Lo
scambio degli auguri e dei doni sotto l'albero di Natale è stata
anche l'occasione per uno scambio di idee e di informazioni
sull'attività politica in corso che vede a Sasso Marconi il PD al
centro di un travaglio preelettorale senza precedenti e che
potrebbe mettere in discussione la leader ship amministrativa del
paese che la sinistra detiene ininterrottamente da ben 75 anni.
È
infatti già passata molta acqua sotto i ponti da quella serata del 3
dicembre quando nella nuova sede del PD in galleria Marconi si sono
fatte le ore piccole per cercare di ricomporre una evidente frattura
venutasi a formare tra due anime del PD sassese. Da una parte la
segreteria che proponeva come candidato alle primarie Luciano Russo
(affiancato dall’assessore Raschi e dalla capogruppo Martini) e
dall’altra due componenti che fanno riferimento, una alle due
Marilene (Fabbri e Lenzi) e l’altra a due assessori e a un
consigliere (Turrini, Corti e Bignami).
Quella
sera l’assemblea si era conclusa all’una di notte, con la
decisione 'salomonica' di far intervenire un comitato di quattro
saggi per cercare una ricomposizione ed evitare il commissariamento
della segreteria come richiesto dall’On.Fabbri.
Le
voci dicono che i quattro saggi (Il sindaco Stefano Mazzetti, gli ex
sindaci Marilena Fabbri e Gianni Pellegrini e Remo Quadalti) hanno da
tempo terminato i colloqui dai quali sembra che i nomi più gettonati
e che raccolgono maggior gradimento da parte degli intervistati siano
la vicesindaca Marilena Lenzi e l’assessore Renzo Corti oltre al
candidato della segreteria. Il fatto che le preferenze rimangono divise fra tre aspiranti
allontana certamente l'ipotesi di ricomposizione.
Di
ufficiale però non trapela nulla, ma pare che i saggi abbiano già
consegnato al segretario cittadino
Carlo Sinigaglia la relazione finale, ma quest’ultimo non sembra
abbia fretta di riconvocare l’assemblea 'promessa prima di Natale'.
Forse perché il risultato non lo soddisfa? ci si chiede ancora
all'ombra dell'albero di Natale.
C'è
anche chi sostiene che l'allungamento dei tempi potrebbe nascondere
la ricerca di nuove alleanze e riposizionamenti anche alla luce delle
direttive giunte dalla segreteria provinciale che impongono, per ogni
candidato che volesse fare le primarie, la raccolta entro il mese di
gennaio, di ben 300 firme a testa, impresa sicuramente non facile per
chiunque . Ma ancora le voci della Piazza natalizia, tra la giostrina
e il presepe, parlano di una frattura non ricomposta ed il rischio
della discesa in campo di due liste distinte, una più allineata che
farebbe capo alla segreteria e una più orientata ad uno schieramento
apertamente civico e rivolta a 360 gradi verso tutti i cittadini che
vogliono impegnarsi per Sasso Marconi, il cui maggior
sponsor sarebbe il consigliere Claudio Bignami.
Questo
quadro ancora indefinito potrebbe creare problemi tra le forze
civiche e politiche presenti nello scacchiere sassese che avessero
maturato la decisione di un’alleanza elettorale con il PD, che si
troverebbero
nella difficile condizione di scegliere con quale dei due
schieramenti allearsi .
Intanto
sempre più insistentemente ricorre il nome di Marco Mastacchi,
sindaco uscente di Monzuno, per una sua possibile discesa a Sasso
Marconi nel campo avverso al PD. Ma qui la pentola bolle e non
ha ancora 'cotto' nulla. C'è da attendere e attenderemo: l’acqua
continua a scorrere velocemente sotto i ponti di Sasso e si avvicina
sempre più il momento per tutti dei nodi al pettine che
dovranno essere sciolti.
Continua
Grazie Fabbriani, che ci tiene costantemente aggiornati.
RispondiEliminaDove va non si sa,dove dovrebbe andare è acclarato già da tempo.
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