Sono
18 milioni gli italiani adulti che giocano, 1,5 milioni i
problematici (ovvero coloro che hanno già manifestato comportamenti
patologici). Lo riferisce la prima indagine condotta dall’Istituto
Nazionale di Sanità e dall’Agenzia delle Dogane. Nell’ultimo
anno, secondo il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità il
gioco ha interessato quasi un uomo su due, il 43,7%, e una donna su
tre, il 28,7%. Si
gioca d’azzardo soprattutto tra i 40 e 64 anni ma si inizia molto
prima
(soprattutto tra i 18 e 25 anni nel 51,8% dei casi).
In
riferimento alle aeree geografiche, dall’indagine emerge che la
prevalenza di giocatori d’azzardo è maggiore al Centro Italia
con il 42,7% rispetto a una media nazionale del 36,4%. Seguono i
residenti del Nord-Ovest (39,3%), quelli delle Isole (35,8%), del Sud
(33,8%) e infine i residenti del Nord-Est (29,3%).
È
il tabaccaio, il luogo preferito dagli italiani per giocare,
nell’82,6% dei casi,
secondo l’indagine dell’ISS. Seguono il bar con il 71,8% e le
ricevitorie con il 26,9%, poi sale scommesse (12,5%) e sale bingo
(8,2%). Un italiano su due (il 47,3%) sceglie il luogo dove giocare
perché preferibilmente vicino a casa.
Le
lotterie istantanee rappresentano il gioco preferito con il 26,2%
delle preferenze,
secondo il rapporto ISS, seguite dal lotto con il 12,8%, dai giochi
numerici a totalizzatore con il 10,9% e dalle slot con il 7,4%,
allora il 4% dei giocatori pratica anche sia le scommesse sportive
sia gli altri giochi a base sportiva, mentre le vlt sono scelte dal
2,6%.
Diverso
il comportamento dei “giocatori
problematici” che preferiscono tentare la sorte in luoghi lontani
da casa (11,3%) e dal lavoro,
prediligendo quelli che garantiscono la maggior privacy (10,7% contro
1,5%).
Il
rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità ha indagato anche
l’aspetto economico del gioco problematico.
Il 5,8% dei giocatori problematici ha ottenuto la cessione del quinto
sullo stipendio
rispetto allo 0,7% dei non giocatori, il 27,7% ha ottenuto prestiti
da società finanziarie rispetto al 4% del non giocatore e il 14,2%
ha chiesto prestiti a privati rispetto allo 0,9% dei non giocatori.
Secondo
l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità
il comportamento problematico si associa a slot e Vlt.
Nell’ultimo anno, la percentuale dei giocatori problematici che
gioca alle slot (51,9%), alle Vlt (33,6%) e alle scommesse virtuali
(11,7%) è nettamente superiore rispetto alle percentuali osservate
nel gruppo di giocatori sociali (slot 11,9%, Vlt 2,5%, scommesse
virtuali 0,6%).
Grande
appeal ha poi l’offerta illegale:
la percentuale di giocatori sociali che hanno ammesso di essersi
rivolti anche all’offerta illegale è del 2,7%, quella dei
giocatori a rischio è quasi il doppio, sale infatti al 5,1%. Nel
caso dell’online è tre volte superiore, si passa infatti dal
4,8 al 12,8%.
“Questa
indagine, affidataci dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dello
Stato è il più
grande studio mai realizzato prima in Italia”,
afferma Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto Superiore di
Sanità, pronunciate in occasione del convegno che si sta tenendo
nell’Istituto Superiore di Sanità. “Offre
la possibilità di fotografare un fenomeno il cui monitoraggio può
essere una guida per valutare l’efficacia delle azioni di
prevenzione e
gli interventi di assistenza, in particolare al Sud e nelle Isole
dove la prevalenza di gioco problematico è superiore alla media
nazionale”.
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