Loris Bonantini segnala:
Ospedali della Valle del
Reno, sorvegliati speciali:
la riorganizzazione non deve
diventare un volano per la
chiusura dei reparti. Invertire
la rotta se i pazientidovessero calare.
E’ questo l’impegno che il
consigliere regionaleDaniele
Marchetti ( nella foto) chiede alle Aziende sanitaria che
ha avviato un processo di riordinamento dei servizi
offerti dalle strutture sanitarie di Porretta Terme e Vergato.
“Ho effettuato personalmente un sopralluogo presso i
due nosocomi e la situazione più evidente è che
l'ortopedia di Vergato, fiore all'occhiello di quella
struttura, è stata scorporata: le operazioni verranno
effettuate a Porretta Terme, mentre nel nosocomio
vergatese è rimasta la presa in carico dei pazienti”,
spiega Marchetti.
La questione era stata segnalata al consigliere con
allarme da numerosi residenti della zona: “Ho deciso
di recarmi sul posto per visitare le strutture e per
confrontarmi con i responsabili delle strutture e
dell'Ausl di Bologna, dopo aver affrontato l'argomento
negli scorsi mesi con diversi atti ispettivi e dopo
essere stato contattato da numerosi cittadini”,
aggiunge il consigliere. “Ho riportato ai responsabili
dell'Ausl presenti, tra cui la direttrice sanitaria
Francesca Novaco, la preoccupazione della
popolazione dovuta a questa operazione”, spiega
ancora Marchetti. Il problema è semplice: lo scorporo
potrebbe disincentivare i pazienti ad utilizzare il
reparto e il calo delle utenze potrebbe, in futuro,
giustificare la soppressione del servizio.
“L'ortopedia, prima della riorganizzazione, era il fiore
all’occhiello dell’ospedale, ed era situata nella media
Valle del Reno, quindi in una posizione capace di
attrarre pazienti da tutta la vallata e, inoltre, l’ospedale
di Vergato è quello meglio servito dai mezzi pubblici”,
continua Marchetti. “Il timore dei cittadini è che
spostando il baricentro a Porretta Terme, quindi
nell'alta Valle del Reno, molti cittadini non ne possano
più usufruire agevolmente e si rechino presso altri
ospedali, magari di Bologna, mettendo così a rischio
la sopravvivenza delle strutture dell’Appennino".
Eccessivo allarmismo o rischio reale? “Secondo l'Ausl
è tutto sotto controllo, ma io stesso, personalmente ho
già sentito parecchi pazienti che stanno valutando di
recarsi altrove in futuro”, aggiunge il consigliere. “Per
questo ho ritenuto opportuno confrontarmi di persona
con il problema, senza avere l'illusione di vedere un
dietrofront sulle decisioni già prese, ma per fare il
punto sulla situazione”, conclude. “Ritengo
dunque fondamentale avviare un monitoraggio per
mantenere alta l'attenzione sul numero dei pazienti
presi in carico dalle strutture della Valle del Reno per
attivarsi immediatamente nel caso in cui si registrasse
un calo”.
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