Oltre 200 ettari terreno agricolo alluvionato, decine di aziende colpite
Coldiretti scrive:
È
il grano la coltura più colpita dall’alluvione del Fiume Reno in
provincia di Bologna. Lo afferma Coldiretti provinciale i cui tecnici
già da ieri e per tutta la notte sono stati impegnati a monitorare
la situazione delle aziende colpite in Comune di Castelmaggiore e
Argelato. Sui luoghi dell’alluvione questa mattina ha fatto una
sopralluogo anche la presidente di Coldiretti Bologna, Valentina
Borghi per verificare danni e necessità delle aziende agricole.
Anche
se è ancora presto per un valutazione esatta dei danni – afferma
Coldiretti Bologna – da un primo esame sono stati colpiti oltre 200
ettari di terreno agricolo coltivato soprattutto a seminativo ed è
stata allagata anche la cantina sociale di Argelato. Sott’acqua in
campagna è finito il grano già seminato e c’è il rischio che
l’intero raccolto di un anno vada perduto per decine di aziende. Se
l’acqua non defluisce in fretta – informa Coldiretti provinciale
– le radici delle piantine di grano soffocheranno. A rischio anche
le semine primaverili di mais e barbabietole – aggiunge
l’organizzazione dei coltivatori – in quanto i terreni erano già
stati preparati e l’alluvione ha distribuito sui campi fango
frammisto a rami, sassi e rifiuti che renderanno il terreno
inutilizzabile nell’immediato futuro.
“Stiamo
rilevando i danni insieme con i nostri tecnici e nostri associai per
verificare se ci sono le condizioni per chiedere lo stato di calamità
– ha detto la presidente Valentina Borghi – tuttavia ciò che si
è verificato sul Reno ci deve far riflettere sulla necessità di una
rigorosa prevenzione.. Bisogna avere gli strumenti per intervenire
con celerità proprio per evitare questi disastri. Purtroppo i
cambiamenti climatici provocano eventi estremi con sempre maggiore
frequenza e il territorio, a partire dagli argini dei fiumi, deve
essere in perfetta efficienza per evitare il più possibili danni che
si ripercuotono sull’agricoltura, sull’ambiente e su tutta la
collettività mettendo anche a rischio la vita delle persone”.
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