Sempre
più in basso l'indicatore della qualità infrastrutturale viaria
della valle del Reno. Alla incerta soluzione della nuova statale
Porrettana, che manca fra Vergato e Sasso Marconi e nel tratto di
Casalecchio di Reno, si aggiunge l'ennesima 'debacle' della ferrovia
che, dopo un incisivo intervento manutentivo che ha richiesto la
chiusura del servizio su rotaie per tutto agosto, ha ripreso
l'attività ieri, ma con l'ennesima dimostrazione di inefficienza.
Inaffidabilità tale da far rimpiangere l'attivismo di due secoli
fa, quando la realizzazione della nuova statale e della linea ferrata
posero la vallata all'avanguardia, non solo nazionale. Ora tutto
avviene quasi guidato dalla volontà di allontanare qualsiasi
intenzione residenziale o imprenditoriale. Il servizio di mobilità è
del tutto inefficiente e tale da voler scoraggiare l'utenza. In barba
alla dichiarata volontò di giungere in tempi brevi alla soluzione e
al fiorire di numerosi comitati di cittadini pendolari.
Si
legge sulla stampa locale , tratto da Dire:
Una
vera e propria "doccia gelata". Cosi' i pendolari della
linea ferroviaria Bologna-Porretta definiscono la giornata che, dopo
settimane di lavori, ha sancito ieri la riapertura del servizio:
l'elenco dei ritardi "appare come un bollettino di guerra"
e si pensa ora all'attivazione di una class action. Ad intervenire
sul tema, con un comunicato, e' il Comitato per la ferrovia
porrettana, che aderisce al Comitato regionale degli utenti
ferroviari dell'Emilia-Romagna (Crufer).
"Delusione,
scherno, frustrazione e rabbia. Questi sono alcuni dei sentimenti che
hanno pervaso i pendolari che ieri mattina si accingevano a
raggiungere i luoghi di lavoro - recita la nota - fiduciosi che le
tre settimane di bus sostitutivi e di sacrificio sarebbero stati
sufficienti a garantire, finalmente, un viaggio puntuale e sereno".
La
soppressione di due treni Tper nella serata di ieri, pero', "aveva
gia' contribuito a destare le prime perplessita': non abbiamo
ricevuto informazioni, come non le hanno ricevute gli utenti che
inutilmente aspettavano il loro transito, ma si parla di mancata
designazione di personale e materiale", scrive il Comitato.
"Forse
si sono dimenticati di avvertire Tper della riattivazione della linea
visto che i bus sostitutivi erano ancora fermi a Sasso Marconi. La
speranza era comunque tanta e la realta' e' piombata su di noi come
una doccia gelata", continuano i pendolari, pubblicando l'elenco
dei ritardi.
I pendolari chiedono una class action
"Delusione,
frustrazione e rabbia hanno pervaso i viaggiatori lasciati
completamente abbandonati nelle stazioni e sui treni senza alcun tipo
di informazione", continua la nota: "Nessuno si è degnato
di comunicare cause e situazione a pendolari e al Comitato. Non ci
rimane che prendere atto che dopo tre settimane di lavori siamo
tornati allo stesso punto di partenza con incomprensibili guasti e
disservizi che mostrano una reale incapacita' di garantire un
servizio ferroviario decente e dignitoso per i cittadini della Valle
del Reno". A questo punto, "i pendolari - scrive il
Comitato- chiedono una class action, vittime ripetute di un sistema
che non riesce a garantire il quotidiano viaggio verso il proprio
posto di lavoro". All'attacco va anche il consigliere regionale
Michele Facci (Mns).
"Ritardi e cancellazioni anche oggi"
"Siamo
giunti al paradosso. Nemmeno la chiusura della ferrovia durante il
mese di agosto - scrive Facci - e' servita a migliorare la condizione
strutturale della tratta Porretta-Bologna: anche oggi, primo giorno
effettivo di riapertura all'utenza dopo i lavori estivi, si sono
registrati ampi ritardi e improvvise cancellazioni di corse".
Per
il consigliere regionale "la misura e' decisamente colma: veri
interventi strutturali da parte degli enti preposti non sono piu'
procrastinabili. Per questo motivo, questa mattina, ho richiesto in
Regione la convocazione con urgenza di una commissione specifica sul
tema", alla presenza dell'assessore Raffaele Donini e dei
rappresentanti del Comitato pendolari. E' necessario che vengano
"individuate le concrete soluzioni per rimediare ad una
problematica oramai cronica- conclude il sovranista- soprattutto in
vista della prossima stagione autunnale ed invernale, che si
preannuncia preoccupante".
(BolognaToday)
ieri mattina ho atteso invano il treno delle 11.03 per Bologna. Prima era annunciato un ritardo di 15 minuti, poi 30 minuti. A questo punto ho preferito riprendere l'auto avendo un appuntamento importante in città. Pazienza per i 4.4 € dei biglietti, ma purtroppo questo è l'ennesimo disservizio: che sia di TPER o F.S. poco importa. Troppi sono i ritardi e le cancellazioni e non parliamo poi dello stato della Porrettana fra Sasso Marconi e Vergato!
RispondiEliminaChe vergogna! Si puo' conoscere il NOME dei responsabili tecnici di questa ennesima presa in giro?
RispondiElimina...mi scappa ironicamente da ridere quando sento parlare dai politico del nostro territorio e dello sviluppo dell'alta valle del reno !
RispondiEliminala nostra valle è morta ed è comprensibile che le aziende delocalizzazino