mercoledì 19 dicembre 2018

La tesi di Liliana Papandrea su Colle Ameno vince il concorso indetto da Savena Setta Sambro.

La giovane sassese, nota per i suoi importanti successi sportivi nella specialità dell'orienteering, mette ora in luce anche le sue doti di ricercatrice.Con lei premiata anche Corinne Suraci


di Fabrizio Monari

Si è svolta a Sasso Marconi, in occasione della presentazione del numero 55 della rivista Savena Setta Sambro, la premiazione per il concorso annuale, bandito dall’omonimo gruppo di studi in collaborazione con Emilbanca, dedicato a neolaureati che hanno svolto tesi di laurea su temi e argomenti riguardanti l’Appennino Bolognese.

Come ogni anno, il concorso consente di conoscere direzioni di ricerca nei diversi ambiti (artistico, storico, ambientale) del nostro territorio e di approfondirne aspetti, risorse ed emergenze. Le tesi presentate al concorso forniscono inoltre nuovi elementi di discussione al Gruppo di Studi e interessanti contributi da sviluppare sulla rivista.

Erano state ammesse al concorso 2018 le tesi di Corinne Suraci, svolta presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna nel corso di Laurea di Restauro, intitolata “Le sculture lignee policrome seicentesche della Cappella Maggiore del Santuario di Boccadirio presso Bologna” e di Liliana Papandrea, per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Storiche e Orientalistiche, intitolata “Storia e memoria di Colle Ameno dal 1945 a oggi. La memoria pubblica di un oblio.”: anche quest’anno, quindi, il concorso ha permesso di conoscere e apprezzare originali e approfondite ricerche su temi di sicuro interesse culturale e sociale.

Vince l’edizione 2018 del concorso la tesi di Liliana Papandrea, per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Storiche e Orientalistiche, intitolata “Storia e memoria di Colle Ameno dal 1945 a oggi. La memoria pubblica di un oblio.” L’autrice esamina le motivazioni per cui l’istituzionalizzazione della memoria pubblica del Borgo di Colle Ameno come campo di concentramento è avvenuta solamente all’inizio del ventunesimo secolo. L’autrice delinea la storia del luogo, e parte dalla sua realizzazione, voluta nel Settecento dal marchese Ghisilieri, come città ideale, dotata di autonomie, dove condurre una vita dignitosa e serena e coltivare lo studio delle scienze e delle arti: un luogo arcadico (come suggerisce il nome), nel quale il pensiero illuministico diffuso nell’ambiente bolognese si coniugava con la fede religiosa nell’intento comune del bene pubblico. Verso la metà di quel secolo arrivò ad ospitare una stamperia, una fabbrica di maioliche ed un ospedale, per poi assopirsi. Il periodo e gli eventi sui quali l’autrice si sofferma maggiormente, con interviste, esame di documenti storici e ricerche bibliografiche è però un periodo cruciale della storia d’Italia, quello relativo alla seconda guerra mondiale. Dopo essere stato a vario titolo utilizzato, a partire dal 1944, dalle truppe tedesche, nell’autunno del 1944 il borgo di Colle Ameno divenne un campo di concentramento per uomini destinati al lavoro forzato in Germania o sul vicino fronte di guerra: è su questa vicenda che la tesi si rivolge, mettendo a fuoco i meccanismi che conducono, fra spinte e decelerazioni, alla formazione e alla codifica della memoria collettiva delle comunità.

La tesi premiata ci consegna importanti riflessioni su un segmento della storia di una comunità appenninica ma anche del nostro Paese, che ha visto accadere su questi territori alcune fra le più terribili vicende della recente storia italiana. 


Per l'occasione il gruppo ha premiato anche il fotografo William Vivarelli per la preziosissima collaborazione con la rivista.

Il presidente della Banda Bignardi di Monzuno, Alberto Marchi, per l'importantissima attività del suo gruppo musicale.
                                   
                                                                                           
Il professore di Monghidoro Antonio Santi per le sue preziose ricerche sulla cultura contadina.






Erano presenti il sindaco di Monghidoro, Barbara Panzacchi, i videsindaci di Monzuno e di Loiano, Ermanno Pavesi e Alberto Rocca e l'assessore Renzo Corti per il comune di Sasso Marconi. 




Le premiazioni sono avvenute durante un partecipato incontro conviviale che si è tenuto nella Osteria dei Sani di Sasso Marconi. 


Il pranzo è stato occompagnato da una preziosa relazione storica sui vari cibi serviti ( tortellini, parmigiano reggiano, salumi, aceto balsamico e zuppa inglese)  tenata dal membro del direttivo dell'associazione Pop History, Silvia Lotti.


L'associazione si propone di divulgare la storia al grande pubblico attraverso valori collatelari non considerarti finora, come la musica, il teatro e il cibo che raccontano al meglio gli usi e le abitidive delle comunità nei secoli. Pop History vanta anche la convinta adesione di Ermanno Pavesi di Monzuno che ha presentato agli invitanti la bella novità. 

Nessun commento:

Posta un commento