L’intento,
spiega il consigliere, è quello di evitare ai ragazzi
provenienti da zone periferiche di pagare “costi impropri per un
servizio nei fatti inutilizzabile”
Garantire
agli studenti la possibilità di acquistare abbonamenti limitati al
solo periodo scolastico, oltre a quelli di dodici mesi. Lo
chiede Andrea
Bertani (M5s) in
un’interrogazione alla Regione riferendosi in particolare ai
ragazzi residenti in località dove il servizio subisce
significative riduzioni nel periodo di chiusura estiva delle
scuole. L’intento, spiega Bertani, è quello di evitare alle loro famiglie di pagare “costi impropri come quelli relativi ad un servizio nei fatti inutilizzabile”, visto che gli orari estivi riducono il numero di corse. “Alcune aree periferiche della nostra regione, in particolare in montagna, sono nei fatti prive di collegamenti di trasporto nei mesi in cui le scuole sono chiuse, condizione che da un lato rende ancor più marginali e isolati questi territori ed i loro abitanti, dall’altro annulla l’utilità dell’abbonamento annuale under 26 o 27” scrive Bertani.
scuole. L’intento, spiega Bertani, è quello di evitare alle loro famiglie di pagare “costi impropri come quelli relativi ad un servizio nei fatti inutilizzabile”, visto che gli orari estivi riducono il numero di corse. “Alcune aree periferiche della nostra regione, in particolare in montagna, sono nei fatti prive di collegamenti di trasporto nei mesi in cui le scuole sono chiuse, condizione che da un lato rende ancor più marginali e isolati questi territori ed i loro abitanti, dall’altro annulla l’utilità dell’abbonamento annuale under 26 o 27” scrive Bertani.
Visto
che “un’articolazione diversa degli orari, pensata in funzione di
esigenze più ampie ed universali come valida alternativa al
ricorso a veicoli a motore comporterebbe un forte ripensamento
dell’organizzazione dei servizi”, il consigliere suggerisce
invece alla Regione la messa disposizione di abbonamenti che tengano
conto della reale natura del servizio offerto e disponibile. In
questo modo, gli studenti non sarebbero obbligati – come ora-
“all’acquisto di titoli che in realtà rispondono solo alle
esigenze di trasporto per un periodo di nove mesi -quelli durante i
quali vige l’orario invernale, spalmato su dieci mesi ma in
realtà operativo per meno di nove”.
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