Dal 2012 il Comune ha incassato 200.000 euro
Marco
invia:
Chi
sbaglia paga, si sa. E dal 2012 ad oggi sono state diverse migliaia i
bolognesi che hanno dovuto mettere mano al portafoglio dopo aver
abbandonato i sacchetti della spazzatura per strada. O meglio: da
quando il sistema della raccolta differenziata porta a porta è
entrato in vigore, gli agenti della polizia municipale e le guardie
ecologiche volontarie hanno elevato in media 700 sanzioni all’anno,
per un totale di circa 4.000 verbali. Lo confermano i dati di Palazzo
d’Accursio. Il numero provvisorio delle multe inflitte dall’inizio
dell’anno non è ancora disponibile (ma dal Comune fanno sapere che
siamo più o meno in media coi precedenti), mentre le statistiche più
recenti sono quelle relative al 2017: 671 sanzioni su 940 verbali di
ispezione redatti da vigili e Gev. I controlli, infatti, prevedono
prima di tutto che i sacchetti abbandonati vengano aperti e
controllati uno per uno, verificandone il contenuto. Ogni
accertamento viene così verbalizzato per prassi. Se poi dentro al
sacchetto incriminato spunta una qualsiasi traccia del legittimo
proprietario (ad esempio una lettera con nome, cognome e indirizzo
del residente poco attento), scatta una multa che va dai 50 ai 500
euro.
Rifiuti
abbandonati, quattromila multe a Bologna
Il raddoppio della sanzione
Fino
all’anno scorso la sanzione massima era 250 euro: a raddoppiarla è
stata una recente modifica della Regione al regolamento Atersir.
L’ammontare preciso della sanzione varia a seconda di diversi
parametri, ad esempio, banalmente, se si provvede subito al pagamento
oppure no. Ma volendo fare un calcolo al ribasso (cioè ipotizzando
che finora siano state pagate solo multe da 50 euro)da quando la
differenziata viene fatta porta a porta, nelle casse comunali
sarebbero finiti almeno 200.000 euro. Il condizionale è ovviamente
d’obbligo, anche perché bisognerebbe tener conto pure della
presenza di cittadini ancora morosi e di quelli che hanno fatto
ricorso. Secondo i dati resi noti in estate dal capogruppo di Forza
Italia in Comune, Marco Lisei, ne sono stati presentati poco più di
200. «Nella maggior parte dei casi — commenta lo stesso
consigliere forzista — siamo di fronte a comportamenti senza dolo
da parte dei cittadini, penalizzati da un sistema di raccolta
farraginoso».
Il sistema da rivedere
Un
sistema, però, che presto potrebbe essere rivisto, pur senza
rinunciare al porta a porta. Lo ha ipotizzato già da tempo
l’assessore alla sicurezza urbana, Alberto Aitini, e lo ha
confermato qualche giorno fa, in un’intervista ai tre giornali
cittadini, il primo cittadino Virginio Merola. «La nostra proposta —
ha detto il sindaco — sarà quella di aumentare i passaggi di Hera
per il ritiro dei rifiuti. Poi sceglieremo orari più comodi per i
residenti e infine proveremo a introdurre dei mini-cassonetti per
l’organico. A quel punto vedremo come vanno le cose». «È
imbarazzante che solo dopo anni ci si accorga che il sistema di
raccolta approntato sia errato, ci sono volute proteste e raccolte
firme — è l’affondo finale di Lisei —. Vedremo quali
correzioni verranno adottate e ci riserviamo di valutarle, ma il
punto di partenza è rimettere in tutta la città l’indifferenziata,
anche con i cassonetti, e introdurre degli sconti per i cittadini più
virtuosi. Siamo però contrari alle sanzioni, quantomeno nella prima
fase, nei primi anni. Occorre consentire alle persone di adattarsi».
Anche qui in Appennino incasserebbero ai massimi i comuni se prendessero di mira i maleducati che abbandonano materiale o sacchi a terra accanto alle postazioni. Nei prossimi mesi arriverà l'Hera al posto del Cosea in vendita, magari anche qui si passerà alle contravvenzioni come prevede la legge. Sarebbe ora a mio avviso
RispondiEliminaSono circa 2 al giorno...considerando il numero di postazioni di raccolta esistenti in città non mi pare un dato esaltante. A voi?
RispondiElimina