Nuovo servizio diurno di comunità “Sant’Andrea”
a San Benedetto Val di Sambro che si caratterizzerà in particolare
nei percorsi di inserimento lavorativo incentrati sulla formazione in
situazione e sui laboratori socio-occupazionali e rivolti persone
disabili con un discreto livello di autonomie
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino bolognese informa:
Sarà
inaugurato domani, sabato16 marzo, alle 15 il nuovo servizio di
comunità “Sant’Andrea” a San Benedetto Val di Sambro, alla
presenza di Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val
di Sambro, Marco Mastacchi, presidente del Distretto Socio
Sanitario dell'Appennino bolognese e Maurizio Fabbri,
presidente dell'Istituzione dei Servizi
sociali, culturali ed educativi dell'Unione dell'Appennino bolognese
e di Eno Quargnolo,
Direttore Distretto dell’Appennino Bolognese dell’Azienda USL.
Il
servizio è il risultato di un indirizzo intrapreso l’anno
scorso dal Distretto socio-sanitario dell’Appennino bolognese: si è
deciso cioè di investire sulla co-progettazione per offrire servizi
a minori e adulti con fragilità sociale o con disabilità nell’area
di a San Benedetto Val di Sambro e dintorni.
Si
tratta di un percorso che vede l’amministrazione pubblica
individuare le scelte di programmazione socio-sanitaria dell’ambito
distrettuale e coinvolgere nella progettazione soggetti del terzo
settore che poi si faranno carico di gestire effettivamente il
servizio. Le associazioni e cooperative che hanno risposto al
bando sono state Bologna Integrazione Cooperativa Sociale a marchio
Anffas, CSAPSA – Cooperativa Sociale Onlus, Libertas Assistenza –
Cooperativa Sociale, Lo Scoiattolo – Cooperativa sociale.
Collaboreranno anche Passo Passo – Associazione territoriale per
l’integrazione, Associazione Mondo Donna e Seges Srl.
Da
una parte dunque il pubblico che verifica i requisiti dei
partecipanti al bando e pone gli obiettivi generali, verificando
anche la sostenibilità economica del servizio, dall’altra il
privato che è coinvolto sin dalla fase di pianificazione e può
mettere quindi a disposizione le sue competenze e la sua esperienza.
La
struttura in questione sino a qualche tempo fa ospitava gli utenti
del servizio accreditato “Il Quadrifoglio”, che però diversi
anni fa a livello distrettuale si decise di trasferire a Castiglione
dei Pepoli. A quel punto si è colta l’occasione per ammodernare
gli immobili e avviare un nuovo servizio complesso, che accoglierà
attività sociali e socio-sanitarie diurne non coinvolte nel
percorso di accreditamento. In questo modo si garantirà la
continuità assistenziale agli utenti già presenti e al tempo stesso
si offrirà un servizio a persone disabili con un discreto livello di
autonomie, per le quali si prevede un percorso di inserimento
lavorativo, più incentrato sulla formazione in situazione e sui
laboratori socio-occupazionali. Ogni ente del terzo settore si farà
carico di un particolare servizio, secondo quanto condiviso in fase
progettuale: sono previsti costi complessivi di circa 125 mila
euro l’anno, di cui solo una piccola parte, meno di 5 mila
euro, sarà a carico delle famiglie.
Passo dopo passo, gradualmente, con “progettazioni tra pubblico e privato”, co-progettazioni, con coop, onlus, ong, srl, spa, assistenti e integratori vari, con delicatezza (in fondo adesso pagate solo il 4% no?), alla fine, improvvisamente, ci ritroveremo con tutti i servizi di sanità,assistenza e cultura privatizzati.
RispondiEliminaMi raccomando, continuate a votare questa gente, eh!