di
Carlo Soricelli
curatore
dell’Osservatorio Caduti sul Lavoro
In questi primi 5 mesi del
2019 sono morti 535 lavoratori per infortuni. Di questi, 270 sono
morti sui LUOGHI DI LAVORO (esclusi i morti sulle strade e in
itinere), con un calo dell’8.17 % rispetto ai primi 5 mesi del
2018. Ma occorre su questo aspetto delicatissimo fare la massima
chiarezza: il 2018 è stato un anno disastroso, l’Osservatorio
monitora tutti i morti sul lavoro e non solo gli assicurati INAIL.
Partendo da un numero molto più alto di vittime rispetto alle
denunce che arrivano all’INAIL (sono denunce che arrivano dal
territorio e molte di queste non verranno riconosciute). Quindi è
per questo che noi registriamo un calo e non un aumento come registra
INAIL nei primi 4 mesi del 2019. Partiamo da un numero molto più
elevato di morti sui LUOGHI DI LAVORO.
Nessuno
si prenda il merito di questo calo: è dovuto solo alla casualità e
all’enorme numero di morti sul lavoro registrati nel 2018, il più
catastrofico in assoluto da quando è stato aperto l’Osservatorio,
il 1° gennaio 2008.
Anche
da questo governo non è stato messo in campo niente che può aiutare
concretamente a diminuire il numero di morti. Dei 270 morti sui
LUOGHI DI LAVORO del 2019 ben 82 sono morti in agricoltura, che
rappresentano da soli il 30% dei morti di tutte le categorie . Di
questi ben 44 sono stati schiacciati dal trattore(il Ministro che sta
facendo per questa piaga? Sono già 145 gli schiacciati dal trattore
da quando è ministro) . La seconda categoria per numero di
morti è l’edilizia con 54 vittime sui luoghi di lavoro e
rappresentano il 18,37% sul totale delle morti. Sono 33 gli
autotrasportatori, raggruppati tutti nella stessa categoria sono il
12,22% sul totale. Segue l’industria con 31 morti e rappresentano
l’11,48%. Seguono una miriade di figure che non stiamo ad elencare.
Impressionante vedere che ben 66 di questi morti sui luoghi di lavoro
ha più di 61 anni e rappresentano da soli il 24,4% di tutti i morti
sui luoghi di lavoro, muoiono in tantissimi di questa età in
agricoltura e in edilizia. Ma sono 18 i morti sui luoghi di lavoro
che hanno perso la vita avendo meno di trent’anni. Sono la
Lombardia, la Sicilia, la Campania e il Lazio le Regioni che guidano
questa triste classifica. Sono le Province di Roma, di Milano, di
Palermo, di Verona ad avere il numero più alto di morti sui luoghi
di lavoro. Sono 37 gli stranieri che hanno perso la vita sui luoghi
di lavoro e rappresentano il 13,7%. È la Romania con 8 morti la
nazionalità con più vittime, segue l’Albania con 5.
Per
approfondimenti andare nel sito
dell’Osservatorio http://cadutisullavoro.blogspot.it
soricelli la smetta di scrivere che non si fa niente per i morti schiacciati dal trattore: già da diversi anni per condurre un trattore è necessaria una qualifica (il cosiddetto patentino), è obbligatorio avere rollbar, cinture e altri dispositivi di sicurezza che non hanno a che fare con il ribaltamento (protezione per il cardano ad esempio). il problema è che la gente non sa lavorare in sicurezza, perchè per ribaltarsi bisogna aver fatto qualcosa di sbagliato. cosa dovrebbe fare lo stato, una legge che impedisce di usare il trattore sulle pendenze superiori al 30%? divieto di uso del trattore sopra i 62 anni? (magari in questo caso non sarebbe così sbagliato..) la maggior parte di queste tragedie, perchè una morte lo è sempre, è dovuta a imperizia, incuria, arroganza, presupponenza... se pensa che abbiamo bisogno di altre leggi che impongono sicurezza per non riuscire più a lavorare, stiamo freschi... Un Artigiano
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