Scoperto da équipe dell'Università di Modena-Reggio Emilia
Da
ANSA
Un
metodo nuovo per valutare biomarcatori oncologici circolanti nei
fluidi biologici, denominato 'biopsia liquida' è stato scoperto da
ricercatori dell'Università di Modena-Reggio Emilia.
La sua importanza, spiega il prof.Giovani Ponti del Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica di Unimore, coordinatore assieme ad altri specialisti dello studio, "deriva dal fatto che sopperiscono alle limitazioni di specificità e sensibilità del Psa, unico marcatore di rischio ad oggi utilizzato nell'ambito dello screeninga delle neoplasie prostatiche".
Ciò consente una diagnosi precoce e non invasiva dei tumori della prostata, la seconda neoplasia più frequente tra individui occidentali. La scoperta infatti riguarda tra l'altro la presenza nel liquido seminale dei pazienti affetti da cancro prostatico di una concentrazione di Dna libero circolante significativamente maggiore rispetto agli individui sani arruolati, quali controllo, ed ai pazienti con la sola iperplasia prostatica benigna.
La sua importanza, spiega il prof.Giovani Ponti del Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e di Sanità Pubblica di Unimore, coordinatore assieme ad altri specialisti dello studio, "deriva dal fatto che sopperiscono alle limitazioni di specificità e sensibilità del Psa, unico marcatore di rischio ad oggi utilizzato nell'ambito dello screeninga delle neoplasie prostatiche".
Ciò consente una diagnosi precoce e non invasiva dei tumori della prostata, la seconda neoplasia più frequente tra individui occidentali. La scoperta infatti riguarda tra l'altro la presenza nel liquido seminale dei pazienti affetti da cancro prostatico di una concentrazione di Dna libero circolante significativamente maggiore rispetto agli individui sani arruolati, quali controllo, ed ai pazienti con la sola iperplasia prostatica benigna.
https://www.galileonet.it/2017/02/biopsia-liquida-tumori-terapie/
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