Non
vuole apparire come un eroe: "Non sono per nulla appagato, se
fossi stato più veloce forse, ma a un certo punto ho pensato che i
polmoni mi scoppiassero"
"Un'immagine
che mi perseguiterà per tutta la vita,
ne ho salvati due, ma dovevo salvarne tre". A parlare è Paolo
Petroni, il pescatore di Vergato che ieri è riuscito ad aiutare due
ragazzini a Pioppe di Salvaro, mentre
il terzo, Gerard Nazaret Coica Human, è stato purtroppo trovato
senza vita, affogato nel Reno.
Con
la sua canna da pesca, si trovava sulla sponda opposta del
fiume, come spesso da quando è in pensione, quando intorno alle
14.30 ha visto arrivare un gruppetto di ragazzini accompagnati da una
signora anziana: "Come tutti i bambini hanno iniziato a giocare
e a farsi il bagno, c'era anche un altro pescatore di Sasso Marconi
che incontro spesso e che li ha messi in guardia".
In
pratica, spiega Petroni, l'acqua viene convogliata in una piccola
centrale elettrica, dalla quale esce formando una piccola cascata
"con fondi anche di 6-7 metri. A un certo punto mi sono accorto
che erano in difficoltà, l'altro pescatore ha urlato, ma non sapeva
nuotare. Non so cosa mi è preso, così mi sono buttato e sono
riuscito a prendere un bimbo e una bimba, già semi-incosciente, che
erano più vicini, non ce la facevo, ho 60 anni e sono fuori forma,
ma mi sono aggrappato ad alcuni spuntoni cemento ed è allora che
ho visto il bimbo che se ne stava andando con la corrente, poi è
scomparso".
Una
volta uscito dall'acqua Paolo Petroni ha chiamato i Vigili del Fuoco
e i Carabinieri e dopo poco sono iniziate le ricerche: "Sono
andato via alle 18.40 per deporre alla caserma di Vergato, i due
superstiti erano stati portati in ospedale dall’ambulanza del 118,
la signora anziana, la nonna, era salita sull'auto dei Carabinieri".
Il
tratto di fiume di Pioppe di Salvaro è molto frequentato dai
bolognesi durante i week-end: "Bisognerebbe apporre dei cartelli
chiari riguardo alla balneazione, l'anno scorso alcuni ragazzi si
sono tuffati dalla diga, sotto ci sono i sassi e uno si è fratturato
una gamba. Durante l'inverno - spiega Petroni - il bacino di Suviana
molla l'acqua
e durante la piena il livello si alza anche di due metri in un
attimo".
Come
sta ora? "Ieri
mi ha preso il panico, non ho dormito tutta la notte, non mi era mai
capitato di assistere a un episodio del genere, ma se non mi fossi
tuffato ne morivano tre, il quarto invece, più grandicello, è
riuscito a risalire e ad aggrapparsi".
Paolo
Petroni non vuole apparire come un eroe, non vuole mostrarsi in foto
anche perché "non
sono per nulla appagato,
se fossi stato più veloce forse... Il mio rammarico è di non essere
riuscito a fare di più, ma a un certo punto ho pensato che i polmoni
mi scoppiassero". (Bologna ToDay)
Onore a te.
RispondiEliminagrazie, c'è ancora gente che pone gli altri prima di se stessi, ancora grazie
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