martedì 25 dicembre 2018

E' Natale. L'Appennino si anima di Presepi Viventi

La serenità del Natale ha preso ancora una volta forma vivente a Panico con il presepe allestito nella bellissima cornice offerta dalla antica chiesa romanica dei Conti di Panico. Al visitatore era offerta una passeggiata fra le costruzioni del complesso religioso con le postazioni degli artigiani 'di Betlemme', impegnati nei mestieri storici e dei figuranti che preparavano e offrivano rifocillanti 'cibi di strada'. 
Il percorso iniziava con la firma di censimento e l'ufficialità dell'operazione era testimoniata dalla presenza, non del centurione romano, ma del conte di Panico in persona, con armi e costume d'epoca, impersonato da Gianni Passini. Il mancato centurione spiegava che con la 'bugia storica' si è voluto riportare a Panico l'antico e fiero 'padrone di casa', cui si deve la realizzazione della Chiesa. Quindi, alla luce dei falò e delle fiaccole si poteva raggiungere la capanna, dove la Natività era fedelmente rappresentata e i Re Magi si preparavano ad omaggiare il Re dei Re. Il presepe vivente prende ogni anno maggior forza e apprezzamento, tanto che in questa rappresentazione ha potuto contare in un nuovo spazio ottenuto dal recupero di ambienti accanto alla chiesa.
I fedelissimi di Castel Maggiore
Questa importante scenografia impegna a lungo i parrocchiani e il loro lavoro viene ricompensato da una fraterna serata al lume delle fiaccole e al calore dei falò, oltre che dal consenso sempre maggiore di chi viene ogni anno la notte di Natale, anche da lontano, come testimoniato dall'affezionatissimo gruppo di Castelmaggiore. Il tutto termina con la Messa di Mezzanotte resa ancor più suggestiva dalla partecipazione attiva dei protagonisti del presepe. 





































 


Presepe vivente anche a Madonna dei Fornelli dove i fedeli sono stati accolti per la funzione della notte di Natale da una efficace rappresentazione vivente della Natività. Alla Messa, celebrata da don Pietro, erano presenti anche il sindaco di San Benedetto, Alessandro Santoni e una rappresentanza delle Forze dell'Ordine. La singolarità della cerimonia è stata caratterizzata anche da alcune interruzioni dell'energia elettrica che ha riportato indietro nel tempo quando la chiesa poteva contare solo sulla luce dei ceri. Don Pietro, per niente preoccupato, ha continuato la celebrazione con la partecipazione generale. La funzione è terminata con l'invito a baciare il bambinello posto fra le braccia di Maria del presepe vivente. Invito accolto con devozione. Infine, l'incontro per lo scambio degli auguri sul sagrato della chiesa, dove i fedeli hanno potuto rifocillarsi con i dolci preparati dalle parrocchiane, con un caldo vin brulè e una ottima cioccolata calda preparati all'istante.







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