un restauro del telaio operato nel 1970.
 
Recentemente i campanari dell'Associazione Stanislao Mattei e alcuni volontari hanno promosso il restauro della cella campanaria, che mostrava evidenti segni dell’usura del tempo, dedicandola al giovane campanaro Mirko Nivazzi, che proprio in questa scuola ha mosso i primi passi, grazie alla benevolenza dell'attuale amministratore parrocchiale, M. Rev Don Edoardo Magnani, e con la benedizione di S.E. Mons. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo metropolita di Bologna.
Il luogo ameno e isolato, la discreta facilità delle campane ad essere suonate alla bolognese, la tolleranza e il grande affetto dei parrocchiani per il suono delle campane e la disponibilità dei parroci hanno fatto si che questo luogo sia da tempo riconosciuto come una delle palestre più accessibili per le scuole dell'arte campanaria bolognese.

Pieve di Cento
 
Appuntamento sotto il voltone di Porta Ferrara, in Via Giovan Battista Melloni n. 22
Le campane mobili della Scuola campanaria intitolata a Dafni Carletti, storico campanaro Pievese. Suonerà il gruppo campanari della “Congregazione campanari di Pieve – Dott. Sergio Baraldi.
Dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, a cura dell'Unione Campanari Bolognesi
Ingresso gratuito senza limitazioni di presenze
Info 
info@unionecampanaribolognesi.it oppure 371 4165441 
Pieve di Cento, le campane della scuola. Non sono mai state su un campanile le cinque lucidissime e potenti campane posizionate su un telaio mobile completamente in ferro che si potranno osservare da vicino a Pieve di Cento.
Fuse nel 2010 dalla Fonderia austriaca Grassmayr su disegno e progetto dei campanari bolognesi, sono uniche nel loro genere: la fonderia ha infatti accettato di buon grado di coniugare la propria tecnica e arte fonditoria a una sagoma di campana alla bolognese, una realizzazione unica mai tentata in precedenza.
Il risultato lo si potrà ascoltare e ammirare il 22 settembre.


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