Platea esenti sale a oltre 3 milioni. Bonaccini: "Manteniamo impegni"
Dal
primo gennaio 2019 oltre 1,2 milioni di cittadini emiliano-romagnoli
non pagheranno più il superticket su farmaci, visite ed esami. È
l'effetto del provvedimento della Regione che sarà coperto con una
manovra interna di 33 milioni di euro, frutto soprattutto dei
risparmi della Centrale unica per gli acquisti della Pa.
"Noi
facciamo ciò che altri promettono solamente", ha spiegato il
presidente della Regione, Stefano Bonaccini, tirando in ballo le
forze di Governo: "Ce lo possiamo permettere grazie ai conti in
ordine e speriamo che questo serva anche a dare un impulso ai
consumi, drammaticamente fermi secondo le ultime stime". Il
superticket valeva fino a 4 euro per ogni confezione di medicine e
fino a 10 per le prestazioni specialistiche. Addio al ticket base da
23 euro sulle prime visite specialistiche per famiglie con almeno due
figli a carico. Le misure riguardano tutti i nuclei familiari con
redditi fino a 100mila euro e porteranno a quasi 3,2 milioni di
persone la platea esente dai pagamenti. (ANSA)
Alla
notizia è seguito un comunicato del consigliere regionale Sensoli
(M5S) con il quale sostiene:
“Abolizione
superticket, manovra elettorale. In realtà Bonaccini sta applicando
tutte le nostre proposte,” e prosegue. “ Invece di accusare
costantemente il Governo su qualsiasi cosa, Bonaccini dovrebbe
spiegare perché per oltre 2 anni ha detto di no alla nostra
richiesta di abolizione del superticket in Emilia-Romagna, nonostante
ci fosse un chiaro mandato dell’Assemblea Legislativa proprio
grazie all’approvazione di una risoluzione del MoVimento 5
Stelle.
La verità è che lui, assieme al PD, ad utilizzare qualsiasi
provvedimento come merce elettorale. E non è un caso
che l’abolizione del superticket arrivi proprio nell’anno in cui
si andrà a votare. Si tratta di un provvedimento che
invocavamo da tempo e che a nostro avviso la Regione avrebbe dovuto
applicare prima .
Come abbiamo avuto modo di sottolineare già in
passato è stato il MoVimento 5 Stelle a gennaio del 2016 a
impegnare la Giunta ad abolire il superticket facendo approvare una
sua risoluzione. Impegno che Bonaccini fino ad oggi non ha mai voluto
prendere perché, sosteneva nelle risposte alle nostre
sollecitazioni, c’era il rischio di ripercussioni sull’entità
del fondo sanitario nazionale assegnato all’Emilia-Romagna. Oggi
però, che al governo non c’è più il PD, tutta questa premura è
magicamente scomparsa, anzi, si accusa il MoVimento 5 Stelle e il
Governo di non averlo ancora fatto a livello nazionale, come se negli
ultimi 10 anni al governo ci fosse stato il M5S. E le recenti
dichiarazioni sulla possibile riapertura dei punti nascita della
montagna, chiusi proprio da loro, ne sono la dimostrazione più
lampante” conclude Raffaella Sensoli.
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