martedì 3 luglio 2018

Truffe agli anziani: le tecniche più usate e le regole per evitare i raggiri

Il capo della Squadra Mobile Luca Armeni, dopo aver tracciato le regole per limitare furti in casa e borseggi, delinea i profili e gli alias dei truffatori e dà consigli su come evitare guai



Luca Armeni, il capo della Squadra Mobile di Bologna, parla delle truffe e dei raggiri ai danni di anziani, fenomeno per cui la prevenzione è fondamentale soprattutto in questo periodo dell'anno, nel quale molte persone vivono una maggiore solitudine: «Che poi tutti così anziani non sono, visto che la fascia di vittime va dai 60 anni in su - spiega il dirigente della Polizia di Stato da Piazza Galileo - ma comunque soggetti, vuoi per l'abilità dei truffatori vuoi per una buona predisposizione nei confronti del prossimo, a cascare in alcune trappole ben studiate e collaudate».

Tante le precauzioni, una per tutte: mai dare informazioni personali a estranei 

Una persona che aiuta un'altra più "debole" a portare il sacchetto della spesa, ad attraversare la strada, qualche chiacchiera che rompe il silenzio dato dall'isolamento e dalla solitudine, spesso dalla noia: sono approcci utilizzatissimi dai truffatori per conquistare la fiducia delle vittime e poi portare a termine i loro scopi anche dopo diverso tempo.
«Parlare dei propri figli, lamentarsi della propria solitudine, dare dettagli sulla vita personale è un errore perchè tutto quello che viene detto a un estraneo potrebbe poi essere trasferito a un complice e usato anche diverse settimane/mesi dopo anostro discapito, per simulare vicinanza a parenti, far vedere di sapere il nome dei familiari per lasciare intendere di conoscerli...Bene avere fiducia nel prossimo, ma lasciamoci sempre quel 20% di dubbio, anche perchè di solito questi malviventi sono degli insospettabili».

Le scuse più utilizzate: l'incidente stradale e la cauzione da pagare

Fra le scuse più utilizzate dai truffatori quella dell'incidente e della cauzione da pagare per "liberare" la persona che lo ha provocato e che di solito è il figlio o il nipote della vittima; un poliziotto o un carabiniere senza divisa che descrive solitamente sempre problemi con la giustizia e un prezzo da pagare anche in preziosi; vendita di abbonamenti a riviste inesistenti e di varia natura; addetti delle varie utenze che devono fare controlli e che spesso chiedono di isolare i metalli preziosi che interferiscono con alcuni inesistenti macchinari/strumenti.
«Sappiamo che spesso i consigli e le raccomandazioni lasciano il tempo che trovano e che certe abitudini  sono dure da abbandonare (ritirare tutta la pensione a inizio mese, ecc....) - prosegue Armeni -  suggerisco però di allertare costantemente i nostri parenti anziani sui rischi che corrono quando qualcuno fa leva sulle loro paure. Chiamiamoli spesso, qualche telefonata in più non fa male e soprattutto diciamo loro che davanti a qualsiasi situazione sospetta o richieste di denaro (anche grandi somme come spesso accade) bisogna chiamare i figli e il 112».

Cose da fare e non fare e cose da sapere:

1. Non dare informazioni personali, nomi di figli e parenti, indirizzo di casa, orari e periodi in cui si è soli anche se la persona con cui si ha a che fare sembra per bene e onesta.


2. Se vi viene detto che uno dei vostri cari si trova in custodia dalle Forze dell'Ordine telefonare prima a figlio/nipote oppure direttamente in Questura: dagli uffici potranno dare o meno conferma.
3. Tra le figure più abusate per carpire la fiducia delle vittime ci sono sedicenti avvocati, carabinieri, marescialli, poliziotti e addetti del tribunale. Spesso chi avvicina gli anziani è di sesso femminile perchè le donne danno maggiore fiducia
4. Non aprire mai portone e cancello a chi non si conosce e ricordare che lavori e presenza di addetti vari è sempre annunciato con avvisi specifici giorni prima
5. Non esistono dispositivi od operazioni di sicurezza che prevedano il 'raduno' di gioielli e preziosi

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Le tipologie di truffe e di raggiri ai danni di anziani sono di diverso tipo, ma come abbiamo visto, seguono spesso canovacci che si ripetono. 




Sedicenti Carabinieri, poliziotti e marescialli








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