Gli ex
ospiti sono stati sistemati in comunità e parrocchie più attrezzate. Si va
verso l’intesa col il prefetto
Proposto
Passata l’emergenza, la Caritas di Bologna sta ricollocando i 23 rifugiati
presi in carico dopo la chiusura dell’hub di via Mattei di due settimane fa. A
spiegarlo è il direttore don Matteo Prosperini, sulle pagine di «BolognaSette»,
il settimanale di Avvenire. «Stiamo sistemando i 23 rifugiati - spiega
don Prosperini - prosegue il nostro impegno a garantire loro il diritto
all’accoglienza». L’operazione è condotta dalla Caritas in collaborazione con
la cooperativa «DoMani», che gestisce il centro dell’Eremo di Ronzano. È
proprio la cooperativa, spiega don Prosperini, che «sta portando a termine un
accordo con la Prefettura perché questi 23 giovani, provenienti soprattutto dal
Pakistan e in solo in piccola parte dall’Africa, vengano distribuiti tra
quattro sedi: Ronzano, la comunità Maranatha di Cinquanta di San Giorgio di
Piano, la comunità di Villaregia a Vedrana di Budrio e la parrocchia cittadina
di Sant’Antonio di Savena».
Termine dell’accoglienza temporanea
In questo modo, sottolinea il direttore della Caritas, «potrà anche
terminare l’accoglienza provvisoria in alcune parrocchie come Santa Maria
Annunziata di Fossolo, Zola Predosa e San Bartolomeo della Beverara, che con
grande generosità si sono rese disponibili nel momento dell’emergenza, ma che
non hanno strutture adatte per un’accoglienza di lungo periodo». Dopo questa
risistemazione, conclude don Prosperini, la cooperativa e la Caritas
proseguiranno «insieme i percorsi di integrazione che i giovani avevano già
cominciato e che questo sgombero, svolto con modalità discutibili, aveva
bruscamente interrotto».
Non mi risulta che in Pakistan ci sia la guerra, quindi di che rifugiati parliamo? chiamiamoli col loro nome, clandestini.
RispondiEliminaSempre bravi nel volerci far accettare questi soggetti, ma non li sento mai parlare delle stragi di Cristiani o di aver accolto famiglie italiane in difficoltà.
Poi si lamentano che nelle chiese ci vanno sempre meno fedeli. Va bè, tanto diverranno moschee
Clandestini, si chimano clandestini, i migranti sono altri
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