Una
mostra nei giorni di Montagna in Fiera permette di apprezzare parte
dell'archivio fotografico di Giampaolo Bacchetti, appassionato di
fotografia e dell'Appennino bolognese, scomparso lo scorso marzo
L'unione
dei Comuni dell'Appennino bolognese informa:
Verrà
inaugurata domani, venerdì 24 agosto, alle 17, nei locali di
Officina 15 a Castiglione dei Pepoli, la mostra fotografica dedicata
a Giampaolo Bacchetti. La mostra sarà visitabile fino a domenica
26 agosto.
Scomparso
a marzo, Bacchetti ( nella foto) è ricordato in paese come “il Comandante”
perché fu il principale artefice della nascita del Comando dei
Vigili del fuoco Volontari cittadino, che diresse per tanti anni. In
questa veste coordinò i lavori di soccorso durante i terribili
giorni che seguirono la strage del rapido 904, ricordata anche come
la strage di Natale (23 dicembre 1984).
Fu
a lungo impiegato nella polizia municipale, ma la mostra racconta due
grandi passioni che si sposavano perfettamente, quella per la
fotografia e quella per l'Appennino: negli ultimi anni infatti
Bacchetti ha pubblicato sui social network centinaia di straordinarie
immagini del territorio appenninico.
Da
tempo tutte le associazioni cittadine gli chiedevano di fare una
mostra e l'aveva già in larga parte impostata anche se purtroppo non
avrà modo di vederla realizzata; per fortuna il lavoro è stato
portato a termine dalla figlia Samantha, che descrive così suo
padre: “Noi figli lo ricordiamo con la macchina fotografica
sempre pronta, operare nella camera oscura improvvisata in cantina,
con le bacinelle bianche, il forte odore dell’acido, il filo con le
mollette per far asciugare le foto, le sue mani che abilmente
trasferivano da un contenitore all’altro fogli bianchi in cui pian
piano appariva l'’ immagine fissata dall'obbiettivo : la
fotografia.”
“La
sua è stata una vita intensa, vissuta da protagonista” commenta
il sindaco Maurizio
Fabbri. “La
passione per la fotografia nasceva dall'amore per questo territorio,
selvaggio e affascinante. Dopo averlo ‘protetto’ come pompiere,
lo ha immortalato come fotografo. I suoi scatti sono bellissimi e
raccontano un mondo meraviglioso e fragile. Il suo archivio
fotografico è sterminato: avremo occasione negli anni futuri di
organizzare tanti momenti per raccontare il nostro appennino visto
attraverso gli occhi di Giampaolo.”
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