Coldiretti sollecita:
Agricoltori
in piazza contro la quotidiana strage di animali allevati da pare di
lupi ed orsi ma anche contro i continuì attacchi degli animali
selvatici che distruggono le colture. La protesta delle imprese
agricole della Coldiretti è partita dal Trentino Alto Adige dove un
migliaio di aziende ha manifestato a Trento, in piazza Dante per
protestare contro i gravi danni causati dai grandi predatori alle
attività di montagna con rischi per la sicurezza e l’incolumità
delle persone. Simbolo della manifestazione in piazza con allevatori
e agricoltori la capretta “Cappuccettorosso” scampata
all’assalto dei lupi #stoconcappuccettorosso.
Una
situazione fuori controllo per la quale le misure ordinarie non
bastano più e la resistenza di chi lavora e vive sul territorio è
ormai al limite considerato che nel solo territorio del Trentino ci
sono quasi 70 orsi fra cui il pericoloso M49 che negli ultimi
quattro mesi del 2019 è stato protagonista di 16 tentativi di
intrusione in zone abitate e 13 uccisioni di animali da allevamento.
Ma in circolazione ci sono poi 7 branchi di lupi o ibridi che
mettono a rischio anche l’integrità genetica della specie.
Agli
animali uccisi si aggiungono i danni indotti dallo spavento e dallo
stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di
latte e aborti negli animali sopravvissuti.
Negli
ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e
mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e
cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il
pericolo. La resistenza degli agricoltori è al limite è urgente
trovare nuove modalità di azione all’interno dei piani di governo
della fauna selvatica che permettano di organizzare in maniera più
efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non
sono più specie in via di estinzione.
Sono
necessarie misure di contenimento per non lasciar morire i pascoli e
costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni
popolano le montagne ma anche i tanti giovani che faticosamente sono
tornati per tutelare la biodiversità con il recupero delle storiche
razze italiane. Serve responsabilità nella difesa degli
allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a
presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio,
contro degrado, frane e alluvioni che minacciano anche le città. La
Coldiretti ha chiesto che il problema dei predatori sia affrontato
ai massimi livelli in un vertice con il Ministero dell’Ambiente e
con il Presidente della Regione per stabilire le misure da adottare
a tutela delle comunità montane.
Ma
l’allarme non riguarda solo le montagne e l’orso. Le incursioni
ormai quotidiane di lupi e cinghiali interessano praticamente tutte
le regioni italiane, dalla Toscana al Lazio, dalla Puglia alle
Marche, dall’Umbria alla Sardegna, dove i danni ormai non si
contano più, mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende
agricole. Tale situazione si somma ai problemi di sovrappopolamento
di numerose altre specie selvatiche, dai cinghiali ai caprioli fino
alle nutrie che si moltiplicano in una situazione di assoluta
mancanza di adeguate misure di programmazione necessaria per evitare
il conflitto con il lavoro agricolo.Un tema denunciato dal
presidente di Coldiretti Ettore Prandini anche al Villaggio di
Milano, “incassando” l’impegno del vicepremier Matteo Salvini
per la tutela delle stalle italiane, a partire dai danni provocati
dalla fauna selvatica perché “orsi e cinghiali non possono essere
più importanti delle vacche e pecore”.
Gli
animali selvatici che distruggono i raccolti, sterminano gli
animali, causano incidenti stradali per un totale di danni nei campi
che in Italia raggiunge i 100 milioni di euro, senza contare i casi
in cui ci sono state purtroppo anche delle vittime.
Cose note a tutti tranne che a quattro gatti di animalisti esaltati, ma molto ben organizzati e molto rumorosi, al punto che i politici (notoriamente deficienti) li stanno ad ascoltare.
RispondiEliminaMa 13 animali uccisi che percentuale è a confronto di tutti quelli allevati? Probabilmente irrisoria e le vittime? Di cosa parliamo? Inoltre parliamo del vero lupo o del cane incrociato con il lupo?
RispondiEliminaMi piacerebbe conoscere da quale incrocio arriva quello delle 15 e 59.
RispondiEliminaForse pensa che gli unici danni siano quelli da lui citati, avanti che c'è posto, poi gli incroci come si sono potuti realizzare, forse con gli abbandoni dei cani da parte di chi.
Occorre misura in tutto e lungimiranza sul ciò che accade percorrendo idee entusiasmanti, anche negli incroci.
Fabio vive al quartiere Saragozza, lascia stare la montagna, comincia a rompere le balle ai verdi ambientalisti, con S.U.V da "600 metri con un litro" ma euro 8.
RispondiElimina15:59 rifletti su ciò che esprime 21:34 e metti in fila le priorità
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