Da SGARBI SETTIMANALI
di Vittorio Sgarbi
Splendori
nel Bolognese. A Vergato, Luigi Ontani, fra i più noti e
sofisticati artisti del nostro tempo, realizza una fontana con cui
mitizza in senso ironico la condizione orofluviale del luogo. Al
centro un fauno in veste di Reno fa uscire acqua dal suo pene, direi
anche con una certa logica: apriti cielo, c’è chi parla di
apologia satanica, si promettono distruzioni e colate di cemento. È
improbabile che la fontana venga ricordata come qualcosa di
memorabile. Ma da qui a inquisirla per vilipendio di chissà cosa ce
ne corre. L’espressione artistica è un’opinione: può essere
discussa, biasimata, ma non censurata in un regime di tolleranza
delle idee. Marzabotto, non troppo distante da Vergato. Nel paese
che ha sofferto la famigerata strage nazista si piazzano nuove
panchine che assomigliano maledettamente a delle bare. A chi è
potuta venire in mente una cosa del genere? Possibile che i loro
occhi non vedano quello che tutti i normodotati colgono? Non ci
fossero arrivati i progettisti, ci sarebbe stato il Comune
committente che avrebbe dovuto farli ravvedere: qui evocate tutto ma
non delle bare, non è proprio il caso. Macché, ciechi anche loro.
Condoglianze vivissime.
Vorrei aggiungere qualcosa all'articolo , giustamente ironico di Sgarbi, su Marzabotto , che ignoti hanno definito in questo modo: " E' il simbolo del banditismo partigiano elevato a eroismo "; . Vergato, che recentemente ha cambiato colore politico, per l'intelligenza dei propri elettori, provvederà ad archiviare quella statua che non è artistica, ma solo offensiva, simile alle vignette di Vauro . Marzabotto, invece, continuerà pervicacemente a rendersi ridicola e assurda, oggetto di sarcasmo, nella sua eterna apologia della morte !
RispondiEliminaAnonimo delle 17.50, sono completamente d'accordo con Lei.
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