Si
è conclusa in un clima di festa la serata organizzata dalla Comunità
islamica di Marzabotto per la fine del Ramadan
Dopo
l'aspra polemica che ha accompagnato la notizia della 'cena islamica'
a Marzabotto, ora la Unione dei Comuni dell'Appennino bolognese
invia:
Quasi
un migliaio di persone hanno gremito sabato sera la piazza Martiri
delle Fosse Ardeatine di Marzabotto, ospiti dell’Associazione
Islamica che ha voluto condividere con la cittadinanza l’Iftar, la
cena con la quale i musulmani tradizionalmente interrompono il
digiuno durante il mese del Ramadan. Chi ha voluto ha potuto lasciare
una offerta libera: il raccolto sarà utilizzato per i giochi delle
scuole materne.
Una
serata all’insegna della pace e del rispetto reciproco che ha
rappresentato la migliore risposta a chi aveva temuto che la
manifestazione avrebbe potuto rappresentare un’offesa alla chiesa
cattolica, visto che sulla piazza si affaccia la chiesa parrocchiale
di San Giuseppe e San Carlo.
Preoccupazioni
che a dire il vero non venivano certo dalla diocesi bolognese visto
che nei giorni precedenti l'Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo
interreligioso della Chiesa di Bologna aveva manifestato
pubblicamente «la propria attenzione amica verso i fedeli
musulmani e le diverse celebrazioni pubbliche degli Iftar per
l'interruzione del digiuno. Il tempo del Ramadan, dedicato al
digiuno, alla preghiera e all'elemosina, è anche un mese
per rafforzare i legami spirituali che condividiamo nell'amicizia tra
cristiani e musulmani». In un comunicato stampa l'ufficio
diocesano aveva apertamente citato diversi appuntamenti tra cui
proprio quello di Marzabotto, ricordando le parole co-firmate dal
Papa con l'Imam di Al Azhar lo scorso febbrario ad Abu Dhabi, che
invitano «a restare ancorati ai valori della pace; a sostenere i
valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della
convivenza comune; a ristabilire la saggezza, la giustizia e la
carità».
Non
è stato la prima volta che la comunità islamica ha organizzato
questa cena, ma in passato si era svolta nel parco cittadino
Bottonelli: l’amministrazione comunale uscente guidata da Romano
Franchi, aveva però spiegato che lo spostamento nella piazza
cittadina era dovuto al fatto che il parco era occupato dal festival
del Turismo Responsabile, non certo quindi alla volontà di
provocare.
Ovviamente
solo una parte dei partecipanti alla cena era di religione musulmana,
segno che l’invito è stato accolto dalla cittadinanza, come spiega
la prima cittadina di Marzabotto Valentina Cuppi: «Marzabotto
è un cantiere di pace e di dialogo interreligioso. Quello di sabato
sera è stato un momento di incontro tra culture diverse a cui hanno
partecipato anche tante famiglie non musulmane, i parroci del
territorio, alcune sorelle della Piccola Famiglia
dell’Annunziata di Monte Sole, in una atmosfera di festa e
condivisione. Farlo in piazza, che è il luogo di incontro per
eccellenza, è stata una idea bellissima».
Insomma, hanno partecipato tutta l'allegra brigata dei cattosinistrosi.
RispondiEliminaBellissimo evento che ha dimostrato, con generosità ed impegno, il desiderio e lo sforzo della comunità islamica di Marzabotto di essere parte attiva della comunità cittadina.
RispondiEliminaNaturalmente c'è chi avuto da ridire, forse preoccupato dai troppi veli in piazza (eh, si se ne scorgono tre, sicuramente minacciosi, già nella prima foto...) e c'è chi magari non l'ha ritenuto abbastanza cristiano, ma libertà è anche questo e Marzabotto è ancora, meritatamente libera!
"Castel San Pietro, ramadan in palestra. Bambini sfrattati da scuola
RispondiEliminaFesta a sorpresa alle medie Pizzigotti, scoppia la polemica"
https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/ramadan-palestra-1.4632216
Avanti così. Tra pochi anni l'Italia sarà un paese islamico.
Sognatevi poi il prosciutto e i tortellini.
https://voxnews.info/2018/06/27/birmingham-la-prima-citta-inglese-a-maggioranza-afroislamica/
RispondiEliminaFesta della fine del Ramadan a Birmingham, la seconda città inglese. Iniziarono sette anni fa e si presentarono in 12.000. Oggi sono 140.000 i musulmani in preghiera. Una impressionante prova di forza dell'islamismo.
Auguro a quelle " brave signore " che vogliono tanto bene agli islamici che non debbano mai trovarsi nella situazione di dovere far subire alle proprie figliolette l'infibulazione !!!!!
RispondiEliminaMa che cavolo c'entra l'infibulazione?
RispondiEliminaIgnoranza o malafede?
In Niger, il 55% delle donne e delle ragazze cristiane è infibulata, a confronto del 2% delle musulmane (fonte: wikipedia)...
Chi fomenta la divisione, lo fa per interesse personale a scapito del bene comune.
In greco, colui che divide, si chiama Διάβολος (diábolos)... dice niente?