mercoledì 26 dicembre 2018

Elezioni amministrative. Dove va il PD di Sasso Marconi ?

Lo scambio degli auguri e dei doni sotto l'albero di Natale è stata anche l'occasione per uno scambio di idee e di informazioni sull'attività politica in corso che vede a Sasso Marconi il PD al centro di un travaglio preelettorale senza precedenti e che potrebbe mettere in discussione la leader ship amministrativa del paese che la sinistra detiene ininterrottamente da ben 75 anni.

È infatti già passata molta acqua sotto i ponti da quella serata del 3 dicembre quando nella nuova sede del PD in galleria Marconi si sono fatte le ore piccole per cercare di ricomporre una evidente frattura venutasi a formare tra due anime del PD sassese. Da una parte la segreteria che proponeva come candidato alle primarie Luciano Russo (affiancato dall’assessore Raschi e dalla capogruppo Martini) e dall’altra due componenti che fanno riferimento, una alle due Marilene (Fabbri e Lenzi) e l’altra a due assessori e a un consigliere (Turrini, Corti e Bignami).
Quella sera l’assemblea si era conclusa all’una di notte, con la decisione 'salomonica' di far intervenire un comitato di quattro saggi per cercare una ricomposizione ed evitare il commissariamento della segreteria come richiesto dall’On.Fabbri.
Le voci dicono che i quattro saggi (Il sindaco Stefano Mazzetti, gli ex sindaci Marilena Fabbri e Gianni Pellegrini e Remo Quadalti) hanno da tempo terminato i colloqui dai quali sembra che i nomi più gettonati e che raccolgono maggior gradimento da parte degli intervistati siano la vicesindaca Marilena Lenzi e l’assessore Renzo Corti oltre al candidato della segreteria. Il fatto che le preferenze rimangono divise fra tre aspiranti allontana certamente l'ipotesi di ricomposizione.
Di ufficiale però non trapela nulla, ma pare che i saggi abbiano già consegnato al segretario cittadino Carlo Sinigaglia la relazione finale, ma quest’ultimo non sembra abbia fretta di riconvocare l’assemblea 'promessa prima di Natale'. Forse perché il risultato non lo soddisfa? ci si chiede ancora all'ombra dell'albero di Natale.

C'è anche chi sostiene che l'allungamento dei tempi potrebbe nascondere la ricerca di nuove alleanze e riposizionamenti anche alla luce delle direttive giunte dalla segreteria provinciale che impongono, per ogni candidato che volesse fare le primarie, la raccolta entro il mese di gennaio, di ben 300 firme a testa, impresa sicuramente non facile per chiunque . Ma ancora le voci della Piazza natalizia, tra la giostrina e il presepe, parlano di una frattura non ricomposta ed il rischio della discesa in campo di due liste distinte, una più allineata che farebbe capo alla segreteria e una più orientata ad uno schieramento apertamente civico e rivolta a 360 gradi verso tutti i cittadini che vogliono impegnarsi per Sasso Marconi, il cui maggior sponsor sarebbe il consigliere Claudio Bignami.
Questo quadro ancora indefinito potrebbe creare problemi tra le forze civiche e politiche presenti nello scacchiere sassese che avessero maturato la decisione di un’alleanza elettorale con il PD, che si
troverebbero nella difficile condizione di scegliere con quale dei due schieramenti allearsi .
 
Intanto sempre più insistentemente ricorre il nome di Marco Mastacchi, sindaco uscente di Monzuno, per una sua possibile discesa a Sasso Marconi nel campo avverso al PD. Ma qui la pentola bolle e non ha ancora 'cotto' nulla. C'è da attendere e attenderemo: l’acqua continua a scorrere velocemente sotto i ponti di Sasso e si avvicina sempre più il momento per tutti dei nodi al pettine che dovranno essere sciolti.
 
Continua

2 commenti:

  1. Grazie Fabbriani, che ci tiene costantemente aggiornati.

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  2. Dove va non si sa,dove dovrebbe andare è acclarato già da tempo.

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